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Pinchi

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Pinchi, pseudonimo di Giuseppe Perotti (Arena Po, 3 novembre 1900Milano, 14 agosto 1971), è stato un paroliere italiano.

Nato ad Arena Po, in provincia di Pavia, il 3 novembre 1900. Pinchi, o Pinki, è lo pseudonimo con cui Giuseppe (Pino) Perotti ha firmato gran parte delle sue canzoni[1] .
Cresciuto a Milano, dopo il diploma alle magistrali e la laurea in agronomia iniziò a scrivere testi di canzoni all'inizio degli anni trenta, raggiungendo subito il successo con Ti saluto, vado in Abissinia, musicata da Renzo Oldrati Rossi e portata al successo da Crivel.

A questa seguono molte canzoni divenute popolarissime negli anni trenta, come Ti scriverò dal fronte, Chi sarà la maglia rosa (dedicata al Giro d'Italia) e Paesanella.

Nel dopoguerra diventa uno dei parolieri più noti, scrivendo i testi di molti successi per Clara Jaione, Natalino Otto, Ernesto Bonino, Carla Boni e moltissimi altri artisti.

Partecipa molte volte al festival di Sanremo: nel 1951 con Ho pianto una volta sola (scritta con Dino Olivieri per Nilla Pizzi), nel 1952 con Una donna prega sempre per la Pizzi, nel 1953 con Vecchio scarpone (scritta insieme a Calibi) per Gino Latilla e Giorgio Consolini, nel 1954 con Canzone da due soldi, (che si classifica al secondo posto, nell'interpretazione di Achille Togliani e Katyna Ranieri), nel 1956 con Aprite le finestre che, cantata da Franca Raimondi, vince, diventando presto un classico della canzone melodica italiana, e con Qualcosa è rimasto (cantata da Tonina Torrielli).

Nel 1957 è protagonista di un piccolo scandalo: infatti la canzone scritta in collaborazione con Dino Olivieri che viene presentata quell'anno al festival nell'interpretazione della Torrielli e di Carla Boni, La cosa più bella, viene esclusa all'ultimo momento in quanto risultata non inedita (come previsto dal regolamento del festival).

Ritorna in gara al festival nel 1960 con ben tre canzoni: Perderti, cantata dalla Torrielli e da Arturo Testa, Splende il sole, interpretata da Fausto Cigliano e da Irene D'Areni, e Non sei felice, cantata da Mina e da Betty Curtis.

Nel 1962 partecipa a Sanremo con due brani, Il nostro amore e Prima del paradiso, che però non si classificano per la finale; di questa delusione si rifà l'anno successivo, quando Amor, mon amour, my love, interpretata da Claudio Villa e Eugenia Foligatti, si classifica al secondo posto (ed arriva in finale anche Perdonarsi in due). Con Gino Ingrosso e Filibello scrive il brano E si nun fosse vero? interpretato da Aura D'Angelo ed Enzo Jannace.

Nel 1965 vince lo Zecchino d'Oro con il brano Dagli una spinta. Partecipa ancora allo Zecchino d'Oro: nel 1967 con La pecorella al bosco, nel 1968 con Il semaforo e Se fossi Leonardo e nel 1969 con Cin-Ciu-E.

Nella sua lunga carriera Pinchi si è anche dedicato alle traduzioni di canzoni straniere, come Personality per Mina e Adriano Celentano, Peppermint twist sempre per il Molleggiato e Hey Paula per il duo Paul & Paula.
Si ritira dall'attività a metà degli anni '60, rendendosi conto che i gusti del pubblico stanno cambiando.

Canzoni scritte da Pinchi

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Viene indicato solo il nome del primo interprete, quello degli autori della musica e quello degli eventuali collaboratori al testo.

  1. ^ Gli pseudonimi dei parolieri e compositori italiani, su Musica & Memoria, 13 novembre 2016. URL consultato il 10 aprile 2017.
  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Pinchi, pag. 1345

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