Pietro Chesi
Pietro Chesi | ||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | ||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | |||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1934 | |||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||||||||
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Pietro Chesi (Gambassi Terme, 24 novembre 1902 – Firenze, 11 agosto 1944) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista e indipendente tra il 1925 e il 1934, soprannominato Pelo, vinse la Milano-Sanremo del 1927.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Milite ciclista presso la legione di Carpi, corse per la carpigiana U.C. Nicolò Biondo. Nel 1927 ottenne una vittoria a sorpresa alla Milano-Sanremo, precedendo i favoriti Alfredo Binda e Domenico Piemontesi, dopo essere andato in fuga a più di 200 km dal traguardo. In questo modo colse la sua prima e unica vittoria da professionista. Fu sesto alla Milano Sanremo dell'anno successivo e decimo al Giro d'Italia 1928, dove conquistò un significativo terzo posto nella tappa più dura, la Arezzo-Sulmona vinta da Binda. Di temperamento temerario e sregolato, ebbe una carriera ciclistica di breve durata, che si concluse di fatto con la squalifica per traino subita alla fine della decima tappa Genova-Cuneo del Giro d'Italia 1931, dopo la quale il suo nome scomparve dagli ordini di arrivo.
Catturato nell'agosto 1944 a Firenze dai partigiani per la sua adesione alla RSI nelle file delle Brigate Nere volute da Alessandro Pavolini, fu processato da un improvvisato tribunale popolare e rilasciato per l'intervento di un ammiratore. Pochi giorni dopo fu nuovamente catturato da un gruppo di antifascisti e fucilato non molto distante dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.
È sepolto nel sacrario dedicato ai caduti della Repubblica Sociale al Cimitero di Trespiano.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]Grandi Giri
[modifica | modifica wikitesto]- 1928: 10º
Classiche monumento
[modifica | modifica wikitesto]- 1929: 26º
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mauro Parrini, Pietro Chesi il ciclista in camicia nera. L'uomo che batté Binda e morì fucilato, Ugo Mursia Editore, 2014. ISBN 978-8842552147.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Pietro Chesi, su procyclingstats.com.
- Pietro Chesi, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Pietro Chesi, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Pietro Chesi, su memoire-du-cyclisme.eu.
- Profilo su Ibrocco.com, su ibrocco.com. URL consultato il 13 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2005).