Vai al contenuto

Pietro Bouvier

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Garibaldi con Anita morente nelle paludi di Comacchio

Pietro Bouvier (Milano, 16 novembre 1839Milano, 18 novembre 1927) è stato un pittore italiano.

Pietro Bouvier è nato a Milano nel 1839. La sua famiglia è di origine svizzera. Sin da giovane è attratto dal disegno e dell'arte e iniziò la sua carriera artistica collaborando con il padre, che era intagliatore. All'Accademia di Brera frequenta i corsi di Raffaele Casnedi e di Francesco Hayez insieme a Francesco Didioni. Pur legandosi alla pittura scapigliata rimarrà influenzato dal romanticismo lombardo.

Si sposò a Milano nel 1875.

Si spense nella sua città natale il 18 novembre del 1927.

Pietro Bouvier si è espresso con le tecniche dell'acquaforte, del disegno, dell'acquarello e dell'olio.

In un primo periodo dipingeva con influssi di Giuseppe Bertini e di Gerolamo Induno dipinti ispirati al Risorgimento italiano; per poi passare ad una pittura verista più minuziosa e descrittiva ma sempre di matrice romantica. Nei primi anni del Novecento la sua pittura cambia dedicandosi al paesaggio, ripreso da vero, con una sua tipica trasparenza e cromaticità. Fu anche un celebre ed apprezzato ritrattista. Le sue opere sono poco numerose e ritraggono interni di abitazioni, nature morte (soprattutto floreali), oltre ai suoi rinomati paesaggi (soprattutto novecenteschi).

Opere nei musei

[modifica | modifica wikitesto]
  • Civica Raccolta di Incisioni Serrone della Villa Reale di Monza con l'incisione all'acquaforte Salvator Rosa.
  • Galleria dell'Accademia Carrara di Bergamo con le opere Testa di zingara e Ritratto di Giulia Teresa Marenzi in giardino (1904).
  • Galleria civica d'arte moderna di Milano con le opere: Studio d'ambiente (1895 circa), Garibaldi e il maggiore Leggero trasportano in fuga Anita morente (1850 circa), L'albo (1873), Ohibo (1890 circa), Fanciulla alla carriola (1850 circa), Fiori (1886 circa).
  • Musei civici di arte e storia di Brescia con l'opera Ritratto di Giuseppe Zanardelli politico (1895 circa).
  • Museo civico di Vercelli con l'opera L'anticamera della marchesa (1891).
  • Museo d'arte di Avellino con l'opera La cacciagione (1897).
  • Museo del Risorgimento di Milano con l'opera Pasquale Sottocorno all'assalto del palazzo del genio.
  • Museo di Milano con l'opera Secondo Bonacossa (1896).
  • Raccolte d'Arte dell'Ospedale Maggiore di Milano con l'opera Giuseppe Resta.
  • Giuseppe Luigi Marini, “Pietro Bouvier”, in Il valore dei dipinti italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, edizione XI (1993/1994), Umberto Allemandi & C., Torino 1994, p. 88.
  • Giuseppe Luigi Marini, “Pietro Bouvier”, in Il valore dei dipinti italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, edizione XIX (2001/2002), Umberto Allemandi & C., Torino 2002, p. 140 e segg..
  • Gustavo Predaval, “Pietro Bouvier”, in Pittura lombarda dal romanticismo alla scapigliatura, Milano, Fabbri Editori, 1967, pp. 20, 70, 90.
  • Dipinti di Pietro Bouvier esposti a Milano nel Castello Sforzesco 12-25 maggio 1936, Milano, Casa d'arte Ariel, pp. 26, 35 tavole [catalogo della mostra].
  • Angela Ottino Della Chiesa, BOUVIER, Pietro, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971. URL consultato il 1º febbraio 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Bouvier Pietro, in Dizionario degli artisti, Viareggio (Lucca), Istituto Matteucci. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  • A.O. Della Chiesa, Pietro Bouvier, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  • Biografia di Pietro Bouvier, su fondazionecrtortona.it, Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona. URL consultato il 1º febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2014).
Controllo di autoritàVIAF (EN61468040 · ISNI (EN0000 0000 6707 7310 · SBN CUBV025581 · ULAN (EN500042383 · LCCN (ENnr99027736