Pietro Favre
San Pietro Favre | |
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Sacerdote gesuita | |
Nascita | Villaret, 13 aprile 1506 |
Morte | Roma, 1º agosto 1546 (40 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 5 settembre 1872 da papa Pio IX |
Canonizzazione | Roma, 17 dicembre 2013 da papa Francesco (canonizzazione equipollente) |
Ricorrenza | 1º agosto |
Pietro Favre, o Faber (Villaret, 13 aprile 1506 – Roma, 1º agosto 1546), è stato un teologo francese, della Savoia[1]. Compagno di Ignazio di Loyola, è stato il primo gesuita a essere ordinato sacerdote; è stato beatificato nel 1872 da papa Pio IX. Il 17 dicembre 2013 papa Francesco, accolta la relazione del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha esteso alla Chiesa universale il culto liturgico in suo onore iscrivendolo nell'elenco dei santi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque da un'umile famiglia contadina savoiarda. All'età di dodici anni fece voto di castità. Nel 1525, grazie all'interessamento uno zio, monaco certosino, venne inviato a Parigi per studiare filosofia alla Sorbona: nel collegio di Santa Barbara ebbe come compagni di stanza Francesco Saverio ed Ignazio di Loyola.
Conseguita la laurea, partecipò a un mese di esercizi spirituali, la pratica di ritiro spirituale ideata da Ignazio e, nel 1534, venne ordinato sacerdote: fu tra i sei seguaci di Ignazio che il 15 agosto 1534, nella chiesa di Montmartre, diedero inizio alla Compagnia di Gesù.
Nel 1536, assieme ai compagni, raggiunse Venezia per imbarcarsi per la Terra santa, ma dovette desistere a causa della guerra tra turchi e veneziani; si recò quindi a Roma, dove si mise a disposizione di papa Paolo III.
Su incarico del pontefice, tenne la cattedra di teologia con Diego Laínez alla Sapienza. Fu in Germania, Spagna e Portogallo per affari ecclesiastici. In Spagna fu il padre spirituale di Francesco Borgia (1510-1572), che poi divenne Preposito generale della Compagnia di Gesù.
Nel 1546 il papa lo richiamò a Roma per partecipare al concilio di Trento come teologo ma, ammalato, morì pochi giorni dopo il suo arrivo.
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Il culto tributato sin dalla morte a Favre come beato, fu solennemente approvato da papa Pio IX il 5 settembre 1872.
Il 17 dicembre 2013 papa Francesco ne estese il culto liturgico alla Chiesa universale[2].
La sua memoria viene celebrata il 1º agosto.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Memoriale Beati Petri Fabri (scritto in lingua spagnola e latina), edizione critica di Marcel Bouix, Parigi 1873 (brani scelti)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ All'epoca appartenente al Ducato di Savoia
- ^ Promulgazione di decreti della Congregazione delle Cause dei Santi
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. de Dalmases, Bibliotheca Sanctorum, vol. V, Roma 1964, coll. 501-503.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Pietro Favre
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro Favre
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edizione digitale del Memoriale di Pietro Fabro nel portale GATE dell'Archivio Storico dell'Università Gregoriana
- Fabro, Pietro, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Peter Faber, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Pietro Favre, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Lucia Felici, FAVRE, Pierre, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995.
- Opere di Pietro Favre, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Pietro Favre, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Pietro Favre, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Pietro Favre, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Pietro Favre, su causesanti.va, Congregazione delle cause dei santi.
- gesuiti.it, Pietro Favre Archiviato l'8 agosto 2012 in Internet Archive.
- Pietro Favre (Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana)
- Giuliano Ferrara, Il Santo Padre di Bergoglio
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27090063 · ISNI (EN) 0000 0001 0881 6010 · SBN SBLV158454 · BAV 495/2999 · CERL cnp00541596 · LCCN (EN) n89612579 · GND (DE) 118894439 · BNE (ES) XX826787 (data) · BNF (FR) cb12077758t (data) · NDL (EN, JA) 001250559 · CONOR.SI (SL) 116173155 |
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