Pentimento

Il termine pentimento (dal latino poenitentia)^[1] designa una volontà personale e sincera di assumere responsabilmente le conseguenze di atti ritenuti come moralmente riprovevoli commessi in passato e di impegnarsi a non perpetuarli.

Il pentimento esprime anche uno stato d'animo di dolore, rammarico e rimorso rispetto a un atto compiuto o pensato precedentemente^[2]. È un concetto che può riferirsi a vari ambiti (morale, religioso, giuridico, ecc.); nell'ambito psicoanalitico, Sigmund Freud in Totem e tabù ha evidenziato il collegamento dell'idea di pentimento con i concetti di colpevolezza e di desiderio di espiazione^[3].

Note

^ Dizionario della lingua italiana, Volume 5 Minerva 1829
^ dizionari.corriere.it
^ G. D'Ambrosio Angelillo, 2004

Bibliografia

Max Scheler, Arrepentimiento y nuevo nacimiento (Pentimento e nuova nascita), Madrid, Ediciones Encuentro, 2007, OCLC 433653241.

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[1] Dizionario della lingua italiana, Volume 5 Minerva 1829

[2] zionari.corriere.it

[3] G. D'Ambrosio Angelillo, 2004

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