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Papiro satirico-erotico

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Operapapiro satirico-erotico
Epocatra il 1190 e il 1077 a.C.
Lingualingua egizia
ProvenienzaDeir el-Medina
UbicazioneMuseo egizio (Torino)

Il Papiro satirico-erotico di Torino è un'opera della letteratura dell'antico Egitto risalente tra il 1190 e il 1077 a.C. (XX dinastia), scoperto a Deir el-Medina nei primi anni dell'Ottocento[1][2] e acquisito nel 1824 dal Museo egizio di Torino, dove è conservato.

Il papiro si può dividere in due parti: la prima appartenente al genere satirico, mentre la seconda al genere erotico da cui prende il nome. Il tutto viene reso con immagini e testo a fianco.

Secondo Jean-François Champollion, le immagini risultano molto esplicite, anche se nell'Antico Egitto l'aspetto erotico della vita è presente in molte opere egiziane (liriche, canti, ecc), ma secondo lo studioso francese le immagini sono esplicite rispetto allo standard dove gli egiziani avevano una notevole apertura[3]. La seconda ci dà un esempio di vita nell'Antico Egitto[4].

Il papiro satirico-erotico

L'opera in due storie:

  1. prima parte, di genere satirico-favolistico, racconta di vari animali umanizzati e proprio in questo sta l'umorismo: esempi sono topo-condottiero, la fortezza presidiata da gatti ecc.
  2. seconda parte, di genere erotico, racconta la vita reale di una qualsiasi donna egizia soffermandosi sugli aspetti erotici: capelli, trucco e altri aspetti della donna egizia.
  1. ^ Enrica Leospo, Mario Tosi, La donna nell'antico Egitto, Giunti, 1997, pp. 22-23, ISBN 978-88-09-21080-6.
  2. ^ Papiro erotico, su anticoegitto.net (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  3. ^ Il papiro erotico di Torino (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  4. ^ Papiri e affreschi, quell'eros archeologico.

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