Coordinate: 40°35′05.54″N 9°00′11.83″E

Ozieri

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Ozieri
comune
(IT) Ozieri
(SC) Otièri
Ozieri – Veduta
Ozieri – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoMarco Peralta (lista civica) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate40°35′05.54″N 9°00′11.83″E
Altitudine390 m s.l.m.
Superficie252,13 km²
Abitanti9 705[1] (30-6-2024)
Densità38,49 ab./km²
FrazioniChilivani, San Nicola, Fraigas
Comuni confinantiArdara, Chiaramonti, Erula, Ittireddu, Mores, Nughedu San Nicolò, Oschiri, Pattada, Tula
Altre informazioni
Cod. postale07014
Prefisso079
Fuso orarioUTC 1
Codice ISTAT090052
Cod. catastaleG203
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 629 GG[3]
Nome abitanti(IT) ozieresi
(SC) othieresos
Patronosant'Antioco
Giorno festivo13 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ozieri
Ozieri
Ozieri – Mappa
Ozieri – Mappa
Posizione del comune di Ozieri
nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Ozieri (Otieri in sardo[4]) è un comune italiano di 9 705 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna. È il centro abitato più grande del Logudoro.

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia mineraria di Ozieri e Storia militare di Ozieri.

Età preistorica

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Il territorio di Ozieri è stato popolato dall'uomo sin dalla preistoria. A parte una statuetta di Dea Madre proveniente da Bisarcio e alcuni sporadici reperti venuti alla luce nella Grotta Bariles e afferenti alla cultura di Bonu Ighinu, la Preistoria locale è caratterizzata dalla cultura di San Michele o Ozieri.

Cultura di Ozieri, idoletti femminili, 3500-2700 a.C. ca., dalla grotta di S.Michele

Questa cultura databile al neolitico recente primo eneolitico (4000-3200 a.C.) prende il nome dalla città e dall’omonima grotta scoperta nel 1914 dall’archeologo Antonio Taramelli, il quale effettuò la prima planimetria e i primi scavi archeologici, nei quali fu ritrovato del materiale ceramico di pregevole fattura che contribuì alla distinzione e definizione della citata cultura, diffusa in tutta l’isola e caratterizzata da una ceramica riccamente decorata di cui è un ottimo esempio la pisside decorata con protomi taurine nella parte superiore, protomi taurine e protomi d’ariete nella parte inferiore e motivo stellare sul fondo, ritrovata nella Grotta di San Michele, da cui proviene anche una statuina di Dea Madre afferente alla medesima cultura. Sono attribuibili a questa cultura anche cosiddette le domus de janas, sepolture ipogeiche il cui nome in lingua locale sarda significa “Case delle fate”. In esse è riprodotta la forma della casa terrena, secondo l’ideologia della continuità della vita di questo mondo in quella dell’aldilà. Le celle erano spesso dipinte di ocra rossa, simbolo del sangue e della rigenerazione, e in molti casi decorate con simboli quali le protomi taurine, spesso fortemente stilizzate. Questi ipogei sono diffusi in tutta l’Isola, se ne contano 150 nel solo territorio di Ozieri.

Le fasi dell’Eneolitico, detto Età del Rame o dei primi metalli, articolato tra il 3200 a.C. e il 2000 a.C., e diviso nelle fasi Sub – Ozieri o Ozieri II, Filigosa e Abealzu, Monte Claro e del Vaso campaniforme che si protrarrà anche nel successivo Bronzo Antico, sono testimoniate da una ciotola con carena di fase eneolitica Sub Ozieri mentre la successiva Cultura di Bonnanaro, riferibile all’età del Bronzo Antico, è testimoniata da un vaso tripode proveniente anch’esso dalla Grotta di san Michele.

Civiltà nuragica

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Il nuraghe Burghidu

Nel territorio ozierese sono presenti inoltre le vestigia della civiltà nuragica come i caratteristici nuraghi, i pozzi sacri e le tombe di giganti. L’aspetto più importante e originale della protostoria sarda, durante la quale si intensificano le relazioni tra le popolazioni dell’isola e le grandi civiltà egee (Creta, Micene, Cipro), e vicino-orientali, in particolare i Fenici, è rappresentata nel territorio del Comune di Ozieri da 123 nuraghi, i più importanti dei quali sono il nuraghe Bùrghidu, il nuraghe Sa Mandra e sa Jua e il nuraghe Mannu di Bisarcio.

Oltre alle torri esistono a Ozieri numerose attestazioni di grandi villaggi, come quello di Cordianu, nonché numerose fonti, pozzi e tombe di giganti.

Da Ozieri proviene un lingotto, custodito presso il museo civico archeologico di Ozieri costituito da rame puro per un peso di circa 28 chili, è un lingotto di tipo “ox-hide”, nome che deriva dalla sua forma a pelle di bue, di origine egeo-cipriota, rinvenuto secondo delle fonti orali insieme ad un secondo esemplare nelle fondamenta del distrutto Nuraghe Tedde, presso la chiesa di S. Antioco di Bisarcio. È uno dei pochissimi pezzi integri della Sardegna.

Gli scavi nel territorio hanno portato alla luce diverse tipologie di utensili utilizzati per la lavorazione dei metalli: martelli, palette, pinze, lingotti, accette e matrici di fusione.

Il cosiddetto ripostiglio di Chilivani, rinvenuto in località Baldosa nel 1921 dentro uno ziro di terracotta, annoverato tra i ritrovamenti più cospicui di età nuragica, era costituito in origine da 86 manufatti. Dell’intero deposito, costituito da asce bipenni a tagli paralleli ortogonali, cunei, cuspidi di lancia e asce a margini rialzati solo alcuni sono esposti ad Ozieri. I restanti pezzi costituiti prevalentemente da asce a margini rialzati, acquistati dal Taramelli all’epoca del rinvenimento, sono esposti a Cagliari e Sassari.

Dal territorio provengono anche resti di navicelle votive e bronzi figurati come il “pugilatore” nonché numerose fibule, bracciali e altri oggetti d’ornamento.

Del successivo periodo romano di notevole importanza è il ponte sul Rio Mannu, noto in sardo con il nome di Pont'ezzu.

Epoca punica e romana

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Pont'Ezzu

Non sono stati finora rinvenuti resti archeologici che documentino una frequentazione fenicia di questo territorio, mentre sono più consistenti le testimonianze relative alla civiltà punica quali gli sporadici rinvenimenti di ceramica decorata a bande rosse parallele rinvenute a Lentizzu, Fraigas, Sa Costa, Monzu e Sa Mandra e Sa Giua. Dalla località di Sa Costa proviene la stele del tipo “a specchio” di età romana ma di tradizione romano-punica. Interessante il cippo funerario di Ferenzio scoperto nel 1957, in località Cuzi, sulla riva sinistra del Rio Mannu, e risalente al III-IV secolo d.C. recante l’iscrizione: Ferentius/Miloni f(lius) vixit ann(is) XLV h(ic) s(itus) e(st)/f(aciendum) c(uravit) filius. L'iscrizione fu commissionata dal figlio in onore di Ferentius, figlio di Milone, morto a 45 anni.

In età romana nel territorio di Ozieri gli abitati essi erano ubicati principalmente presso strutture di età nuragica come ad esempio Sa Mandra e Sa Jua, mentre altri erano diffusi in altre località del territorio i, come ad esempio in località Vigne-Suèlzu, Riu Terchis, Baldosa, Cuzi-Badu sa Feminedda, Ruìnas, ecc.

Le maggiori attestazioni di aree funerarie di epoca romana provengono da Bisarcio e da Suèlzu: in questa località sono state rinvenute numerose statuine votive in terracotta.

In località Ruìnas nel 1959, accanto alle strutture riferibili ad abitazioni, un intervento sul terreno ha danneggiato una serie di tombe che hanno restituito oggetti dei corredi ed un’iscrizione funeraria ora perduta.

Non esistono testimonianze architettoniche di luoghi di culto pubblici, ma numerosi sono i materiali riferibili alla religiosità degli abitanti del territorio durante questo periodo. Primo fra tutti il busto fittile di Sarda Ceres, rinvenuto in città presso i giardini "Su Cantaru" che raffigura la dea Cerere (fine I-II sec. d.C.) protettrice delle messi e di tutte le attività agricole, che sembra confermare la vocazione cerealicola della piana di Ozieri.

Nel territorio di Ozieri, cioè lungo la strada romana che portava da Cagliari ad Olbia, ne sono stati trovati due. Del primo, ritrovato verso la fine dell’800 e oggi scomparso, proveniente dalla località San Luca, rimane solo il testo dell’iscrizione, mentre il secondo, è stato trovato mutilo nel 1981 in località Badu sa Feminedda ed indica, nella porzione dell’iscrizione pervenuta, il riconoscimento del potere all’Imperatore da parte del governatore dell’isola, mentre risultano assenti il nome dell’imperatore e il numero delle miglia.

Il territorio era servito da tre ponti sul Rio Mannu di Ozieri: Iscia Ulumu, che riporta al tracciato della strada lungo il fiume, Badu sa Femina Manna e Pont’Ezzu, quest’ultimo, meglio conservato, sorge in un luogo strategico per le comunicazioni durante l’epoca romana.

Ponte Ezzu è un ponte dotato di sei arcate, utile per servire le località circostanti e per snellire i traffici tra il nord e il centro dell’isola.

Il paese prese il nome di Othieri (probabilmente di origine protosarda), da cui deriva l'attuale denominazione.

Capitello, Sant'Antioco di Bisarcio

Per ciò che concerne il territorio di Ozieri nell’alto medioevo, si hanno poche informazioni a livello documentario. È probabile che la caduta dell’impero romano d’Occidente abbia avuto scarse ripercussioni sul territorio ozierese, in cui dovevano coltivarsi cereali nelle pianure, mentre i territori collinari e montuosi erano destinati alla coltivazione della vite oppure utilizzati come pascolo, avendo quale naturale destinazione del surplus il porto di Olbia. Certo, il periodo turbolento delle invasioni germaniche dovette incidere sulla crisi del porto gallurese, determinando la crescita di importanza di Torres, destinato a diventare il principale porto della Sardegna settentrionale.

Non si hanno notizie sugli effetti nel territorio della dominazione vandalica, né si sa se vi furono inviati gli ecclesiastici esiliati dall’Africa. Allo stesso modo non sappiamo quali effetti ebbe sul territorio la riconquista bizantina, che è testimoniata dalle ceramiche rinvenute a Sa mandra e sa jua e dalle numerose fibbie rinvenute a Bisarcio.

La crisi dell’impero bizantino in conseguenza dell’espansione araba portò lentamente alla nascita dei giudicati. Nell’XI secolo, periodo in cui ricompare in quantità apprezzabile la documentazione scritta, la Sardegna appare divisa in quattro giudicati: il territorio ozierese faceva parte del Giudicato di Torres, che aveva come capitale inizialmente Torres ed in seguito Ardara. In breve tempo, la pianura ozierese, che collega Ardara con il centro vescovile di Bisarcio, divenne uno dei territori più importanti del regno. Ardara ospitava un palacium dei giudici, mentre a Bisarcio venne edificata la cattedrale dedicata a S. Antioco. Nella seconda metà dell'XI secolo fu sede della diocesi di Bisarcio, soppressa l'8 dicembre 1503; il suo territorio venne accorpato a quello della diocesi di Alghero. Fu restaurata il 9 marzo 1803 da papa Pio VII, e nel 1915 mutò il nome in diocesi di Ozieri, città dove i vescovi avevano posto la loro sede fin dall'epoca della restaurazione.

Tra XI e XII secolo iniziò in Sardegna la penetrazione delle città marinare alto-tirreniche: Genova e Pisa. Quest’ultima cercava in Sardegna il controllo dell’approvvigionamento cerealicolo, ma mirava anche ai minerali e al sale. L’espansione delle due repubbliche crebbe d’intensità fino ad assumere un ruolo influente nella determinazione degli indirizzi politici dei quattro giudicati. La penetrazione pisana e genovese è testimoniata nel territorio da numerosi frammenti di maiolica arcaica pisana e di graffita arcaica savonese ritrovati in tutto il territorio, soprattutto presso Bisarcio, Pianu, Pira Domestica.

In quegli stessi anni si sviluppò in tutta Europa una serie di epidemie: queste raggiunsero anche la Sardegna. Molti villaggi vennero abbandonati in questo periodo; non che l’epidemia sia stata l’unica causa, ma probabilmente contribuì in maniera determinante. Nell’attuale territorio comunale di Ozieri si contano circa 8 villaggi abbandonati: Bisarcio, Pira Domestica, Pianu, Orvei, Lesanis, Guzule (o Butule). Nel 1323 L’infante Alfonso inizio la conquista della Sardegna e nel 1420 scomparve il Giudicato d'Arborea, trasformato in marchesato di Oristano. Nel 1421 il territorio ozierese venne infeudato assieme a molti altri territori dal re aragonese a Bernat de Centelles. L’area è definita nelle fonti Encontrada de Montagut, con capoluogo Ozieri, e comprendeva i territori di Alà, Bantine, Berchidda, Buddusò, Ittireddu, Monti, Nughedu, Nule, Osidda, Pattada, Tula e altri centri oggi non più esistenti.

La dominazione aragonese e spagnola è testimoniata dai numerosi frammenti ceramici provenienti da Valencia e dalla Catalogna.

Le maioliche barcellonesi e valenziane del XIV XVI secolo ritrovate a Badu e rughe, Bisarcio, Pìanu, Mesu e rios dimostrano i contatti che il territorio ozierese ebbe con il resto del bacino occidentale del Mediterraneo durante la dominazione aragonese e spagnola.

Panorama di Ozieri (xilografia, 1891)

Venne elevata al rango di città da Carlo Alberto di Savoia il 10 settembre 1836.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Basilica di Sant'Antioco di Bisarcio

Architetture religiose

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Cattedrale dell'Immacolata, facciata

Evoluzione demografica

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Dagli ultimi dati del censimento 2011 nel comune di Ozieri si registra una variazione negativa del 4 %, passando da 11.334 abitanti nel 2001 a 10.881 abitanti nel 2011. In base ai dati del censimento 2001 nel comune di Ozieri sono stati rilevati 11.334 abitanti residenti, dei quali 7.384 abitanti (pari al 71%) nel centro urbano di Ozieri. Le rimanenti località abitate del territorio comunale sono il quartiere di San Nicola con 2.927 abitanti e la frazione di Chilivani con 294 abitanti, mentre la restante popolazione sparsa ammonta a 1.389 unità.

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Ozieri è quella logudorese settentrionale.

Ozieri, edificio del museo diocesano, cappella

Oltre alle scuole dell'obbligo, sono presenti alcuni istituti di istruzione secondaria superiore, ad indirizzo tecnico, umanistico e scientifico.

Geografia antropica

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La fontana Grixoni

Infrastrutture e trasporti

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Ozieri è collegata al territorio circostante da tre strade statali, la SS 128 bis, la SS 132 e la SS 199, oltre che da una rete di strade provinciali.

La stazione di Ozieri-Chilivani, situata nella frazione di Chilivani

Ad alcuni chilometri di distanza dalla città si sviluppa la ferrovia Cagliari-Golfo Aranci, lungo la quale è presente la stazione di Ozieri-Chilivani, l'unica nel comune in cui negli anni dieci sia effettuato il servizio viaggiatori (ad opera di Trenitalia), e da cui ha inoltre origine una seconda ferrovia per Porto Torres. In territorio ozierese sono presenti anche le stazioni di Ozieri-Fraigas e di Madonna di Castro, non più in uso per i servizi di trasporto pubblico. Una terza ferrovia, la Tirso-Chilivani, fu attiva sino al 1969 e fu l'unica a dotare il nucleo urbano ozierese di una stazione ferroviaria.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 marzo 1946 8 dicembre 1946 Matteo Mannu Democrazia Cristiana Sindaco [6]
8 dicembre 1946 12 giugno 1952 Antonio Canalis Democrazia Cristiana Sindaco [6]
12 giugno 1952 12 giugno 1956 Gaspare Cocco Democrazia Cristiana Sindaco [6]
12 giugno 1956 23 novembre 1960 Giovanni Barosi Democrazia Cristiana Sindaco [6]
23 novembre 1960 23 giugno 1961 Antonio Peralta Democrazia Cristiana Sindaco [6]
23 giugno 1961 14 novembre 1962 Francesco Manca PCI Sindaco [6]
14 novembre 1962 10 dicembre 1964 Antonio Peralta Democrazia Cristiana Sindaco [6]
10 dicembre 1964 13 luglio 1970 Antonio Peralta Democrazia Cristiana Sindaco [6]
13 luglio 1970 23 luglio 1975 Antonio Peralta Democrazia Cristiana Sindaco [6]
23 luglio 1975 23 luglio 1976 Nardo Moretti Democrazia Cristiana Sindaco [6]
23 luglio 1976 30 dicembre 1976 Francesco Manca PCI Sindaco [6]
30 dicembre 1976 25 gennaio 1977 Matteo Polo PSI Sindaco [6]
25 gennaio 1977 10 febbraio 1977 Antonio Peralta Democrazia Cristiana Sindaco [6]
10 febbraio 1977 23 luglio 1979 Nardo Moretti Democrazia Cristiana Sindaco [6]
23 luglio 1979 15 luglio 1980 Antonio Pudda Democrazia Cristiana Sindaco [6]
15 luglio 1980 21 giugno 1985 Angelo Carusillo Democrazia Cristiana Sindaco [6]
21 giugno 1985 11 marzo 1989 Antonio Marongiu Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
12 marzo 1989 11 giugno 1994 Antonio Fantasia PSI Sindaco
12 giugno 1994 24 maggio 1998 Antonio Marongiu Alleanza dei Progressisti Sindaco [7]
24 maggio 1998 26 maggio 2002 Giovanni Fadda lista civica Sindaco [8]
26 maggio 2002 27 maggio 2007 Pietro Francesco Maria Giovanni Cubeddu lista civica Sindaco [9]
27 maggio 2007 10 giugno 2012 Leonardo Ladu lista civica Sindaco [10]
10 giugno 2012 11 giugno 2017 Leonardo Ladu lista civica Impegno e solidarietà Sindaco [11]
11 giugno 2017 13 giugno 2022 Marco Murgia lista civica Comune obiettivo Sindaco [12]
13 giugno 2022 - Marco Peralta lista civica Alternativa per Ozieri Sindaco [13]

La principale squadra di calcio della città è l’A.S.D. Ozierese 1926 che milita nel girone B Sardegna di Prima categoria. È nata nel 1926. La seconda squadra della città è l’A.S.D Junior Ozierese 2015 che milita nel girone Sassari di Seconda Categoria. È nata nel 2015.


La terza squadra della città è l'A.S.D. San Nicola Ozieri militante nel campionato di Terza Categoria. È nata nel 2023.

A Ozieri la principale squadra di ciclismo è la G.S. Ozierese Carrera 1981, che tra gli altri ha lanciato nel mondo del professionismo Fabio Aru e ha portato a livelli nazionali e internazionali svariati atleti conquistando vari titoli. La società ha inoltre organizzato negli anni gare di livello regionale e nazionale ed è una delle otto scuole di ciclismo presenti in Italia. Il suo presidente e fondatore Antonio Camboni è stato insignito della medaglia d'oro al merito sportivo dalla Federazione Ciclistica Italiana.

A Ozieri è presente il circolo Scacchistico A.S.D. Unione scacchistica Comuni del Logudoro fondata nel 2014. L'USCL organizza tornei di livello regionale nazionale ed internazionale.

Le principali squadre di basket della città sono la S.S. Dil. Demones, che nel campionato di Promozione 2022/2023 si è laureata campione, e l'80 Basket, che milita in Promozione. Sono nate rispettivamente nel 1958 e 2010.

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Giunta Provinciale di Sassari, Comune delimitato di lingua sarda ai sensi dell'art.3 della Legge 482/1999 con Deliberazione della Giunta Provinciale di Sassari n. 33 del 29.06.2001 e n. 3 del 10.02.2005., in Deliberazione n.33 e n.3.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Titino Bacciu e Manlio Brigaglia (a cura di), Ozieri, storia di una città (1836 – 1986), Ozieri, 1989.
  7. ^ Comunali 12/06/1994, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 24/05/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 26/05/2002, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 giugno 2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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