Opistotono

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Opistotono
Opistotono in un paziente affetto da tetano. Dipinto da Sir Charles Bell, 1809.
Eziologiatetano
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM781.0
MedlinePlus003195

L'opistotono è uno stato di grave iperestensione e spasticità in cui la testa di un individuo, il suo collo e la colonna vertebrale entrano in una posizione completamente "incurvata" o "a ponte".[1] Questa postura anomala è un effetto di tipo extrapiramidale ed è causata da spasmo della muscolatura assiale lungo la colonna vertebrale.[2]

Il termine opistotono deriva dalla lingua greca: opistho = dietro tonos = tensione, letteralmente quindi significa tensione che viene da dietro.

Manifestazioni cliniche

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Atteggiamento in opistotono in un paziente affetto da tetano.
Opistotono nel tetano neonatale.

Il soggetto in opistotono, posto sul letto, si appoggia a esso unicamente con la testa, le natiche e i calcagni. L'opistotono è decisamente più comune e più esagerato nelle modalità di manifestazione (a causa di una minore maturazione del sistema nervoso) nei neonati e negli infanti che nei bambini più grandi o nell'adulto. Altri atteggiamenti simili all'opistotono sono:

  • emprostotono (detto anche epistotono): il soggetto appare irrimediabilmente prostrato in avanti;
  • ortotono: l'ammalato è assoggettato a una tensione muscolare che lo mantiene diritto;
  • pleurostotono: lo spasmo tonico provoca la piegatura del paziente su un fianco.

L'opistotono è riscontrabile in alcuni casi di grave paralisi cerebrale e di lesioni cerebrali post traumatiche o come risultato di spasmi muscolari gravi associati al tetano. Può essere prodotto sperimentalmente con l'asportazione del mesencefalo (tra il collicolo superiore e il collicolo inferiore), la qual cosa si traduce nel recidere tutte le fibre corticoreticolari. L'iperestensione si verifica a causa degli stimoli facilitatori provenienti dal tratto anteriore reticolospinale causati dalla inattivazione delle fibre inibitorie corticoreticolari, che normalmente agiscono sulla formazione reticolare del ponte. È stato dimostrato che l'opistotono si verifica naturalmente solo in alcuni uccelli e mammiferi placentati.

L'opistotono è più pronunciato nei neonati. Nel neonato può essere un segno di meningite, di tetano, di grave kernitterus o della rara malattia delle urine a sciroppo d'acero. Questo tono degli estensori marcato può far sì che i bambini si inarchino posteriormente e si irrigidiscano a ogni tentativo della madre o degli infermieri di trattenerli o di dar loro da mangiare. L'opistotono può essere indotto da ogni tentativo di movimento: il sorridere, l'alimentarsi, il vocalizzare o dalle convulsioni. Un atteggiamento tonico di questo tipo può essere visto nella sindrome di Sandifer. Gli individui con opistotono sono abbastanza difficili da posizionare, soprattutto in una carrozzina o nel seggiolino di un'auto.

L'opistotono a volte può essere visto nella intossicazione da litio. Si tratta inoltre di un raro effetto collaterale di tipo extrapiramidale associato all'uso di fenotiazine, aloperidolo e metoclopramide.[3]

L'opistotono associato a riso sardonico è anche un sintomo di avvelenamento da stricnina.

L'opistotono, insieme con comportamenti bizzarri, allucinazioni, rigidità decerebrata, crisi oculogire e disfunzione del cervelletto, è stato anche descritto come un sintomo di coinvolgimento del sistema nervoso centrale nel colpo di calore.

La diagnosi dell'opistotono si basa sostanzialmente sull'anamnesi e sull'esame fisico-clinico. L'anamnesi deve essere particolarmente approfondita sulle possibili ferite pregresse (nel sospetto di opistotono come manifestazione iniziale di tetano) e sulla assunzione di farmaci. Test diagnostici includono:

  1. ^ The Berkeley Science Review (PDF), su sciencereview.berkeley.edu. URL consultato l'8 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2012).
  2. ^ Layzer RB, Rowland LP. Muscle cramps and stiffness. Merritt's Neurology. 12th ed. Baltimore, Md: Lippincott Williams & Wilkins; 2009:chap 145.
  3. ^ Chiriboga CA. HIV, fetal alcohol and drug effects, and the battered child. In: Rowland LP, Merritt HH, eds. Merritt's Neurology. 12th ed. Baltimore, Md: Lippincott Williams & Wilkins; 2009.

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