Oh, Pretty Woman

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Oh, Pretty Woman
singolo discografico
ArtistaRoy Orbison
Pubblicazione29 agosto 1964
Durata2:55
GenereRockabilly
Rock and roll
EtichettaMonument Records
ProduttoreFred Foster
Formati45 giri
NoteGrammy Award Miglior registrazione vocale maschile 1991
Certificazioni originali
Dischi d'oroStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[1]
(vendite: 1 000 000 )
Dischi di platinoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[2]
(vendite: 600 000 )
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroItalia (bandiera) Italia[3]
(vendite: 50 000 )
Roy Orbison - cronologia
Singolo precedente
It's Over
(1964)
Singolo successivo
Goodnight
(1965)

Oh, Pretty Woman è una canzone del 1964, successo mondiale del cantante Roy Orbison.

Registrata l'uno agosto 1964 a Nashville (Tennessee), è stata scritta da Roy Orbison e Bill Dees.

Il testo tratta dell'amore di Orbison per la moglie che all'epoca era Claudette. Secondo la leggenda lei stava uscendo di casa quando Orbison le chiese se avesse abbastanza soldi per fare le commissioni; a quel punto Bill Dees, che era a casa con i due coniugi per lavorare con Roy, avrebbe risposto: "Una bella donna non ha mai bisogno di soldi".

La canzone raggiunse la posizione numero uno nella Billboard Hot 100 per tre settimane,[4] nella Official Singles Chart per tre settimane,[5] in Norvegia per cinque settimane, nei Paesi Bassi per nove settimane ed in Germania per quattro settimane.[6] Il 30 ottobre 1964 è stato certificato disco d'oro negli Stati Uniti.[1]

Nello stesso anno venne approntata la versione in italiano, Sei il solo (con il testo scritto da Vito Pallavicini), incisa con successo da Eugenia Foligatti.

Classifica (1964) Posizione
massima
Australia[7] 1
Austria[6] 5
Belgio (Fiandre)[6] 1
Belgio (Vallonia)[6] 3
Canada[8] 1
Danimarca[9] 3
Finlandia[10] 9
Francia[11] 8
Germania[6] 1
Irlanda[12] 1
Norvegia[6] 1
Paesi Bassi[6] 1
Regno Unito[13] 1
Stati Uniti[14] 1
Svizzera[15] 1

Omaggi e riconoscimenti

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Parodia e risvolti giuridici

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Nel 1989, il gruppo 2 Live Crew registrò una parodia della canzone di Orbison, intitolandola Pretty Woman, ed inserendola nell'album Clean As They Wanna Be. I 2 Live Crew campionarono la caratteristica linea di basso della canzone di Orbison, ma il testo romantico fu sostituito dalla storia di una donna pelosa e della sua amica calva.

La casa discografica di Orbison, l'Acuff-Rose Music, ha denunciato i 2 Live Crew sulla base del fatto che la dottrina del fair use non permette l'utilizzo di materiale coperto da copyright a scopo di lucro. Il caso, Campbell vs. Acuff-Rose Music, Inc. è giunto fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che si è pronunciata in favore dei 2 Live Crew, espandendo ampiamente il concetto di fair use ed estendendolo alle parodie create a scopo di lucro. Attualmente la sentenza è considerata un precedente, nel campo delle decisioni sul fair use.[16]

Cover dei Van Halen

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(Oh) Pretty Woman
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaVan Halen
Pubblicazione18 gennaio 1982
Durata2:55
Album di provenienzaDiver Down
GenereHard rock
Arena rock
EtichettaWarner Bros.
ProduttoreTed Templeman
Registrazionegennaio–marzo 1982, Sunset Sound Recorders (Hollywood)
Formati7", 12"
Van Halen - cronologia
Singolo precedente
(1981)
Singolo successivo
(1982)

Il gruppo musicale statunitense Van Halen ha realizzato una cover del brano, pubblicata il 18 gennaio 1982 come primo estratto dal quinto album in studio Diver Down.

  • Lato A
  1. (Oh) Pretty Woman – 2:55 (Bill Dees, Roy Orbison)
  • Lato B
  1. Happy Trails – 1:03 (Dale Evans)
Gruppo
Produzione
  • 1964 - Eugenia Foligatti con il titolo Sei il solo, testo di Vito Pallavicini (45 giri) (Ri-Fi - RFN 16072), compilation del 1965 0012 licenza per ballare (Ri-Fi - RFL LP14008)
  • 1965 - Duo Spevec e Crveni Koralji, EP Privlačna Žena, testo di Slobodan Šeleba (Jugoton – EPY-3470); compilation del 2008 Zvuk Šezdesetih 1964-1965 (Croatia Records – 2CD 5792475)
  • 1990 - Gary Moore and The Midnight Blues Band nell'album Back to The Blues (The Swingin' Pig – TSP 080-2); singolo (Virgin Records – VST 1233)
  • 1993 - eseguita all'interno della trasmissione televisiva Non è la RAI dalla cantante Loredana Maiuri e interpretata sul palco da Marzia Aquilani, successivamente inserita nella compilation Non è la Rai sTREnna.
  1. ^ a b (EN) Roy Orbison - Oh, Pretty Woman – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 9 novembre 2016.
  2. ^ (EN) Oh, Pretty Woman, su British Phonographic Industry. URL consultato il 5 giugno 2023.
  3. ^ Oh, Pretty Woman (certificazione), su FIMI. URL consultato il 27 maggio 2024.
  4. ^ (EN) Joel Whitburn, The Billboard Book of Top 40 Hits, Billboard Books, 1989, ISBN 0-85112-389-9.
  5. ^ (EN) David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19t, London, Guinness World Records Limited, 2006, ISBN 1-904994-10-5.
  6. ^ a b c d e f g (NL) Roy Orbison - Oh, Pretty Woman, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 9 novembre 2016.
  7. ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  8. ^ (EN) Top Singles - Volume 2, No. 5, September 28 1964, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 9 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2016).
  9. ^ Hits of the World, in Billboard, vol. 76, n. 49, Prometheus Global Media, 5 dicembre 1964, p. 15, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  10. ^ Hits of the World, in Billboard, vol. 77, n. 1, Prometheus Global Media, 2 gennaio 1965, p. 19, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  11. ^ (FR) Accès direct à ces Artistes, su infodisc.fr. URL consultato il 9 novembre 2016. Selezionare "Roy ORBISON" e premere "OK".
  12. ^ (EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Chart. URL consultato il 9 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2018).
  13. ^ (EN) Official Singles Chart Top 50: 08 October 1964 - 14 October 1964, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 novembre 2016.
  14. ^ (EN) Roy Orbison - Chart history, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 9 novembre 2016.
  15. ^ Hits of the World, in Billboard, vol. 77, n. 8, Prometheus Global Media, 20 febbraio 1965, p. 24, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  16. ^ (EN) Matt Jackson, Commerce versus art: The transformation of fair use, in Journal of Broadcasting & Electronic Media, vol. 39, n. 2, marzo 1995, p. 190–199, DOI:10.1080/08838159509364298.

Collegamenti esterni

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