Ntare Rushatsi
Ntare Rushatsi | |
---|---|
Re del Burundi | |
In carica | 1680 – 1709 circa |
Incoronazione | 1680 circa |
Predecessore | Domini pre-ganwa |
Successore | Mwezi Ndagushimiye |
Morte | 1709 circa |
Dinastia | Abaganwa |
Padre | Jabwe (?) |
Ntare Rushatsi (... – 1709 circa) è ritenuto dalla tradizione il primo re del Burundi ed il capostipite della dinastia Baganwa. Regnò dal 1680 al 1709 circa.
Ntare Rushatsi, in kirundi Leone Irsuto, è considerato dalla tradizione orale l'eroe civilizzatore, l'unificatore del paese, il fondatore e primo umwami del Burundi ed il capostipite degli Abaganwa, la dinastia reale.
In alcune leggende assume altri nomi: Cambarantama (che significa Vestito di pecora), Biti (Alberi), Karemera (Pesante, di interpretazione controversa), Rufuku (Talpa). È possibile che alcune tradizioni lo confondano con qualche altro regnante della zona, come è possibile che gli si attribuiscano imprese di Ntare Rugamba, suo discendente vissuto all'inizio del XIX secolo.
Le tradizioni orali
[modifica | modifica wikitesto]Si posseggono circa 150 leggende che descrivono l'origine della monarchia burundese, spesso in contraddizione tra loro. Queste sono state raccolte a partire dagli anni '30 e catalogate dal Centre de Civilisation Burundaise. Nessun'altra fonte, storica o archeologica, ci ha confermato la sua esistenza e ci ha documentato la sua vita.
Le fonti che nominano espressamente Ntare Rushatsi sono state suddivise in due gruppi, numericamente ineguali, in base agli avvenimenti ed ai luoghi raccontati: il ciclo di Nkoma ed il ciclo del Kanyaru.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Mworoha E., Histoire du Burundi des origines a la fin du XX siècle, Paris, Hatier, 1987.
- Allovio S., Burundi identità, etniee potere nella storia di un antico regno, Torino, Il segnalibro, 1997.
- (FR, RN) Guillet C., Légendes historiques du Burundi, Paris, Kathala, 1987.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ntare Rushatsi, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.