Nippon Telegraph and Telephone
Nippon Telegraph and Telephone Corporation | |
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Sede di NTT a Tokyo | |
Stato | Giappone |
Forma societaria | azienda pubblica |
Borse valori | Borsa di Tokyo: 9432 , NYSE: NTT, LSE: NPN |
ISIN | JP3735400008 |
Fondazione | 1º agosto 1952 |
Fondata da | Governo del Giappone |
Sede principale | Chiyoda |
Persone chiave | Satoshi Miura (presidente del consiglio di amministrazione) Jun Sawada (AD) |
Settore | Telecomunicazioni |
Prodotti | Telefonia fissa Telefonia mobile Internet Televisione digitale Information technology |
Fatturato | 10.507 miliardi ¥ (2012) |
Utile netto | 467,7 miliardi ¥ (2012) |
Dipendenti | 219.343 (2012) |
Sito web | group.ntt/jp/ |
Nippon Telegraph and Telephone Corporation (日本電信電話株式会社, Nippon Denshin Denwa), abbreviato in NTT, è una compagnia telefonica giapponese, tra le maggiori al mondo per quote di mercato e giro d'affari.[1] In particolare si posiziona al 55º posto nella classifica Fortune Global 500; inoltre è la quarta impresa mondiale di telecomunicazioni in termini di fatturato[2], ed è infine la quinta società più trattata sui mercati azionari giapponesi dopo la Toyota, la Mitsubishi, la Honda e la Japan Post Holdings a settembre 2019.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1948, durante l'occupazione americana del Giappone, il generale Douglas MacArthur separò le telecomunicazioni dallo stato e l'anno successivo scisse il ministero delle Poste e Telecomunicazioni in due dicasteri, quello delle Poste e quello delle Telecomunicazioni[4].
Alla fine dell'occupazione americana, nel 1952, il ministero delle telecomunicazioni fu abolito e venne costituita al suo posto la Nippon Telegraph and Telephone Public Corporation (日本電信電話公社?, Nippon Denshin Denwa Kōsha, abbreviata in (電電公社?, Den-Den Kōsha)) come azienda monopolista di proprietà statale ma separata dal governo[4].
Nel 1953 venne fondata la KDD (Kokusai Denshin Denwa Co, in inglese International Telegram and Telephone Company) come monopolista dei collegamenti telegrafici e telefonici con l'estero. Sia la NTT che la KDD erano poste sotto la sorveglianza del Ministero delle Poste (Yūseishō)[4][5].
La NTT completò la rete nazionale a microonde nel 1958 ed il passaggio alla teleselezione nel 1979[6]. La società introdusse la telescrivente nel 1956, il telefacsimile nel 1973, la telefonia mobile nel 1979[6]. Il servizio telex raggiunse il suo apice negli anni settanta con 73.000 telescriventi collegate[4].
L'azienda svolse anche un'intensa attività di ricerca tecnica e fu pioniera nel campo delle microonde, delle fibre ottiche e dei semiconduttori[6].
L'impresa è stata parzialmente privatizzata nel 1985 per incoraggiare la concorrenza nel mercato nazionale delle comunicazioni; conseguentemente ha modificato la ragione sociale in quella attuale. Al momento della privatizzazione la NTT era l'impresa giapponese con la maggiore capitalizzazione di borsa[6].
Nel 1987 la NTT fu oggetto della più grande offerta pubblica iniziale svoltasi fino a quel momento, per 36.8 miliardi di dollari[7][8]
Un terzo delle azioni è ancora in mano al governo di Tokyo.
Società controllate e collegate
[modifica | modifica wikitesto]Come gruppo, è costituita dalle seguenti imprese:
- AutoWeb Communication Inc
- HKNet
- Nippon Telegraph & Telephone East Corp
- Nippon Telegraph & Telephone West Corp
- NTT Communications Corp (NTT Com)
- NTT Communicationware Corp
- NTT Comware Corp
- NTT Data Corp
- NTT DoCoMo Inc
- NTT Facilities Inc
- NTT Finance Japan Co Ltd
- NTT Leasing Co Ltd
- NTT Worldwide Telecommunications Corp
- Dimension Data
- Verio Inc
- goFLUENT Group
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Global 500 2010: Countries - Japan - FORTUNE on CNNMoney.com
- ^ (EN) The World's Largest Public Companies, in Forbes. URL consultato il 26 settembre 2018.
- ^ (JA) 売上高ランキング, in Nikkei. URL consultato il 26 gennaio 2020.
- ^ a b c d Voce Telecommunications Systems su Japan. An illustrated encyclopedia, Tokyo, Kodansha, 1993.
- ^ Voce Ministry of Post and Telecommunications su Japan. An illustrated encyclopedia, Tokyo, Kodansha, 1993.
- ^ a b c d Voce Nippon Telegraph and Telephone Corporation su Japan. An illustrated encyclopedia, Tokyo, Kodansha, 1993.
- ^ Vartanig G. Vartan, Market Place; Big Stock Sale By Japanese, in The New York Times, 9 novembre 1987.
- ^ U.S. set to make $8 billion from bailing out Citi, su msnbc.msn.com, 27 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nippon Telegraph and Telephone
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (JA) Sito ufficiale, su group.ntt.
- NTT official channel (canale), su YouTube.
- (EN) Nippon Telegraph and Telephone Corporation, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150958387 · ISNI (EN) 0000 0001 2184 8682 · LCCN (EN) n85069956 · J9U (EN, HE) 987007355872005171 · NDL (EN, JA) 00274184 |
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