Antonino Drago
Antonino Drago | |
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Sindaco di Catania | |
Durata mandato | 14 dicembre 1964 – 3 novembre 1967 |
Predecessore | Salvatore Papale |
Successore | Giuseppe Gulli |
Sottosegretario di Stato al Ministero del turismo e dello spettacolo | |
Durata mandato | 28 novembre 1974 – 30 luglio 1976 |
Presidente | Aldo Moro |
Predecessore | Giuseppe Fracassi |
Successore | Carlo Sangalli |
Sottosegretario di Stato al Ministero della pubblica istruzione | |
Durata mandato | 28 marzo 1979 – 1º dicembre 1982 |
Contitolare | Baldassare Armato Franca Falcucci Claudio Lenoci Giacomo Samuele Mazzoli Giuseppe Fassino Sisinio Zito |
Presidente | Giulio Andreotti Francesco Cossiga Arnaldo Forlani Giovanni Spadolini |
Predecessore | Alberto Spigaroli |
Successore | Maria Magnani Noya Giorgio Santuz |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 giugno 1968 – 1º luglio 1987 |
Legislatura | V, VI, VII, VIII, IX |
Gruppo parlamentare | DC |
Collegio | Catania |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria |
Professione | Ingegnere |
Antonino Drago, detto anche Nino (Catania, 13 marzo 1924 – Savona, 20 settembre 1998), è stato un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Esponente della Democrazia Cristiana e più volte deputato e sottosegretario, è stato due volte presidente della provincia di Catania (nel 1958 e dal 1961 al 1964), oltreché sindaco di Catania dal 1964 al 1967.
Durante le indagini per l'omicidio di Giuseppe Fava, Drago rilasciò delle dichiarazioni che suscitarono molte polemiche. Insieme al sindaco Angelo Munzone, dichiarò che Catania era «lontana dalla contaminazione mafiosa». Successivamente, fu tra quelli che criticarono gli attacchi ai cosiddetti cavalieri dell'apocalisse mafiosa, accusati di essere tra i mandanti dell'omicidio del giornalista. Drago dichiarò: «Cerchiamo di non fare in modo, criticando a vanvera, che i nostri operatori emigrino, investendo i loro danari in Piemonte o in Liguria»[1].
Fu arrestato nel 1993 insieme con l'ex senatore Luigi Mazzei con l'accusa di concussione per una vicenda riguardante il mercato agroalimentare di Catania[2]. È padre di Filippo Maria Drago, deputato dell'UDC nella XIV Legislatura.
Morì a Savona il 20 settembre 1998 all'età di 74 anni su una nave della Costa Crociere, a causa di un malore, mentre rientrava da un viaggio in Egitto[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alcune cronache su un caso di mafia Archiviato il 6 ottobre 2007 in Internet Archive.. «I Siciliani», aprile 1984.
- ^ Corriere della sera
- ^ L'on. Drago stroncato da infarto sulla nave, in La Stampa, 21 settembre 1998, p. 25.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonino Drago
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Date personali e incarichi nella V legislatura, su legislature.camera.it.
- Incarichi nella VI legislatura, su legislature.camera.it.
- Incarichi nella VII legislatura, su legislature.camera.it.
- Incarichi nella VIII legislatura, su legislature.camera.it.
- Incarichi nella IX legislatura, su legislature.camera.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3463168517342671980009 · GND (DE) 1288470479 |
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