Nenia

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Nenia (in latino Nenia o Naenia) è una dea minore della religione romana, tutelare dei canti funebri; ne parla Ovidio nei Fasti.

Da lei deriva la locuzione latina naenia, la triste lamentazione di monotona espressione iterata da parenti e prefiche (donne che venivano pagate per piangere) negli accompagnamenti funebri o innanzi al sepolcro,[1] al suono cupo della tibia.

Con lo stesso termine si indicava anche la compilazione di particolari formule magiche.

A lei si confidava la protezione dei moribondi che invocavano solo sul punto di morire. Il tempio a lei dedicato si trovava a Roma sul Viminale.[2] Tale identificazione era dovuta a Macrobio che parlava nei suoi scritti del potere della dea sulle persone in procinto di morte.

Alcuni la confondevano con la divinità della morte.[3]

  1. ^ Giuseppina Sechi Mestica, Dizionario universale di mitologia, Bompiani, 2003, p. 122 - ISBN 88-452-9267-3
  2. ^ Anna Maria Carassiti, Dizionario di mitologia classica, Roma, Newton, 2005, p. 205 - ISBN 88-8289-539-4
  3. ^ Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Litopres, UTET, 2006, p. 494 - ISBN 88-02-07481-X
  • Giuseppina Sechi Mestica, Dizionario universale di mitologia, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-9267-3.
  • Anna Maria Carassiti, Dizionario di mitologia classica, Roma, Newton, 2005, ISBN 88-8289-539-4.
  • Angela Cerinotti, Miti greci e di roma antica, Prato, Giunti, 2005, ISBN 88-09-04194-1.

Collegamenti esterni

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