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Nardophyllum

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Nardophyllum
Nardophyllum chiliotrichioides
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

Basal grade

SottotribùChiliotrichinae
Genere Nardophyllum
Hook. & Arn., 1836
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Nardophyllum
Specie
(Vedi testo)

Nardophyllum Hook. & Arn., 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Basal grade) e sottotribù Chiliotrichinae.[1][2][3]

Il nome del genere deriva da due parole: Nardus (genere appartenente al gruppo delle Poaceae) e il latino “phyllum” (= foglia), che denota la somiglianza di questo genere con la specie Nardus stricta L.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici William Jackson Hooker (1785-1865) e George Arnott Walker Arnott (1799-1868) nella pubblicazione " Companion to the botanical magazine; being a journal, containing such interesting botanical information as does not come within the prescribed limits of the Magazine. London" ( Companion Bot. Mag. 2: 44) del 1836.[5]

Il portamento
Nardophyllum chiliotrichioides

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo piccolo-arbustivo globosi a volte a cuscino. Alcune parti sono tomentose o punteggiate da ghiandole.[6][7][8][9][10][2][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta e densamente ramificata. Gli steli hanno da 5 a 8 coste longitudinali. L'estremità può essere affilata.

Foglie. Le foglie, persistenti, sono disposte in modo alternato; sono più o meno picciolate. Le foglie, con forme intere da oblunghe a lineari o ellittiche, sono coriacee (o anche cartacee) e di tipo ericoide. La superficie abassiale è densamente tomentosa.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte fino a 5 capolini. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale/ascellare brevemente peduncolato di tipo discoidale con fiori spesso omogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme cilindrico-campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, caduche, con forme da oblunghe a lanceolate, margini scariosi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 5 serie. Il ricettacolo è provvisto di strette pagliette decidue a protezione della base dei fiori; la forma varia da piatta a convessa.

Fiori. I fiori (da 5 a 22 per capolino) sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Corolla: (fiori del disco) la forma è tubulare strettamente imbutiforme e gradualmente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o ricurvi, hanno una forma da triangolare a lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono leggermente sagittate; le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);

  • achenio: gli acheni, con forme obovoidi compresse, hanno 5 - 10 nervature (o coste) laterali; la superficie è sericea-villosa e punteggiata da ghiandole; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole con punte a forma di ancora non sono presenti;
  • pappo: il pappo è formato da 2 serie di setole appiattite, talvolta barbate all'apice.

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite in Argentina.[3]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Nardophyllum (insieme alla sottotribù Chiliotrichinae) è incluso nel lignaggio "Basal grade". In particolare fa parte del sottogruppo relativo agli areali del Sudamerica. Le specie di questo gruppo sono caratterizzate da un livello di ploidia 2x o 4x.[2] La sottotribù è suddivisa in tre cladi (o gruppi): Chiliotrichum clade - Nardophyllum clade - Llerasia clade. Il genere Nardophyllum è incluso nel clade "Nardophyllum" insieme ai generi Chiliotrichiopsis - Katinasia - Cabreraea. Questo clade è da moderatamente a ben supportato e l'unico carattere morfologico comune a tutte le specie del gruppo sono gli acheni villosi, fittamente ricoperti da corti tricomi gemelli. Altri caratteri secondari sono i capolini di tipo discoidale e i ricettacoli parzialmente con pagliette.[17]

I caratteri distintivi del genere di questa voce sono:[10]

  • i margini delle foglie sono revoluti;
  • le corolle dei fiori del raggio sono gialle;
  • il pappo è formato da 2 serie di setole piatte.

Elenco delle specie

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Questo genere ha 5 specie:[3]

Nota: le seguenti due specie, in seguito a recenti ricerche, sono state trasferite ad altri generi:[2]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Anactinia J.Rémy
  • Aylacophora Cabrera
  • Dolichogyne DC.
  • Ocyroe Phil.
  • Paleaepappus Cabrera
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e Nesom 2020.
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  4. ^ a b Bonifacino 2009.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284 e 299.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  13. ^ Judd 2007, pag. 522.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  17. ^ Bonifacino 2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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