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NVI F.K.29

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NVI F.K.29
Descrizione
Tipoaereo da trasporto
Equipaggio2
ProgettistaFrederick Koolhoven
CostruttorePaesi Bassi (bandiera) Nationale Vliegtuig Industrie
Data primo volo1923
Esemplari1 2
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,10 m
Apertura alare10,00 m
Peso a vuoto682 kg
Peso max al decollo900 kg
Propulsione
Motoreun Bristol Lucifer
Potenza100 CV (75 kW)
Prestazioni
Velocità max150 km/h
Velocità di crociera154 km/h

dati tratti da De Nederlandse vliegtuigen[1][2]

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Il NVI F.K.29 fu un aereo da trasporto, biplano e monomotore, da sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Nationale Vliegtuig Industrie negli anni venti del XX secolo, e rimasto allo stadio di prototipo.[2]

Storia del progetto

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Dopo aver lasciato la BAT l'ingegnere Frederick Koolhoven[3] ritornò nei Paesi Bassi per andare a lavorare presso l'appena costituita Nationale Vliegtuig Industrie di Den Haag.[3] Il suo primo progetto fu un aereo biposto da trasporto passeggeri da utilizzare come aerotaxi tra i piccoli campi d'aviazione locali e i grandi aeroporti di partenza. Il prototipo volò per la prima volta nel 1923[2], dotato di un muso apribile lateralmente al fine di favorire l'accesso dei passeggeri alla cabina.[3] Il velivolo non suscitò grande interesse e rimase l'unico esemplare costruito.[3]

Descrizione tecnica

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Aereo da trasporto, biplano, monomotore, triposto, di costruzione lignea.[1] La configurazione alare biplana senza angolo di calettamento prevedeva due ali di uguale apertura, collegate tra loro con quattro coppie[1] di montanti, rinforzati da cavi d'acciaio. I bordi d'attacco alare erano dritti, e le ali avevano corda costante verso gli alettoni, che erano posizionati su entrambe le ali e collegati tra loro da un montante carenato.[1]

L'ala superiore era montata alta a parasole, mentre l'inferiore si trovava bassa sulla fusoliera. Le ali erano leggermente rastremate, e avevano le estremità arrotondate. La fusoliera, posizionata a livello dell'ala inferiore, era costruita in legno.[1] L'impennaggio di coda era del tipo classico monoderiva, dotato di piani orizzontali controventati, posizionati al di sopra della parte terminale della fusoliera, che aveva forma rettangolare.[1] Il timone aveva forma triangolare ed era posizionato al di fuori dei piani orizzontali, così da migliorarne il movimento.[1]

Il carrello d'atterraggio era un triciclo classico a V, fisso, dotato di ammortizzatori oleopneumatici che collegavano le gambe principali alle ali, e integrato posteriormente da un pattino d'atterraggio.[1]

L'aereo era triposto dotato di una cabina di pilotaggio aperta. Il posto del pilota si trovava subito dietro la cabina passeggeri che disponeva di posti affiancati.[1] Per accedere a essa l'intero muso dell'aereo, motore compreso, era incernierato e poteva essere aperto per rotazione verso destra, consentendo ai passeggeri di salire direttamente sui loro posti.[1]

La propulsione era affidata a un motore radiale Bristol Lucifer a 3 cilindri raffreddati ad aria, erogante la potenza di 100 hp (75 kW) e azionante un'elica bipala.[1]

  • (NL) Gerrit Brand, Tolvlucht, Groningen, Omnia Uitgevers, 2007, ISBN 9-07535-417-7.
  • (EN) Ryan K. Noppen, Blue Skies, Orange Wings. The Global Reach of Dutch Aviation in War and Peace, 1914-1945, Grand Rapids, Michigan, W.M. B. Eermands Publishang Co., 2016, ISBN 0-80284-870-2.
  • (NL) Theo Wesselink e Thijs Postma, De Nederlandse vliegtuigen, Haarlem, Romem, 1982, ISBN 9-02283-792-0.

Collegamenti esterni

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