NEET

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Fonte : OECD Data

Un NEET o né-né in italiano[1][2] (dall'acronimo inglese di Not [engaged] in Education, Employment or Training,[3][4] lett. "Non [attivo] in istruzione, in lavoro o in formazione") è una persona che in un dato momento non studia, né lavora né riceve una formazione. In statistica, sono anche note come persone inattive.

I dati relativi ai né-né sono utilizzati in economia e in sociologia del lavoro per indicare individui che generalmente non sono impegnati nel ricevere un'istruzione, non hanno un impiego né lo cercano e non sono impegnati in altre attività assimilabili e da cui ricavano una formazione, quali ad esempio tirocini, periodi di apprendistato e corsi professionalizzanti.

Ideazione del termine e fenomeno sociale

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È stato usato per la prima volta nel luglio 1999 in un report della Social Exclusion Unit del governo del Regno Unito,[5] come termine di classificazione per una particolare fascia di popolazione, di età compresa tra i 16 e i 24 anni.[6]

In seguito, l'utilizzo del termine si è diffuso in altri contesti nazionali, a volte con lievi modifiche della fascia di riferimento. In Italia, l'utilizzo di né-né come indicatore statistico si riferisce, in particolare, a una fascia anagrafica più ampia, la cui età è compresa tra i 15 e i 29 anni, anche se in alcuni usi viene ampliato per i giovani fino a 35 anni, se ancora coabitanti con i genitori.[4]

Generalmente, il fenomeno sociale interessa la fascia di età compresa fra i 16 (anche se in alcuni paesi la scuola dell'obbligo non termina necessariamente a 16 anni) e i 35 anni.

Nelle altre lingue

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  • Nelle zone ispanofone i né-né sono indicati con il neologismo "Nini" o "Ni-ni" (Ni trabaja, ni estudia, ni recibe formación).
  • In catalano, sono noti come "ni-ni" (Ni treballa, ni estudia, ni rep formació).
  • Nelle zone lusofone, sono noti come "Nem-nem" (Nem trabalha, nem estuda, nem recebe formação).
  • Nelle zone francofone, sono solitamente indicati come NEET (traducibile come Ni en emploi, ni en études, ni en formation).
  • In tedesco, sono solitamente indicati come NEET (traducibile come Nicht in Ausbildung, Arbeit oder Schulung).
  • In russo, si indicano con il calco fonetico "ni-ni", ни-ни.
  • In cinese moderno standard, l'espressione NEET viene resa con il calco fonetico "nítè zú", 尼特族, dove il terzo carattere significa letteralmente "gruppo, etnia".
  • In coreano, l'espressione NEET viene resa con il calco fonetico "niteu" 니트.
  • Infine, in giapponese l'espressione NEET viene resa con il calco fonetico "niito", ニート.[7]

Incidenza e diffusione

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L'attenzione al fenomeno ha avuto origine nel Regno Unito,[8] e si sta diffondendo rapidamente in altri paesi del mondo, come Giappone, Cina, Corea del Sud e Italia. Secondo l'Istat, in Italia, nel 2009, i né-né nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni erano il 21,2 per cento.[9]

A partire dal 2000, il rapporto annuale di EUROSTAT rileva un indicatore relativo ai né-né fra i 18 e 29 anni di età, disaggregato per sesso e Stati membri.[10]

Il fenomeno, in Italia, pare acuirsi in particolare nella fascia 25-30 anni, in cui i né-né rappresentano il 28,8% della popolazione totale, secondo quanto certificato dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) nel 2011.[11] Nel 2013, secondo l'Istat nel rapporto Noi Italia, "sono il 26% i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano", il secondo valore più alto dell'UE dopo la Grecia (28,9%), il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%).[12][13][14][15]

Al momento il fenomeno è sostanzialmente presente in tutta Italia, ma non si hanno dati certi sulle percentuali relative a nord, centro e sud. Un'analisi puntuale, del giugno 2015 condotta dalla Camera di commercio di Varese, evidenzia che "la quota di NEET varesini (21,4%) risulta superiore alla media lombarda (18,7%) e, a livello regionale, inferiore solo a quella di Como (24%). Dopo Varese seguono Bergamo (21,1%), Cremona e Mantova (entrambe al 21%) mentre la situazione migliore si registra a Lecco con il 14,2%".[16][17]

Si assiste, inoltre a un forte calo di iscrizioni all'Università, soprattutto negli atenei del Sud Italia, che riguarda, in modo particolare gli studenti provenienti dall'istituto tecnico. Il dato viene interpretato come un effetto della crisi economica accompagnata da una diminuzione della concezione dell'istruzione come ascensore sociale.[18] A scoraggiare l'iscrizione all'università è anche il sistema delle tasse universitarie, a causa delle aliquote pesantemente progressive basate sull'Isee che si riferiscono al nucleo familiare d'origine: viene infatti presa in considerazione la famiglia convenzionale in cui vengono sommati i redditi dei genitori, anche se considerati in un autonomo stato di famiglia.[19][20]

Nel 2016 l'OCSE stima che in Italia i NEET siano "oltre un terzo dei giovani tra i 20 e i 24 anni [...] Tra il 2005 e il 2015 la loro percentuale è aumentata in misura superiore rispetto agli altri paesi OCSE: 10 punti".[21][22] Secondo il rapporto di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale 2017 "Futuro anteriore": "Nel 2016 in Italia il 26% dei giovani che ha tra 15 e 34 anni risultava fuori dal circuito formativo e lavorativo. Sono soprattutto donne (56,5%) e provengono dal Nord-est (65,3%). Il 16,8% è straniero".[23]

Nel 2022,[24] il Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, hanno approvato il Piano di emersione e orientamento Neet Working,[25] il quale rileva che, nel 2020, i NEET sono "più di 3 milioni, con una prevalenza femminile pari a 1,7 milioni", portando l'Italia a essere "il Paese con il maggior tasso di NEET in Europa".

  1. ^ NEET, su iate.europa.eu, Terminologia interattiva per l'Europa.
  2. ^ Neet o né-né, in Corriere di Bologna. URL consultato il 4 aprile 2018.
  3. ^ (EN) Young people neither in education nor employment- Glossario di EUROSTAT, su ec.europa.eu/eurostat. URL consultato il 9 marzo 2019 (archiviato il 1º luglio 2018).
  4. ^ a b «NEET (Not in Education, Employment or Training)», Dizionario di Economia e Finanza (2012), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani
  5. ^ (EN) Bridging the Gap: new opportunities for 16-18 year olds not in education, employment or training (PDF), su dera.ioe.ac.uk, Social Exclusion Unit, 1999. URL consultato il 18 aprile 2015.
  6. ^ Katrin Kraus, Work, Education and Employability, Peter Lang, 2008 (p. 188).
  7. ^ (PT) "Nem-nem". Um em cada seis jovens da União Europeia não estuda nem trabalha, su observador.pt.
  8. ^ 16 Years old NEET Archiviato il 26 settembre 2008 in Internet Archive., Sito del dipartimento per l'infanzia, la scuola e la famiglia
  9. ^ Istat, Rapporto annuale - La situazione del Paese nel 2009 (PDF), su https://www.istat.it/it/archivio/188632, p. 186. URL consultato il 3 luglio 2023.
  10. ^ (EN) Persone giovani fra i 15 e i 19 anni non occupate, inattive, non impegnate in attività di formazione e addestramento, su Commissione Europea, 1º gennaio 2019. URL consultato il 9 marzo 2019 (archiviato il 9 marzo 2019).
  11. ^ La generazione immobile - Tempi duri per i Né - Né. URL consultato il 4 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2015).
  12. ^ Istat, pieno di Neet, peggio solo Grecia - Ultima Ora, in ANSA.it, 19 febbraio 2015. URL consultato il 4 aprile 2018.
  13. ^ Istat: «Neet» un giovane su quattro, peggio solo la Grecia, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 4 aprile 2018.
  14. ^ Crisi, Caritas e Istat: a rischio povertà 1 su 4. Allarme “Neet”: peggio di noi solo la Grecia, in LaStampa.it. URL consultato il 4 aprile 2018.
  15. ^ QuotidianoNet, Esplode il fenomeno "Neet": i giovani che non lavorano e non studiano sono 2,4 milioni - QuotidianoNet, in QuotidianoNet, 19 febbraio 2015. URL consultato il 4 aprile 2018.
  16. ^ Varese, Quasi 27 mila i Neet, ragazzi che non studiano né lavorano, in Varese Report, 23 giugno 2015. URL consultato il 4 aprile 2018.
  17. ^ Cresce l’esercito dei “Neet” varesini. URL consultato il 4 aprile 2018.
  18. ^ Salvo Intravaia, La "nuova classe operaia" non va all'università, su repubblica.it, la Repubblica, 27 maggio 2015. URL consultato il 16 dicembre 2018 (archiviato il 4 aprile 2018).
  19. ^ Fisco e Tasse Archiviato il 28 maggio 2015 in Internet Archive. i genitori dello studente non separati legalmente né divorziati e gli altri figli a loro carico anche qualora non risultino nel medesimo stato di famiglia del richiedente
  20. ^ Ai fini del calcolo ISEE-Università, in applicazione dell'art. 8 del Dpcm 5 dicembre 2013 n. 159, lo studente che richiede l'attestazione fa parte del nucleo familiare dei genitori anche se non conviventi con lo studente, a meno che non ricorrano entrambi i seguenti requisiti: residenza fuori dall'unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro; presenza di una adeguata capacità di reddito: redditi propri derivanti da lavoro dipendente o assimilato, non prestato alle dipendenze di un familiare, fiscalmente dichiarato da almeno due anni, non inferiore a euro 7.766,00 Euro
  21. ^ Ocse: i Neet aumentano in Italia. L'80% degli studenti non ha alcun aiuto finanziario
  22. ^ Spesa al lumicino e record di neet: la scuola italiana secondo l'Ocse, in Repubblica.it, 13 settembre 2016. URL consultato il 4 aprile 2018.
  23. ^ Caritas: è allarme per giovani, più poveri dei genitori Rapporto, in difficoltà le famiglie under 34, e manca lavoro
  24. ^ Diritti negati, volume secondo. Il fallimento di uno Stato assente: i NEET, su Informazione Politica, 11 novembre 2022. URL consultato il 15 novembre 2022.
  25. ^ Neet Working. Piano di emersione e orientamento giovani inattivi (PDF), su politichegiovanili.gov.it.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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