Moto Guzzi V1000 I-Convert

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Moto Guzzi V1000 I-Convert
CostruttoreItalia (bandiera) Moto Guzzi
TipoStradale
Produzionedal 1975 al 1984
Stessa famigliaMoto Guzzi V1000 G5
Modelli similiHonda CB 750 Hondamatic

La V1000 I-Convert è una motocicletta costruita dalla Moto Guzzi tra il 1975 e il 1984.

La moto nacque da un'idea di Lino Tonti, capo dell'ufficio progetti della Casa di Mandello, che propose nei primi anni Settanta la costruzione di una maximoto a cambio automatico. Approvato il progetto da Alejandro de Tomaso, proprietario della Guzzi, la moto fu presentata a Modena nel 1974, pochi giorni prima del Salone di Colonia.

La produzione della I-Convert, che si pose come ammiraglia della Guzzi per cilindrata, prezzo ed equipaggiamento, partì nel 1975, ma la moto non riscosse grande successo, sia per il prezzo (2.694.900 lire nel 1975) che per la trasmissione automatica, poco gradita dai motociclisti sia in Europa che negli USA. La produzione terminò nel 1984 dopo 5.452 esemplari prodotti, di cui 1.376 esportate negli USA, un migliaio in Francia e circa 60 vendute al corpo dei Corazzieri.

Caratteristica principale della I-Convert è la trasmissione, realizzata in collaborazione con la Sachs: è un convertitore progressivo idraulico di coppia, accoppiato ad un cambio ad ingranaggi a due rapporti (uno corto, che permette velocità fino a 130 km/h, e uno lungo, che permette velocità fino a 170 km/h) azionato da un pedale[1]. Resta comunque la leva della frizione, mantenuta come dispositivo di sicurezza.

La mancanza dell'effetto frenante in staccata tipico del motore a quattro tempi, dovuto alla presenza della trasmissione automatica, portò la Guzzi a installare un sistema di frenata integrale, realizzato in collaborazione con la Brembo, che permetteva di ridurre gli spazi d'arresto. Per ridurre l'assorbimento di potenza del cambio automatico del bicilindrico a V mandellese fu inoltre aumentata la cilindrata rispetto alle contemporanee 850 T, portandola a 948,8 cm³.

Le competizioni

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Al Bol d'Or 1976 l'importatore francese della Guzzi schierò una delle 850 che avevano corso l'edizione 1972 della maratona transalpina equipaggiata con la trasmissione della I-Convert. Affidata all'equipaggio Raimondo Riva-Daniel Levieux, terminò la gara al sedicesimo posto[2].

Caratteristiche tecniche

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Caratteristiche tecniche - Moto Guzzi V1000 I-Convert
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2200 × 870 × 1090 mm
Altezze Sella: 810 mm - Minima da terra: 150 mm - Pedane: 290 mm
Interasse: 1470 mm Massa a vuoto: 261 kg Serbatoio: 24 litri
Meccanica
Tipo motore: bicilindrico a V di 90° frontemarcia a quattro tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 948,8 cm³ (Alesaggio 88 × Corsa 78 mm)
Distribuzione: ad aste e bilancieri Alimentazione: due carburatori Dell'Orto VHB 30 C
Potenza: 71 CV a 6.500 giri/min Coppia: Rapporto di compressione: 9,2:1
Frizione: multidisco a secco Cambio: a 2 marce in blocco con comando a pedale
Accensione a batteria con due ruttori ed anticipo automatico
Trasmissione primaria a ingranaggi; secondaria ad albero cardanico
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'acciaio
Sospensioni Anteriore: forcella telescopica con ammortizzatori idraulici incorporati / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori teleidraulici
Freni Anteriore: a doppio disco ø 300 mm / Posteriore: a disco ø 240 mm
Pneumatici anteriore e posteriore: 4.10H18 oppure 110/90H18
Fonte dei dati: Motociclismo d'Epoca 10/2006, p. 60
  1. ^ (EN) The Moto Guzzi V1000 Convert, su motorcycleclassics.com, novembre-dicembre 2006. URL consultato il 4 giugno 2018.
  2. ^ 18 et 19 septembre 1976 Le Mans (Circuit Bugatti) - Circuit 4,240 km 40ème BOL D'OR, su racingmemo.free.fr. URL consultato il 4 dicembre 2016.

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