Moritz von Bissing

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Moritz Ferdinand Freiherr von Bissing
NascitaOber Bellmannsdorf, 30 gennaio 1844
MorteTrois Fontaines, 18 aprile 1917 (73 anni)
Luogo di sepolturaInvalidenfriedhof
Dati militari
Paese servito Regno di Prussia
Germania (bandiera) Impero Tedesco
Forza armataEsercito prussiano
Deutsches Heer
ArmaCavalleria
Anni di servizio1865 - 1917
GradoGeneraloberst
GuerreGuerra austro-prussiana
Guerra franco-prussiana
Prima guerra mondiale
Comandante diGovernatore militare del Belgio
Decorazionivedi qui
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da Encyclopedia of Worl War I: A Political, Social, and Military History[1]
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Moritz Ferdinand von Bissing (Ober Bellmannsdorf, 30 gennaio 1844Trois Fontaines, 18 aprile 1917) è stato un generale tedesco, veterano della guerra austro-prussiana e di quella franco-prussiana, che ricoprì in seguito l'incarico di aiutante di campo dell'Imperatore Guglielmo II. Nel corso della prima guerra mondiale fu Governatore militare del Belgio dal 28 novembre 1914 alla data della sua morte.

Nacque a Ober Bellmannsdorf, nella provincia della Slesia, il 30 gennaio 1844 figlio di Moritz von Bissing (1802-1860), membro dell'aristocrazia terriera e di Dorothea Freiin von Gall (1800-1847).[1] Nel 1865 entrò nell'esercito prussiano con il grado di tenente, assegnato all'Arma di cavalleria. Prese parte alla guerra austro-prussiana (1866), e in seguito a quella franco-prussiana (1870-1871). Il 22 agosto 1872 sposò a Dresda la signorina Myrrha Wesendonck,[N 1] e il loro figlio maggiore Friedrich Wilhelm Freiherr von Bissing (1873-1956) fu un famoso egittologo. Nel 1882 servì come rittmeister presso il Reggimento Ussari "König Wilhelm I" (1. Rheinisches) Nr. 7.[N 2] di stanza a Bonn, passando nel 1883 allo Generalstab. Nel 1887, con il grado di maggiore, fu nominato aiutante di campo del Principe ereditario Guglielmo, diventando aiutante di campo del re dopo che suo padre, Federico III morì il 15 giugno 1888. Ricoprì tale incarico fino al 1889, servendo nella cavalleria della guardia imperiale come comandante del Reggimento corazzieri "von Driesen" (Westfälisches) Nr. 4. La sua carriera militare continuò brillantemente, nel 1894 fu promosso generalmajor, e nel 1897 generalleutnant assumendo il comando della 29ª Divisione di fanteria. Nel maggio 1901 assunse il comando del VII Corpo d'Armata di stanza a Münster,[2] e il 27 gennaio 1902 fu nominato general der kavallerie.[2] Nell'agosto 1907 fu sostituito al comando del corpo d'armata dal generale Georg von Waldersee, e l'anno successivo abbandòno il servizio attivo.[1]

A partire dal 1908 visse in ritiro dapprima a Groß Gräditz, e poi a Landkreis Glogau (Bassa Slesia), dove dedicò a opere di beneficenza a favore della gioventù.

Il prevosto bavarese Cardinale Bettinger in una foto del 1916 davanti alla cattedrale di Bruxelles. Dietro il suo segretario Michael Buchberger, e più a destra il Barone Moritz von Bissing, Governatore generale del Belgio.

Allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato in servizio attivo come vice comandante del VII Corpo d'Armata, ricoprendo tale incarico dall'agosto al novembre 1914. Dopo la conquista di gran parte del territorio belga, il 28 novembre venne promosso al grado di generaloberst[1] e nominato Governatore generale dei territori occupati del Belgio[3] succedendo al generalfeldmarschall Colmar von der Goltz. Ricoprì tale carica dal dicembre 1914[3] fino alla data della sua morte, avvenuta a Trois Fontaines, nei pressi di Bruxelles, il 18 aprile 1917[4] a causa di una malattia polmonare cronica che lo costrinse ad abbandonare l'incarico ai primi del mese di aprile.[1] Il suo corpo venne sepolto all'Invalidenfriedhof a Berlino. Nell'incarico di governatore militare gli succedette il generale Ludwig von Falkenhausen.

Governatore militare del Belgio

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Come governatore generale perseguì, su mandato del governo tedesco, la Flamenpolitik durante la quale l'Università di Gand divenne la prima università esclusivamente di lingua olandese. Il cancelliere tedesco Theobald von Bethmann-Hollweg[5] incoraggiò i leader dei nazionalisti fiamminghi a dichiarare l'indipendenza, integrando il loro stato nella sfera di influenza germanica.[1] In qualità di governatore militare convocò una apposita commissione per organizzare la divisione in Belgio, e il 21 marzo emise un decreto che separava il paese in due distinte aree amministrative,[6] Fiandre e Vallonia. Tenendo contro della decisione adottata dai nazionalisti walloni di riconoscere Namur come la città più centrale della regione, fu deciso di installarvi l'amministrazione.[1]

Tomba del generale all'Invalidenfriedhof (andata perduta)

La Vallonia consisteva allora di quattro province del sud del Belgio e di una parte della provincia del Brabante, il distretto di Nivelles, realizzando anche un'altra rivendicazione del movimento vallone, la creazione del Brabante Vallone. La regione fiamminga aveva come capitale Bruxelles, ed era composta da quattro province del nord del Belgio, così come i distretti di Bruxelles e Lovanio. Questo fu il primo tentativo di dividere il Belgio attuato lungo le linee linguistiche.[1] Come governatore militare firmò l'esecuzione dell'infermiera inglese Edith Cavell, ma trasformò la condanna a morte della spia Louise de Bettignies in una ai lavori forzati a vita.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Friedrich Leopold von Bissing  
 
 
4. Hans August von Bissing  
9. Auguste Karoline Wilhelmine von Hohenthal  
 
 
2. Moritz von Bissing  
10. Friedrich Albrecht von Anhalt-Bernburg 20. Viktor Friedrich von Anhalt-Bernburg  
 
21. Sophie Friederike Albertine von Brandenburg-Schwedt  
5. Auguste von Gröna  
11. Auguste von Gröna  
 
 
1. Moritz Ferdinand von Bissing  
12. Karl Reinhard Wilhelm Philipp von Gall 24. Friedrich Adolf von Gall  
 
25. Anna Charlotte Luise von Biedenfeld ad Berghoven  
6. Christian Karl Heinrich Wilhelm von Gall  
13. Maria Sophia von Kerkering  
 
 
3. Dorothea von Gall  
14. Karl Friedrich Wilhelm von Reibnitz 28. Georg Wilhelm von Reibnitz  
 
29. Charlotte Constance von Studnitz  
7. Charlotte Dorothea von Reibnitz  
15. Helene Charlotte von Czettritz 30. Hans Gottfried von Czettritz  
 
31. Helene Wilhelmine von Prittwitz und Gaffron  
 

Onorificenze tedesche

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Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila nera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Corona con spade ed anelli - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con stella del Reale Ordine di Hohenzollern - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila rossa - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (II classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Zähringen (Granducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Enrico il Leone (Ducato di Brunswick) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell'Ordine al Merito Militare di Baviera (Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della casa di Lippe (Principato di Lippe-Detmold) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Commendatore dell'Ordine del Grifone (Granducati di Meclemburgo-Schwerin e Meclemburgo-Strelitz) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Alberto l'Orso con spade ed anelli - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe con spade dell'Ordine di Federico (Regno del Württemberg) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe con spade dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia (Ducati di Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Dienstauszeichnung (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere

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Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine di Orange-Nassau (Olanda) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell'Ordine della Corona di Ferro (Austria-Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con placca dell'Ordine imperiale di Francesco Giuseppe (Austria-Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni

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  • Kavallerie in der Vorbewegung, Verfolgung und Aufklärung, in Militär- Wochenblatt No. 10, Seite 279f., Berlin 1902.
  • Massen oder Theilführung der Kavallerie, Verlag E. S. Mittler, Berlin, 1900.
  1. ^ Nata il 7 agosto 1851 a Zurigo e morta il 10 luglio 1888 a Monaco di Baviera.
  2. ^ Denominazione in lingua tedesca Husaren-Regiment „König Wilhelm I.“ (1. Rheinisches) Nr. 7.
  1. ^ a b c d e f g h Tucker, Roberts 2005, p. 208.
  2. ^ a b Williamson, MacGregor, Bernstein 1994, p. 249.
  3. ^ a b Zuckerman 2004, p. 93.
  4. ^ Tucker, Roberts 2005, p. 192.
  5. ^ Hull 2013, p. 219.
  6. ^ "J’ai constitué une commission qui doit préparer la division de l’ancien royaume de Belgique en une partie flamande et une partie wallonne", in Les Archives du Conseil de Flandre, Ligue Nationale pour l’unité Belge, 1929.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Kriegsministerium 1914, p. 354.
  • Max Hastings, Catastrofe 1914, Vicenza, Neri Pozza Editore, 2014, ISBN 978-88-545-0756-2.
  • (EN) Isabel V. Hull, Absolute Destruction: Military Culture and the Practices of War in Imperial Germany, New York, Cornell University Press, 2013, ISBN 0-8014-6708-X.
  • (DE) Kriegsministerium, Rangliste der Königlich Preußischen Armee und des XIII, Berlin, Ernst Siegfried Mittler & Sohn, 1914.
  • (EN) Spencer C. Tucker, Priscilla Mary Roberts, Encyclopedia of Worl War I: A Political, Social, and Military History, Santa Barbara, ABC CLIO, 2005, ISBN 1-85109-420-2.
  • (EN) Murray Williamson, Knox MacGregor, Alvin Bernstein, The Making of Strategy: Rulers, States, and War, Cambridge, Cambridge University Press, 1994, ISBN 0-521-56627-4.
  • (EN) Larry Zuckerman, The Rape of Belgium: The Untold Story of World War I, New York, New York University Press, 2004, ISBN 978-0-8147-9704-4.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN35202039 · ISNI (EN0000 0000 4354 7947 · BAV 495/375546 · LCCN (ENno2004030082 · GND (DE116195835