Monastero di San Nicolò l'Arena (Nicolosi)
Monastero San Nicola l'Arena | |
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Monastero San Nicola l'Arena. Ingresso da via San Nicola. | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Nicolosi |
Coordinate | 37°37′51.4″N 15°01′20.3″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Arcidiocesi | Catania |
Inizio costruzione | XII secolo |
L'antico monastero di San Nicolò l'Arena sorge nei pressi di Nicolosi, la cittadina etnea che da esso probabilmente prende il nome[1]. È detto più correttamente, anche, monastero di San Nicolò la rena, laddove "la rena" è la forma italiana del siciliano "a rina", cioè letteralmente "la sabbia", parola che derivando dal latino arēna è andata incontro all'aferesi della prima sillaba e al cambiamento della sillaba tonica con vocale lunga -ē- in -i-. Con il medesimo termine ci si riferisce alla la sabbia vulcanica presente nel territorio come rena rossa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il monastero fu fondato intorno alla seconda metà del XII secolo come ricovero per i monaci infermi dei vicini monasteri di Santa Maria di Licodia e monastero di San Leone del colle Pannacchio nei pressi di Malpasso. In seguito alla nascita di alcuni cenobi vicini e per volere di Federico III di Aragona il monastero venne costituito sede principale dei cenobi prendendo la denominazione di San Nicolò l'Arena per la devozione dei monaci al santo e per la caratteristica terra sabbiosa (rena) che ricopriva la zona.
Il monastero negli anni si espanse divenendo méta di numerosi pellegrini e della stessa regina Eleonora d'Angiò che vi morì il 9 agosto del 1341.
Dal 1537 ospitò Benedetto Fontanini, che probabilmente qui compose il celebre Beneficio di Cristo[2][3][4]. Nella prima metà del XVI secolo una eruzione e i pericoli derivanti dalle incursioni di numerose bande di briganti spinsero i monaci a richiedere il trasferimento a Catania dove fondarono il nuovo monastero di San Nicolò l'Arena.
Dal marzo del 2005 l'antico monastero etneo ristrutturato è sede dell'Ente Parco dell'Etna.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pagina 150, Tommaso Fazello, "Della Storia di Sicilia - Deche Due" [1], Volume uno, Palermo, Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana, 1817.
- ^ ... essa fu composta dal benedettino Benedetto da Mantova intorno al 1540, nel periodo in cui si trovava presso il monastero di S. Nicolò l'Arena a Nicolosi, vicino a Catania Il Beneficio di Cristo - 1543 Archiviato il 26 agosto 2014 in Internet Archive. sul sito dell'Associazione Librai Antiquari d'Italia (ALAI).
- ^ Durante il suo soggiorno in Sicilia B. attese alla stesura del Trattato utilissimo del beneficio di Gesù Cristo verso i Cristiani, la maggiore opera della Riforma protestante in Italia, apparso per la prima volta anonimo a Venezia nel 1543 Benedetto da Mantova sull'enciclopedia Treccani online.
- ^ È proprio durante il suo soggiorno siculo che Benedetto da Mantova attese alla stesura del suo libro, il cui titolo completo è “Trattato utilissimo del beneficio di Gesù Cristo verso i Cristiani”, apparso per la prima volta anonimo a Venezia nel 1543 La Riforma di Benedetto - Il pensiero l'opera e l'inquisizione di Benedetto da Mantova Archiviato il 26 agosto 2014 in Internet Archive. sul sito www.radiobase.eu.