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Mikania

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Mikania
Mikania scandens
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi II
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùEupatorieae
Sottotribù Mikaniinae
R.M. King & H. Rob., 1980
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùEupatorieae
GenereMikania
Willd., 1803

Mikania Willd., 1803 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Eupatorieae, sottotribù Mikaniinae). È anche l'unico genere della sottotribù Mikaniinae.[1]

Il nome del genere è stato dato dal botanico, farmacista e micologo tedesco Carl Ludwig Willdenow (Berlino, 22 agosto 1765 – Berlino, 10 luglio 1812), nella pubblicazione ”Species Plantarum. Editio Quarta. Berolini [Berlin]” del 1803[2], in onore di Josef Gottfried Mikan (1743-1814), professore all'Università di Praga[3]. La sottotribù è stata definita per la prima volta dai botanici Robert Merrill King (1930-2007) e Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical. 46(7): 447 (1980)” pubblicata a New York nel 1980.[4]

Normalmente le specie di questo genere hanno un habitus legnoso simile alla vite; in altri casi sono delle erbe (o arbusti) perenni, erette, poco ramificate e prive di rosetta basale. L'altezza di queste piante varia da 3 metri a 15 metri.[3][5][6]

Le foglie normalmente sono opposte o disposte a spirale; sono da sessili a lungamente picciolate. La lamina ha un contorno da lineare a ampiamente ovato (possono essere anche palmate a 3 -7 nervi), la base è strettamente cordata; la consistenza è membranosa o coriacea; i margini sono interi o dentati o ondulati. Le superfici sono glabre o pubescenti (a volte anche tomentose).

Infiorescenza

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Le infiorescenze sono composte da capolini terminali sia sui cauli principali che quelli laterali. Possono essere sia cimose che corimbose che tirsoidi con capolini sessili o pedicellati. I capolini sono formati da un sub-involucro cilindrico composto da 4 squame (o brattee) sub-uguali e persistenti nel cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori tutti tubulosi[7]. Le squame sono disposte su due serie (le due copie sono disposte in modo embricato). Il ricettacolo è piatto e privo di pagliette. Diametro dell'involucro: da 1 a 4 mm.

I fiori sono tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo è composto da cinque elementi).[7] Sono inoltre actinomorfi e ermafroditi. I fiori per capolino sono 4.

Sezione del fiore

Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

I sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Le corolle hanno una forma ad imbuto o sono variamente campanulate; il colore è bianco oppure rosa. La superficie esterna può essere glabra oppure glandolosa; quella interna (in particolare nella gola o sui lobi) può essere papillosa. La forma dei lobi va da triangolare a strettamente oblunga.

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[7] Le antere hanno un ampio collare e sporgono dalla gola della corolla. Le appendici apicali delle antere sono lunghe o più lunghe che larghe.

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[7] La base dello stilo spesso è priva di un nodo evidente, è glabra e qualche volta è papillosa. I bracci dello stilo (gli stigmi) sono strettamente lineari e non sono ampi all'apice; possono inoltre essere poco o tanto papillosi. Le linee stigmatiche sono marginali.[9]

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è prismatica con 4 – 10; la superficie è glabra o pubescente, a volte con ghiandole punteggiate. Il carpoforo ha una forma breve-cilindrica. Il pappo è composto da numerose (da 30 a 60) setole barbate, persistenti a forma capillare con celle apicali ottuse o acute e disposte su 1 - 2 serie.

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono in prevalenza neotropicali e alcune sono pantropicali. La distribuzione quindi è prevalentemente in America (Centrale e Meridionale): zone temperato-umide e zone tropicali (bacino dell'Amazzonia). Meno di una decina sono distribuite nelle zone tropicali del Vecchio Mondo (Africa e Asia).[10]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo, se presente – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

La famiglia di appartenenza di questo genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[12]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Eupatorieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Eupatorieae a sua volta è suddivisa in 17 sottotribù (Mikaniinae è una di queste).

Il genere si compone di circa 450 specie. I caratteri più distintivi di questo gruppo sono i capolini con quattro brattee involucrali e quattro fiori, la sporgenza degli stami dalle corolle. Da un punto di vista filogenetico il genere Mikania, nell'ambito della tribù delle Eupatorieae occupa una posizione abbastanza basale (più primitiva) e sembra essere abbastanza vicino alle specie del genere Piqueria, con le quali ha in comune il basso numero di fiori per capolino.[13]

Il numero cromosomico delle specie del genere varia da 2n = 32 fino a 2n = 108.[5]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[10]

  • Morrenia Kunze
  • Kanimia Gardner
  • Corynanthelium Kunze
  • Wikstroemia Spreng.
  • Carelia Juss. ex Cav.
  • Catophyllum Pohl ex Baker
  • Willoughbya Neck. ex Kuntze
  • Willugbaeya Neck.

Alcune specie

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Altre notizie

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Alcune specie di questo genere (Mikania micrantha) sono considerate invasive in quanto dotate di una crescita molto veloce (80 mm in 24 ore per una pianta giovane) e quindi capaci di sviluppare una considerevole biomassa in poco tempo soffocando persino alberi.[14]

  1. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 gennaio 2015.
  2. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º luglio 2012.
  3. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 1º luglio 2012.
  4. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 1º luglio 2012.
  5. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 530.
  6. ^ Funk & Susanna, pag. 738.
  7. ^ a b c d Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  8. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  9. ^ Judd 2007, pag. 523.
  10. ^ a b Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 1º luglio 2012.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ Robinson 2009, pag. 739.
  14. ^ APFISN, Mile-a-minute weed (Mikania micrantha) (PDF), in Newsletter of the Asia-Pacific Forest Invasive Species Network – Volume 8 – Febbraio 2007.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 2 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 2 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 516-517, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Harold Robinson, Edward Schilling and José L. Panero, Eupatorieae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 738.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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