Metagene (architetto)
Metagene (in greco antico: Μεταγένης?, Metaghénēs; Cnosso, VI secolo a.C. – VI secolo a.C.) è stato un architetto e inventore greco antico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Metagene nacque a Cnosso, nell'isola di Creta, figlio dell'architetto Chersifrone.[1][2][3]
Metagene fu attivo nella seconda metà del VI secolo a.C.[1][2]
Metagene collaborò con Teodoro di Samo, esperto di fondazioni in terreno paludoso,[4] e col padre alla costruzione dell'Artemisio di Efeso,[3][5] considerato una delle sette meraviglie del mondo antico, e assieme al padre scrisse un documento riguardante questo edificio, di cui parlano Vitruvio e Plinio il Vecchio.[1][2]
Plinio il Vecchio riferisce che il tempio era stato costruito da Chersifrone di Cnosso,[6] che secondo Vitruvio (80 a.C. - 15 circa) fu aiutato dal figlio Metagene.[7] Nel trattato scritto dai due architetti erano descritte le notizie sulle tecniche da loro adottate per trasportare le colonne e poi gli architravi dalla cava,[7] grazie all'utilizzo di macchine tirate dai buoi da loro inventate,[3][5] e per innalzare poi gli architravi sulle colonne.[6]
Anche Strabone (ante 60 a.C. - 24 circa) riferisce di Chersifrone come architetto del tempio arcaico, seguito da un altro di cui non fa il nome e che avrebbe allargato l'edificio.[8]
Secondo Diogene Laerzio (180-240)[9] per le fondamenta del tempio collaborò alla progettazione anche l'architetto Teodoro di Samo, figlio di Rhoikos, che aveva lavorato, inizialmente con il padre, anche per l'Heraion di Samo: secondo Plinio,[6] per evitare i problemi posti dal terreno su cui era costruito il tempio, paludoso e poco solido, le fondamenta poggiavano su un letto di carbone schiacciato e lana.[5]
Quando Chersifrone si ritirò, Metagene continuò l'opera iniziata dal padre.[5] Dato che l'edificio era voluminoso, e arduo posizionare le fondamenta a causa del terreno di natura paludosa, Chersifrone si occupò soprattutto della preparazione del terreno e del trasporto delle grosse colonne: Metagene invece realizzò la costruzione vera e propria con l'innalzamento delle colonne, il trasporto e la installazione degli architravi.[1][2]
Gli storici dell'arte ipotizzano che la prima attività di Metagene e del padre si sia effettuata già nella Ionia al tempo di Aliatte II, a dimostrazione della diffusione dell'attività dei Dedalidi di Creta in tutto l'Egeo, e dell'importanza dell'architettura della civiltà minoica assieme a quella anatolica e mesopotamica.[1][2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Metagene, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 febbraio 2019.
- ^ a b c d e Metagene, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 428, SBN IT\ICCU\RAV\0082218.
- ^ a b c Dizionario storico di architettura, vol. 2. URL consultato l'8 febbraio 2019. Ospitato su Google Books.
- ^ Appunti di storia dell'architettura 1 (primo anno), su Storia dell'architettura uno - Politecnico di Milano. URL consultato l'8 febbraio 2019. Ospitato su Tumblr.
- ^ a b c d Opere complete di Francesco Milizia risguardanti le belle arti .... URL consultato l'8 febbraio 2019. Ospitato su Google Books.
- ^ a b c Plinio il Vecchio, Naturalis historia, 36, 21.
- ^ a b Vitruvio, De architectura, 10, 2,11-12.
- ^ Strabone, Geografia, 14, 1,22-23.
- ^ Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei filosofi illustri, 2, 103-104.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Anton Bammer, Die Architektur des Jüngeren Artemisions von Ephesos, Wiesbaden, Franz Steiner, 1972, ISBN 978-3-515-00014-7.
- (EN) Anton Bammer, A peripteros of the Geometric Period in the Artemision of Ephesus, in Anatolian Studies, vol. 40, British Institute at Ankara, 1990, pp. 137-159, DOI:10.2307/3642799, ISSN 0066-1546 .
- (DE) Anton Bammer, Der Peripteros im Artemision von Ephesos, in Anatolia antiqua - Eski Anadolu, vol. 13, n. 1, Institut français d'études anatoliennes, 2005, pp. 177-221, ISSN 1018-1946 . URL consultato il 29 ottobre 2016.
- (DE) Anton Bammer e Ulrike Muss, Der Hekatompedos im Artemision von Ephesos, in Anatolia antiqua - Eski Anadolu, vol. 17, n. 1, Institut français d'études anatoliennes, 2009, pp. 151-174, ISSN 1018-1946 . URL consultato il 29 ottobre 2016.
- (DE) Anton Bammer e Ulrike Muss, Das Artemision von Ephesos. Das Weltwunder Ioniens in archaischer und klassischer Zeit, Magonza, Phillip von Zabern, 1996, ISBN 978-3-8053-1816-7.
- (DE) Otto Benndorf e Wilhelm Wilberg, Studien am Artemision, a cura di Otto Benndorf, collana Forschungen in Ephesos, 1, Vienna, Österreichisches Archäologisches Institut, 1906.
- (EN) David George Hogarth, Excavations at Ephesus. The Archaic Artemisia, Londra, British Museum, 1908. URL consultato il 29 ottobre 2016.
- (EN) Ulrike Muss, Sculptures from the Artemision at Ephesos, in Dora Katsonopoulou e Andrew Stewart (a cura di), Paros III. Skopas of Paros and his World. Proceedings of the Third International Conference on the Archaeology of Paros and the Cyclades (Paroikia, Paros, 11-14 June 2010), Atene, Paros and Cyclades Institute of Archaeology, 2013, pp. 459-476.
- (EN) Alexander Stuart Murray, Remains of Archaic Temple of Artemis at Ephesus (PDF), in Journal of Hellenic Studies, vol. 10, n. 1, Society for the Promotion of Hellenic Studies, 1889, pp. 1-10, DOI:10.2307/623583, ISSN 0075-4269 . URL consultato il 29 ottobre 2016.
- (DE) Ulrike Muss, Die Bauplastik des archaischen Artemisions von Ephesos, collana Sonderschriften des Österreichischen ArchäologischenInstitutes, 25, Vienna, 1994, ISBN 978-3-900305-16-1.
- (DE) Ulrike Muss, Anton Bammer e Mustafa Bueyuekkolanci, Der Altar des Artemision von Ephesos, collana Forschungen in Ephesos, XII/2, Vienna, Österreichisches Archäologisches Institut in Wien - Österreichischen Akademie der Wissenschaften in Wien, 2001, ISBN 978-3-7001-3477-0.
- (DE) Aenne Ohnesorg, Der Kroisos-Tempel. Neue Forschungen zum archaischen Dipteros der Artemis von Ephesos, collana Forschungen in Ephesos, XII/4, Vienna, Österreichisches Archäologisches Institut in Wien - Österreichischen Akademie der Wissenschaften in Wien, 2007, ISBN 978-3-7001-3477-0.
- (DE) Burkhardt Wesenberg, B.M. 1206 und die Rekonstruktion der Columnae caelatae des jüngeren Artemision, a cura di Ulrike Muss, collana Der Kosmos der Artemis von Ephesos (Sonderschriften, 37), Vienna, Österreichisches Archäologisches Institut, 2001, pp. 297-312, ISBN 978-3-900305-36-9.
- (EN) John Turtle Wood, Discoveries at Ephesus including the site and remains of the Great Temple of Diana, Boston, James R. Osgood and Company, 1877, LCCN 04034384.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Metagene
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Descrizione del Tempio di Artemide, Efeso, su digilander.libero.it.