Matteo Nuti
Matteo Nuti, oppure Matteo Nuzi o Matteo da Fano (Colfiorito, circa 1405 – Fano, 1470), è stato un architetto italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Matteo Nuti nacque a Colfiorito, presso Nocera Umbra e Foligno, intorno al 1405, figlio di Nuccio di Vagnolo Nuti; si sposò due volte, dapprima con Ludovica di Giovanni dalle Campane e poi con Michelina, ed ebbe due figli, Ludovica e Ludovico.[1]
Svolse l'attività di costruttore e di architetto e si trasferì a Fano, dove aprì uno studio.[1]
I documenti storici informano che, nel 1423,[2] fu attivo alla corte malatestiana di Fano, lavorando con Berardo da Camerino, con il quale anche negli anni successivi collaborò nel 1434 al palazzo del Podestà e nel 1440 a San Severino Marche.[1]
Nel 1434 probabilmente operò nella chiesa di San Giuliano a Fano e collaborò alla realizzazione del sepolcro di Pandolfo III nella chiesa di San Francesco.[1]
Nel 1437 assieme a Cristoforo Foschi costruì la nuova torre della Sacca, sul fiume Metauro e l'anno seguente partecipò, sempre con Foschi, ai lavori nel Castel Sismondo di Rimini.[1]
Nella prima metà del XV secolo, sotto Pandolfo III e suo figlio Sigismondo Pandolfo, vennero effettuati ampi lavori di ristrutturazione del palazzo dei Malatesta di Fano, e tra gli architetti attivi vi fu Nuti, assieme al fratello Giovanni e a Foschi.[1]
In quegli anni Nuti si impegnò in numerosi lavori, tra i quali nel 1443-1444, alla porta di San Leonardo e al nuovo ponte in legno sul Metauro.[1]
Importanti si dimostrarono i suoi interventi migliorativi, tutti a scopo militare, della rocca di Fano, dalle torri alle muraglie, al fossato e agli altri castelli dei Malatesta, negli anni tra il 1438 e il 1445.[1][3]
Dal 1448 al 1454, Nuti, il fratello e Foschi lavorarono a Cesena, per ingrandire la biblioteca dei francescani (Biblioteca Malatestiana),[2] grazie all'aiuto di Domenico Malatesta e questa opera si rivelò la più significativa di Nuti:[4] ispirata all'esempio eseguito da Michelozzo (1444), nel convento di San Marco a Firenze,[2] si caratterizzò per la pianta basilicale a tre navate e undici campate, spartite da colonne con capitelli di varia foggia,[2] per i pavimenti, il portale e la porta, considerati dei gioielli dell'arte e dell'architettura rinascimentale.[1][5]
In questi sei anni a Cesena, Nuti apportò migliorie alle difese urbane della città.[1]
Dopo la caduta del dominio dei Malatesta, avvenuta nel 1463 per opera di Federico da Montefeltro, Nuti ottenne l'incarico della ricostruzione dell'area di porta Maggiore, tra il 1464 e il 1469.[1]
Dopo che il potere a Fano passò nelle mani del governo pontificio, dal 1463 Nuti ricevette la carica di supervisore delle difese cittadine per le quali si impegnò negli ultimi anni di vita, adeguando le difese di Fano, di Cesena e di Ronciglione,[1][3] realizzando, tra gli altri, il pregevole torrione rotondo della Rocca Malatestiana di Cesena.[2][6]
Nuti morì, probabilmente a Fano, nel 1470.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Giuliano a Fano (1434);
- Sepolcro di Pandolfo III nella chiesa di San Francesco a Fano (1434);
- Nuova torre della Sacca, sul fiume Metauro (1437);
- Castel Sismondo a Rimini (1438);
- Porta di San Leonardo a Fano (1443-1444);
- Nuovo ponte in legno sul Metauro (1443-1444);
- Rocca Malatestiana a Fano (1438-1445);
- Torri, muraglie, fossato e altri castelli dei Malatesta (1438-1445);
- Biblioteca Malatestiana a Cesena (1448-1454);
- Area di porta Maggiore a Fano (1464-1469).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m Gianni Volpe, Nuti, Matteo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013. URL consultato il 21 aprile 2019.
- ^ a b c d e Matteo Nuti, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 339.
- ^ a b Fano Medioevale-Malatestiana, su comune.fano.pu.it. URL consultato il 21 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2019).
- ^ Tra studio e riflessione: la Biblioteca Malatestiana, il sogno rinascimentale di Malatesta Novello, su finestresullarte.info. URL consultato il 21 aprile 2019.
- ^ Biblioteca Malatestiana Storia, su histouring.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
- ^ La Rocca Nuova, su roccamalatestianadicesena.it. URL consultato il 21 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2019).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. M. Amiani, Memorie istoriche della città di Fano, I, Fano, 1751.
- A. Domeniconi, La biblioteca Malatestiana di Cesena, Udine, 1960.
- P. Marconi, I castelli. Architettura e difesa del territorio tra Medioevo e Rinascimento, Novara, 1978.
- L. Marinelli, La rocca Malatestiana di Cesena, Reggio Emilia, 1907.
- P. G. Pasini, Piero e i Malatesti, Cinisello Balsamo, 1992.
- C. Ricci, Il Tempio Malatestiano, Milano, 1924.
- A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VIII, Milano, 1923.
- G. Volpe, Matteo Nuti architetto dei Malatesta, Venezia, 1989.
- G. Volpe, Porta Maggiore, Luciano Laurana e Matteo Nuti, in Fano medievale, Fano, 1992.
- A. Zonghi, Repertorio dell'antico Archivio comunale di Fano, Fano, 1888.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matteo Nuti
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