Mastrodattia
Il mastrodatti (dal latino Magister actorum) originariamente era, nella burocrazia del Regno di Napoli, un funzionario addetto alla redazione ed alla custodia degli atti pubblici e privati[1].
Presente in ogni Corte locale ed in ogni Università, in seguito assunse anche funzioni giudiziarie[2], provvedendo alla istruttoria delle cause e raccogliendo le informazioni necessarie per il pronunciamento del giudice o del balivo.
L'ufficio della mastrodattia era ricoperta generalmente da un notaio, ma, specie nelle comunità più piccole, anche da "barbieri, sarti, calzolai"[3]. L'ufficio veniva affittato ai privati tramite asta pubblica, i quali rimanevano in carica per un massimo di quattro anni ma dovevano essere non residenti nell'Università[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Raffaele Macina, Viaggio nel Settecento, Modugno, EDIZIONI NUOVI ORIENTAMENTI, Arti grafiche Ariete, 1998, p. 52.
- ^ L'amministrazione della giustizia in Morra tra XVII e XVIII secolo, pag. 7
- ^ Della descrizione geografica e politica delle Sicilie di G. M. Galanti, pag. 177
- ^ Codice delle leggi del Regno di Napoli di A. De Sariis, pag. 370
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Raffaele Macina, Viaggio nel Settecento, Modugno, EDIZIONI NUOVI ORIENTAMENTI, Arti grafiche Ariete, 1998, p. 52.