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Mario Martucci

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Mario Martucci
NascitaSalerno, 20 giugno 1892
MorteCaserta, 26 settembre 1933
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo aeronautico militare
GradoGenerale di brigata aerea
GuerrePrima guerra mondiale
Comandante di41ª Squadriglia
36ª Squadriglia
XII Gruppo (poi 12º Gruppo caccia)
XX Gruppo (poi 20º Gruppo)
20º Stormo
Regia Accademia Aeronautica
Decorazioniqui
dati tratti da Ricordo di un illustre aviatore[1]
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Mario Martucci (Salerno, 20 giugno 1892Caserta, 26 settembre 1933) è stato un generale e aviatore italiano. Dopo aver collaborato alla realizzazione della Crociera dell’Atlantico meridionale divenne comandante del 20º Stormo, e successivamente della Regia Accademia Aeronautica di Caserta.

Nacque a Salerno il 20 giugno 1892,[1] ed iniziò la carriera militare nel Regio Esercito, inquadrato nell'arma di artiglieria.[2] Affascinato dal mondo dell'aviazione entrò, a domanda, nel Servizio Aeronautico, brevettandosi osservatore d'aeroplano il 1 maggio 1915, poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia[2] Prestò servizio in zona di operazioni come ufficiale aviatore, dapprima nella Iª, e poi nella 41ª Squadriglia per l'artiglieria di cui il capitano osservatore Martucci ne diviene comandante da novembre 1916 e dal 25 luglio 1917 della 36ª Squadriglia.[2] Promosso Comandante di gruppo con il grado di capitano, fu comandante del XII Gruppo (poi 12º Gruppo caccia) dal 15 gennaio 1918 e dal 10 luglio del XX Gruppo (poi 20º Gruppo) Aeroplani.[2] Per le numerose missioni di ricognizione e direzione del tiro di artiglieria in territorio controllato dal nemico è decorato di Medaglia d'argento e Medaglia di bronzo al valor militare.[1]

Tra il 1920 e il 1921 frequentò il Corso "Costruzioni Aeronautiche" presso il Politecnico di Torino, conseguendo il Certificato di "Costruttore Aeronauta".[1] A partire dal 16 ottobre 1923 transitò nella neocostituita Regia Aeronautica, frequentando il Corso biennale di qualificazione.[1] Il 2 luglio 1925 conseguì il brevetto di pilota d'aeroplano,[2] e il 17 ottobre successivo, con il grado di maggiore, fu inviato a frequentare la Scuola di guerra aerea di Torino. Nel corso del 1926 è promosso al grado di tenente colonnello, prestando servizio presso il 20º Stormo a partire dal 31 dicembre 1927.[1] In quegli anni prestò servizio anche come insegnante di Navigazione Aerea[3] presso la Regia Accademia Aeronautica[4] di Caserta.[4] Promosso colonnello nel 1929,[1] a partire dal 10 giugno 1930 fu nominato comandante del 20º Stormo Aeroplani da Ricognizione[5] basato sull'aeroporto di Montecorvino.[1] Collaborò alla realizzazione della Crociera dell’Atlantico meridionale e di numerose altre imprese aeronautiche all'estero.[1] Comandante della Regia Accademia Aeronautica di Caserta a partire dal 15 ottobre 1932,[1] venne elevato al rango di generale di brigata aerea il 15 maggio 1933[N 1] Ormai candidato ad ottenere la nomina a Sottocapo di Stato maggiore della Regia Aeronautica, muore per malattia a Caserta il 26 settembre 1933.[1]

Era insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia,[6] di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro,[7] e della Medaglia di Lunga Navigazione aerea, oltre che di numerose onorificenze di paesi esteri in riconoscimento della sua attività e dei contributi dati per lo sviluppo dell'aviazione.[1] Nel 1934, in suo onore, gli fu intitolato l'aeroporto di Montecorvino, dove venne eretto un cippo commemorativo.

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore d'aeroplano, compì numerose ricognizioni sul nemico. Non esitò ad abbassarsi, se le circostanze lo richiedevano, per osservare tiri o per eseguire fotografie a grande scala. Noncurante delle avverse condizioni atmosferiche, continuò a volare, benché più volte fatto segno a tiri d'artiglieria, fucileria e mitragliatrici di velivoli nemici, che colpivano l'apparecchio ed anche l'osservatore nel casco. Cielo di Ternova, novembre 1916-gennaio 1917
  1. ^ All'età di quarantuno anni.
  1. ^ a b c d e f g h i j k l Il Nastro Azzurro n.4, luglio-agosto 2013, p. 37.
  2. ^ a b c d e Mancini 1936, p.429.
  3. ^ Annuario Anno Scolastico 1928-1929, p. 28.
  4. ^ a b Bonifacio 1928, p. 644.
  5. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 93.
  6. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.47, 26 febbraio 1932-XI.
  7. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.276, 27-11-1930-IX.
  8. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.47, del 26 febbraio 1932.
  9. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.276, 27 novembre 1930-IX.
  • Annuario Anno Scolastico 1928-1929, Caserta, Tipografia della Regia Accademia aeronautica, 1928.
  • Massimo Ferrari e Giancarlo Garello, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945. Bilanci storiografici e prospettive di giudizio, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • Paolo Ferrari e Giancarlo Garello, L'Aeronautica italiana. Una storia del Novecento, Milano, Franco Angeli Storia, 2004, ISBN 88-464-5109-0.
  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentili e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • (EN) Robin Higham e Brian R. Sullivan, Why Air Forces Fail: The Anatomy of Defeat, Lexington, University Press of Kentucky, 2006, ISBN 0-8131-7174-1.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
Periodici
  • Ferdinando Bonifacio, La Regia Accademia Aeronautica, in L'Ala d'Italia, n. 7, Roma, luglio 1928, p. 37.
  • Ricordo di un illustre aviatore, in Il Nastro Azzurro, n. 4, Roma, Istituto Nazionale del Nastro Azzurro, luglio-agosto 2013, p. 37.