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Mario Carrara

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Mario Carrara

Mario Carrara (Guastalla, 2 novembre 1866Torino, 10 giugno 1937) è stato un medico e antifascista italiano. Fu uno dei padri della medicina legale italiana, proseguendo gli studi di Cesare Lombroso, e passò alla storia come uno dei pochissimi docenti universitari italiani che rifiutarono il Giuramento di fedeltà al Fascismo.

Gli studi e l'attività universitaria

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Figlio di Lodovico Carrara e di Bianca Zanotti, studiò a Reggio nell'Emilia e poi a Bologna, dove nel 1889 conseguì la laurea in Medicina. Nel 1891 fu collaboratore di Cesare Lombroso nell'Istituto di antropologia criminale di Torino e dal 1898 al 1903 insegnò Medicina legale all'Università degli Studi di Cagliari, tornando a Torino per occupare la cattedra lasciata libera da Cesare Lombroso, di cui aveva sposato le idee positiviste e la figlia Paola.

In tale ruolo fu considerato uno dei massimi esperti italiani criminali, venendo chiamato a consulta in molti casi di grande rilievo, tra cui il caso Bruneri-Canella. Nel 1904 divenne direttore del Museo di antropologia criminale di Torino, che dal 1909, insieme a quello di Roma, divenne l'archivio criminale ufficiale d'Italia. Dal 1909 diresse la rivista «Archivio di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale» e nel 1911 tradusse e ampliò il volume Diagnostica anatomo-patologica di Johann Orth. Il 27 aprile effettuò dinanzi ai suoi studenti l'autopsia sul cadavere straziato di Emilio Salgari.

L'opposizione al fascismo

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Grazie alla sua attività di medico delle carceri torinesi, Carrara ebbe modo di conoscere durante gli anni 1920 molti oppositori del fascismo; quando suo cognato Guglielmo Ferrero fu costretto all'esilio, la sua famiglia divenne un punto di contatto tra gli antifascisti torinesi e quelli fuggiti all'estero, avvicinandosi agli ambienti torinesi di Giustizia e Libertà.

Nell'autunno del 1931, i docenti universitari furono obbligati a prestare un giuramento di fedeltà al fascismo; soltanto in 12 si rifiutarono,[2] perdendo la cattedra e il lavoro. Mario Carrara fu uno di questi, e venne escluso da tutte le cariche pubbliche. Nella primavera del 1935 la sua casa fu perquisita nell'ambito dell'operazione che portò all'arresto di Vittorio Foa e Massimo Mila; nell'ottobre 1936 fu arrestato per attività contro il regime fascista, e solo la sua età avanzata lo salvò dal confino. Detenuto alle carceri Nuove di Torino, dove continuò a lavorare al suo Manuale di medicina legale, morì nel giugno successivo.

È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

A Mario Carrara è intitolato il più grande parco della città di Torino, comunemente noto come Parco della Pellerina. Anche l'Istituto Professionale Statale di Guastalla è intitolato Mario Carrara.

La vicenda del rifiuto del giuramento di fedeltà al regime è oggetto dell'opera teatrale Il Giuramento, di Claudio Fava, messa in scena con la regia di Ninni Bruschetta e prodotta dal Teatro Stabile di Catania.[3]

Opere principali

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  • Mario Carrara, Manuale di Medicina legale, 3 voll., Unione tipografica editrice Torinese, Torino 1937.

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