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Maria Teresa Cucchiari

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Vetrata colorata della chiesa romana di San Tommaso in Formis in cui è raffigurata Maria Teresa Cucchiari

Maria Teresa Cucchiari, battezzata con gli altri nomi Anna, Teresa, Francesca, Giuseppa (Roma, 10 ottobre 1734Avezzano, 10 giugno 1801), è stata un'educatrice italiana, Serva di Dio, fondatrice nel 1762 dell'istituto religioso femminile delle Suore Trinitarie.

Targa ricordo di Maria Teresa Cucchiari presso i ruderi della collegiata di San Bartolomeo ad Avezzano

Nascita e formazione

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Madre Maria Teresa Cucchiari nacque a Roma il 10 ottobre 1734. I suoi genitori, Domenico Andrea Cucchiari e Caterina Vitell, sono stati dei semplici agricoltori con una forte educazione cristiana. Nei primi anni della sua formazione frequentò con abnegazione l'istituto religioso femminile delle Maestre pie Filippini, mostrando grande interesse sin da bambina all'opera di carità e prestando servizio ai più bisognosi. Con le religiose dell'istituto Filippini imparò le prime regole della pedagogia e accrebbe il desiderio all'educazione religiosa[1].

Ordine Trinitario

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Madre Maria Teresa abitò a Roma vicino alla piccola chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane edificata dai Trinitari scalzi spagnoli, dove conobbe il carisma dell'Ordine Trinitario fondato da Giovanni de Matha. Nel 1760 decise di entrare a far parte del terz'Ordine secolare dei Trinitari scalzi del riscatto di San Carlino. Da questo momento iniziò a progettare in seno all'Ordine la congregazione femminile delle Maestre Pie dell'Ordine dei trinitari scalzi che doveva avere il compito di oltrepassare le stringenti regole della vita di clausura con il solo scopo di diffondere alle ragazze povere ed emarginate il verbo di Dio[1].

Fondazione delle Suore Trinitarie

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Prese l'abito trinitario l'8 settembre 1762 insieme a Marianna Rizzotti ed Anna Reina assumendo il nome di Maria Teresa della Santissima Trinità e fondò la nuova congregazione con il consenso di Papa Clemente XIII e grazie al conferimento del titolo da parte del cardinale e vicario generale di Roma, Marcantonio Colonna.

Missione ad Avezzano

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Celebrazione delle suore trinitarie in onore di madre Maria Teresa Cucchiari
Targa toponomastica dedicata a Maria Teresa Cucchiari a Cappadocia in Abruzzo

Il 25 settembre del 1762 Maria Teresa e le sue sorelle si trasferirono nella Marsica, dove il ducato di Tagliacozzo e la contea di Albe erano amministrati da Lorenzo Onofrio III Colonna, fratello del cardinale vicario Marcantonio. In questo territorio aprirono, in seguito alla necessaria approvazione da parte dell'allora vescovo dei Marsi Benedetto Mattei, la prima scuola pubblica femminile intitolata alla Santissima Trinità, edificata ad Avezzano accanto alla collegiata di San Bartolomeo[2]. La scuola venne istituita soprattutto per garantire l'istruzione gratuita e favorire il riscatto sociale delle ragazze più povere ed emarginate del luogo[3] che non potevano frequentare il monastero domenicano di Santa Caterina[4]. In questa città, le religiose emettevano i voti perpetui di obbedienza, castità, povertà e di perseveranza diffondendo il carisma redentivo e misericordioso dell'ordine.

La fama delle religiose della scuola della Santissima Trinità di Avezzano si diffuse in tutto l'Abruzzo ed in altre regioni d'Italia tanto da ricevere numerosi inviti a nuove fondazioni. Fu così che vennero istituite le scuole religiose di Cappadocia (24 ottobre 1765)[4][5], di Sulmona (1787)[4], di Roma presso la basilica di Santa Prassede (1787)[4][6] e di Lanciano (1798)[4]. Madre Maria Teresa si occupò inoltre del conservatorio presso la chiesa di Santa Maria della Misericordia all'Aquila (1777)[4], del conservatorio di San Cosimo presso il complesso della Santissima Annunziata di Sulmona (1786)[6] e di una scuola già esistente presso la sede vescovile dei Marsi a Pescina (1790)[1][6].

Cappella della chiesa di San Giovanni Decollato ad Avezzano dove è collocata l'urna funeraria

Maria Teresa morì, in fama di santità, il 10 giugno 1801 nel convento delle suore ad Avezzano che governò instancabilmente per circa 40 anni. I suoi funerali, frequentati da un gran numero di persone, si svolsero presso la collegiata di San Bartolomeo dove le sue spoglie mortali furono depositate in via del tutto eccezionale nel sacello riservato ai sacerdoti semplici.

A causa del disastroso terremoto del 13 gennaio 1915 la collegiata andò quasi completamente distrutta tanto da lasciare sepolti e dispersi i resti della religiosa[7].

Nel 1996 dopo quasi duecento anni dal decesso fu introdotto dal vescovo di Avezzano, Mons. Armando Dini, il processo di beatificazione che il successivo vescovo Mons. Lucio Angelo Renna riprese nel 1999. Il 10 giugno 2001 nella cattedrale dei Marsi si è ufficialmente conclusa la fase diocesana del processo tanto che Madre Maria Teresa Cucchiari può essere chiamata Serva di Dio[6].

Nel 2018 dopo una campagna di scavo effettuata nel sito della collegiata di San Bartolomeo sono state recuperate le ossa dal sacello numero 7 dei sacerdoti semplici che, dopo articolate analisi, sono state attribuite a Maria Teresa Cucchiari[8]. Le spoglie sono custodite in un'urna funeraria collocata nella cappella ad essa dedicata all'interno della chiesa di San Giovanni Decollato ad Avezzano[9].

Madre Maria Teresa della Santissima Trinità ha lasciato un gran numero di scuole e rifugi, dove ragazze e ragazzi, soprattutto bambine e bambini di strada o orfani, sono stati educati. L'opera per eccellenza era la congregazione, che ottenne l'approvazione pontificia il 6 giugno 1828, con il nome di Suore Oblate dell'Ordine della Santissima Trinità. Le suore trinitarie sono presenti in tutto il mondo e in particolare in Italia, Stati Uniti, Filippine e Madagascar[6].

  1. ^ a b c Madre Maria Teresa Cucchiari, su istitutotrinitarieroma.it, Istituto Suore della Santissima Trinità. URL consultato il 13 maggio 2018.
  2. ^ San Bartolomeo e le sue origini, su terremarsicane.it, Terre Marsicane, 27 aprile 2016. URL consultato il 22 gennaio 2018.
  3. ^ Maria Teresa Cucchiari, nel 1700 una donna per i diritti delle donne ad Avezzano, su avezzanoinforma.it, Avezzano Informa, 18 giugno 2016. URL consultato l'11 dicembre 2017.
  4. ^ a b c d e f Rossella Pantanella, Una missionaria nell'Avezzano del '700. Madre Maria Teresa Cucchiari e la sua opera (PDF), su sobriaebbrezza.it. URL consultato l'11 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2016).
  5. ^ Cappadocia dal 1700 al 1800, su cappadocia.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato l'11 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2017).
  6. ^ a b c d e Dalla Parola ai luoghi dell'anima. Conversazioni ispirate agli scritti di Madre Maria Teresa Cucchiari, Circuito Aperto, Avezzano 21 gennaio 2018.
  7. ^ Scoperte sette tombe dell'epoca aragonese sotto la chiesa di San Bartolomeo, all'interno monete e medaglie, su marsicalive.it, Marsica Live, 2 giugno 2017. URL consultato l'11 dicembre 2017.
  8. ^ Le ossa nell'ex cattedrale sono della Serva di Dio, su ilcentro.it, Il Centro, 5 dicembre 2018. URL consultato il 6 dicembre 2018.
  9. ^ Diocesi: Avezzano, il vescovo Santoro ha presieduto la dedicazione di chiesa e altare nella parrocchia di San Giovanni, su agensir.it, Agenzia d'informazione SIR, 28 giugno 2021. URL consultato il 31 luglio 2021.
  • Annuario pontificio per l'anno 2010, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2010, SBN RMS2340406.
  • Educare per liberare. Madre Maria Teresa Cucchiari (1734-1801) fondatrice delle Suore della SS.ma Trinità, Roma, Istituto delle Suore Trinitarie, 2008, SBN BVE0737452.
  • Rossella Pantanella, Una missionaria nell'Avezzano del '700: Madre Maria Teresa Cucchiari e la sua opera nel mondo, Avezzano, Grafiche Di Censo, 1999, SBN AQ10060187.
  • José Hernández Sánchez, Espigando en el patrimonio trinitario, Roma, 2001.
  • Rossella Pantanella, Madre Teresa Cucchiari: da Roma sulle orme di San Giovanni de Matha, Roma, Arenula, 1995, SBN CFI0377457.
  • Ignacio Vizcargüénaga Arriortua, Madre Maria Teresa Cucchiari: un progetto nuovo nella chiesa, Roma, Tipografia Carboni, 2001, SBN CAM0212926.

Voci correlate

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Altri progetti

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