Marchetta
Il termine marchetta designava una sorta di francobollo (marca, appunto) che veniva applicato sul libretto assicurativo personale degli operai per attestare l'avvenuto pagamento dei contributi previdenziali e delle assicurazioni sociali. Il sistema delle marche previdenziali, iniziato in epoca fascista, è rimasto in uso fino ai primi anni settanta, quando fu sostituito da altri sistemi per l'assolvimento degli obblighi contributivi e previdenziali.
In senso traslato il termine venne usato per indicare un gettone che il cliente di un bordello ritirava alla cassa pagando in anticipo la prestazione, e che successivamente lasciava alla prostituta con la quale s'intratteneva, in modo tale da permetterle di riscuotere il compenso dovutole. Da qui in poi, il termine marchette è stato riferito all'ambito della prostituzione[1][2][3]. Per metonimia, marchetta può anche indicare (al pari di marchettara o marchettaro[3][4]) anche la stessa persona, femmina o maschio, dedita alla prostituzione[5].
In ambito sociale il termine “fare una marchetta” ha acquisito il significato dispregiativo di “lavoro non impegnativo fatto per compiacere qualcuno o per ottenere un minimo guadagno”[5].
In gergo giornalistico invece sono definiti "marchette" i finti articoli che più o meno velatamente in realtà favoriscono un prodotto o un'attività commerciale.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marchetta: Definizione e significato di Marchetta – Dizionario italiano – Corriere.it
- ^ Yahoo
- ^ a b Dizionario, su old.demauroparavia.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2008).
- ^ marchettaro, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b marchétta, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ L’invasione delle marchette e dei pubbliredazionali è ormai consuetudine, su ilfattoalimentare.it.