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Marchesato del Bosco

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Marchesato del Bosco
Marchesato del Bosco - Stemma
Dati amministrativi
Lingue ufficialiLatino, italiano
CapitaleBosco
Dipendente daSacro Romano Impero
DipendenzeAlbisola Superiore, Albissola Marina, Bosco, Campo, Castel Delfino, Gamondio, Celle,Cogoleto, Masone, Mioglia, Monteacuto, Montechiaro d'Acqui, Morsasco, Ovada, Pareto, Ponte dei Prati, Ponzone, Rossiglione, Rovereto, Silvano, Stella, Tagliolo, Ussecio, Varazze
Politica
Forma di StatoMargraviato
Forma di governoPrincipato
MarcheseUgo I
Anslemo I
Guglielmo Pixaloira
Manfredo
Ottone
NascitaXI secolo con Ugo I del Bosco
CausaDivisione della Marca Aleramica tra i marchesi di Savona
Fine16 marzo 1225 con Ottone del Bosco
CausaPerdita del feudo imperiale e vendita dei domini alla Repubblica di Genova
Territorio e popolazione
Territorio originaleMarca Aleramica
Religione e società
Religioni preminenticattolicesimo
Religione di Statocattolicesimo
Religioni minoritarieEbraismo
In giallo il territorio del marchesato del Bosco
Evoluzione storica
Preceduto da Marca di Savona
Succeduto da Alessandria
Repubblica di Genova
Ora parte diItalia (bandiera) Italia
Dipinto dell'Abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto fondata dal marchese Anselmo I del Bosco con la moglie Adelasia e i due figli maschi (Serafin Avendano, Museo del Prado).
Castello di Tagliolo (Tagliolo Monferrato)
Antiche mure del castello di Pareto (Castrum Peretis)
Assedio del Castellaro di Albisola (1227) Annales Ianuenses

Il Marchesato del Bosco fu un antico stato del Sacro Romano Impero in Italia, fondato nell'XI secolo come frazione della Marca Aleramica dal marchese Ugo I del Bosco. Successivamente fu suddiviso tra i maschi della stirpe, secondo le consuetudini della legge salica, nei i marchesati di Ponzone, Ussecio-Pareto, Albisola e Varazze. Dopo la sconfitta ghibellina del XIII secolo i domini del marchesato vennero divisi, dall'appennino ligure alla pianura, passarono sotto la giurisdizione del libero comune di Alessandria, dall'appennino ligure al mare, passarono sotto la giurisdizione della Repubblica di Genova.

Nel XIV secolo la località di Bosco vene infeudata dalla Repubblica di Genova a un ramo dei marchesi Malaspina, chiamati anche "marchesi del Bosco". [1]

La fondazione risale al marchese Ugo I del Bosco[2], figlio secondogenito di Anselmo II di Savona e Adila di Milano, e nipote di Anselmo I di Savona a sua volta figlio di Aleramo del Monferrato. Ugo ereditò i diritti nel territorio che dal litorale ligure fra Albisola, ad oriente del monte Priocco, e Varazze compresa, tra cui Celle e Stella, si spingeva verso la Pianura Padana lungo le valli dell'Orba, della Stura e del Piota, sino ai territori dove sarebbe in seguito sorta la città di Alessandria, avendo come confine nord-occidentale la Bormida di Spigno. Confinava con il marchesato del Monferrato, con la marca obertenga e con la marca di Savona.

Castello del Bosco

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L'area di pianura fra Alessandria e l'Appennino ligure era anticamente coperta di folti boschi, costituendo la media silva, di cui parlarono i geografi antichi. I Longobardi vi costruirono il primo castello del Bosco (oggi Bosco Marengo). La denominazione "del Bosco" pervenne dal principale possedimento e cioè il vasto territorio chiamato "bosco di Ovada": «[...] nemus quod dicitur et appellatur nemus de Uvada videlicet ab Uvada usque ad Jugum Vulturis [...]». Fra il XI e il XVI secolo, quando venne distrutto dal imperatore Carlo V, il castello del Bosco fu una fortezza di prim'ordine, le cui possenti mura si sviluppavano per circa un chilometro con un largo fossato e dodici torrioni, l'ultimo dei quali è sopravvissuto e mutato nel campanile della chiesa dei Santi Pietro e Pantaleone.

Abbazia di Tiglieto

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Nel 1131, con atto datato 17 agosto, il marchese Anselmo I del Bosco fondò la Abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto in loco et fundo Boschi, con la moglie Adalasia, figlia del conte Ubaldo, e i suoi figli maschi Manfredo I e Guglielmo "Pixaloira": Anselmus Marchio filius b. m. Hugonis Marchionis et Adalasia comitissa filia Ubaldi cum Villelmo et Manfredo ipsorum filiis[3][4][5]. Per molto tempo, i rispettivi discendenti continuarono ad accrescere il patrimonio del monastero, anche nei loro feudi sulla costa del Mar Ligure[6].

Età comunale

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Fondazione di Alessandria

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia_di_Alessandria § La_fondazione.

Nel 1168 i marchesi del Bosco parteciparono alla fondazione di Alessandria, il cui nucleo centrale, Borgo Rovereto, era sotto la loro giurisdizione[7]. Nei secoli successivi il loro territorio fu conteso fra i comuni di Alessandria e Genova, a cui i marchesi dovettero ripetutamente giurare sottomissione[8].

Libero comune di Savona

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Savona.

Nel XIII secolo, i marchesi di Ponzone e di Varazze, parteciparono alla fondazione del libero comune di Savona[9] con la cessione dei loro feudi al comune, secondo le ratificazioni degli imperatori Ottone IV (1209) e Federico II (1221), insieme ai del Carreto, ancora marchesi di Savona[10]. Ciononostante, dopo la sconfitta ghibellina a Savona, furono costretti a cedere i suoi feudi rimasti alla Repubblica di Genova, che favorì il dominio delle famiglie consolare genovesi dei Malocelli e i Doria, legati da vincoli matrimoniali con i Aleramici. Diversi rami di questi marchesi furono aggiunti al patriziato di Savona e di Genova[11][12][13].

Elena del Bosco, marchesa del Monferrato

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Intorno al 1172 il marchese Bonifacio I del Monferrato, poi re di Tessalonica e Creta, sposò la sua consanguinea Elena del Bosco[14][15], figlia del marchese Anselmo I del Bosco e la sua moglie Adelasia (figlia del conte Ubaldo, anche chiamato Oberto)[16]. Elena del Bosco e Bonifacio I di Tessalonica furono i genitori del marchese Guglielmo VI del Monferrato e della imperatrice Agnese del Monferrato (moglie dell'imperatore Enrico di Fiandria)[17], quindi nonna di Bonifacio II, re di Tessalonica (nonno della imperatrice Irene-Violante del Monferrato), di Alice del Monferrato, regina di Cipro, e di Beatrice del Monferrato, delfina reggente del Viennois.

Frazione del marchesato del Bosco

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I tre figli di Ugo I del Bosco diedero origine rispettivamente ai marchesi del Bosco, di Ponzone e di Albissola.

  1. La signoria di Anselmo IV del Bosco si estendeva su Bosco, Pecetto, Maranzana, Ponzano, Ovada, Ussecio, Pareto, Mioglia, Rossiglione, Monteacuto (località nei pressi di Pareto), Ponte dei Prati, Giovo Ligure, Stella, Celle e Varazze.
    1. La signoria di Manfredo I del Bosco, figlio primogenito di Anselmo IV, comprendeva Bosco, Ovada, Ussecio, Pareto, Mioglia, Rossiglione, Ponte dei Prati, Giovo Ligure e parte di Stella. Frazionò il suo territorio tra i suoi figli: Ottone del Bosco (ultimo marchese del Bosco degli Aleramici) e Guglielmo (genitore dei marchesi di Ussecio e di Pareto).
    2. La signoria di Guglielmo "Pixalora", figlio secondogenito di Anselmo IV, comprendeva Celle, Sanda, parte di Stella e di Varazze, poi delle Albissole.
  2. La signoria di Aleramo II di Ponzone si estendeva su Ponzone, Sassello e Spigno e parte di Varazze[18]. Dalla sua discendenza derivarono i marchesi di Ponzone.
  3. La signoria di Guelfo I d'Albissola si estendeva su Albissola Marina e Albisola Superiore. Fu il primo e l'ultimo ad essere chiamato marchese di Albissola. Alla sua morte senza figli maschi il marchesato di Albisola fu condiviso tra i marchesi di Ponzone e il marchese Guglielmo "Pixaloira" e gestito di modo consortile da Varazze[19] [9] (comprendeva Albisola Marina, Albissola Superiore, Celle, Sanda, Stella e Varazze).[20]

Marchesato del Bosco dei Malaspina

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Il progressivo frazionamento dei beni feudali fra diverse linee dinastiche fu la principale causa della decadenza del potente marchesato del Bosco, come di altre dinastie aleramiche. Il ramo primogenito restò in possesso d'alcuni feudi nel territorio principale dell'antico marchesato sovrano del Bosco fino alla metà del XIII secolo, quando questo ramo si estinse dopo l'esecuzione effettuata dai genovesi dei due ultimi eredi del marchesato, lasciando i domini in possesso di Agnese del Bosco, figlia di Guglielmo (figlio di Ottone) e moglie di Federico I Malaspina, marchese di Villafranca (figlio di Corrado I l'Antico e padre naturale di Corrado il Giovane )[21][22]. Dopo questi, i Malaspina di Villafranca furono anche chiamati "marchesi del Bosco"[1] in quanto signori del luogo del Bosco e marchesi per diritto proprio.[18]

Genealogia dei marchesi del Bosco

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Marchesi
di Savona
- Aleramici -


Anselmo I[N 1]
Marchese del Bosco
*? †?
⚭ Adelasia ?
*? †?
 
   
 Guglielmo Pixaloira[N 1]
*? †?
⚭ Maria d'Albon[23][N 2]
*? †?
 Manfredo I[N 1]
Marchese del Bosco
*? †?
Elena
*? †?
Bonifacio I
del Monferrato

*? †?
  
       
Anselmo Bisaccia
*? †?
Arduino[N 3]
*? †1185
Delfino
*? †1223
⚭ Giovanna
di Ussecio[24]
*? †?
Azzo[25]
*? †?
Sibila
*? †?
⚭ Enrico Malocello[N 4]
*? †?
Guglielmo
Marchese di Ussecio
e di Pareto

*? †?
 Ottone
Marchese del Bosco
*? †?
   
       
 Guglielmo Delfino[26]
*? †?
Ansaldo Delfino[27]
*? †?
Enrico
Marchese di Ussecio
*? †?
 Bonifacio
Marchese di Pareto
*? †?
⚭ Alfana
*? †?
 Alberto
*? †?
Guglielmo
*? †?
Trucho
*? †?
   
      
 Guglielmo
*? †?
Guelfo II
*? †?
Giovanna
*? †?
⚭ Delfino del Bosco[N 5]
*? †?
Manfredo
*? †?
 Corrado
*? †?
Agnese
*? †?
⚭ Federico Malaspina[N 6]
  
      
 Lancellotto
*? †?
Giacomo
*? †?
Ugo
*? †?
Leone
*? †?
Enrico
*? †?
Riccardo
*? †?
 
 
 Enrico
*? †?
 
 
 Guerrera
*? †?
⚭ Leone di Ponzone[N 7]
*? †?
  1. ^ a b c Fondatore dell'Abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto (Cfr. tiglieto.it e La Stampa).
  2. ^ Fondatrice del monastero di Santa Maria di Latronorio (Cfr. Tiziano Franzi).
  3. ^ Crociato, morì ad Acri.
  4. ^ Console della Repubblica di Genova (Cfr. Cornelio Desimoni).
  5. ^ Figlio di Guglielmo Pixaloira.
  6. ^ Marchese di Villafranca, figlio di Corrado Malaspina.
  7. ^ Figlio di Emmanuele di Ponzone.

Bibliografiche

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Codici, fondi, archivistica

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Storica, annalistica

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Ricerche, studi, convegni, pubblicazioni

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Risorse in rete

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Voci correlate

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Altri progetti

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