Luzzogno
Luzzogno frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Verbano-Cusio-Ossola |
Comune | Valstrona |
Territorio | |
Coordinate | 45°54′52″N 8°20′41″E |
Altitudine | 707[1] m s.l.m. |
Abitanti | 402[2] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28897 |
Prefisso | 0323 |
Fuso orario | UTC 1 |
Cartografia | |
Luzzogno (Luzzeugn in dialetto valstronese), è una frazione[3] del comune di Valstrona situata a 707 m s.l.m. In precedenza fu capoluogo di un comune autonomo e oggi è il centro abitato con maggior numero di abitanti di Valstrona.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese di Luzzogno è situato a mezza costa sul fianco settentrionale della Valle Strona.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo Luzzogno potrebbe derivare dal latino Lux-omnium (luce di tutti, o di tutta la valle) oppure da Lucus-Usium, ovvero bosco (o foresta) degli Usii, che furono gli antichi abitatori della Valstrona.[4] Una probabile origine potrebbe provenire da "lissa" e dalla traduzione dialettale di Lisogn ovvero Segno della lissa in quanto ancora pronunciato correttamente ai giorni nostri dagli abitanti della valle. È risaputa l'origine del marmo estratto dalle cave di Luzzogno e del trasporto a valle che ai tempi non vantava di una vera e propria strada, bensì di un passaggio che all' occorrenza si è formato e nel tempo trasformato. L'antico passaggio è presumibilmente affiancato al riale o all' antica mulattiera che conduce alla località Mondei.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Luzzogno fu il primo paese della Valle Strona ad ottenere l'autonomia religiosa da Omegna con la costituzione di una nuova parrocchia nel 1455; nel 1756, di nuovo primo tra i centri della valle, ottenne invece l'autonomia comunale.[4]
Nel 1861, sul Dizionario topografico dei Comuni compresi entro i confini naturali dell Italia di Attilio Zuccagni Orlandini, veniva segnalato che nel paese, che allora contava 479 abitanti, si escava il marmo statuario, del pari che una lignite fibrosa.[5] Nel 1884 tale cava cessò però la propria attività per le grandi difficoltà nel trasporto a valle del materiale.[4]
Con il regio decreto nr. 2521 del 22 dicembre 1927 i comuni di Sambughetto, Forno, Fornero, Luzzogno, Germagno, Loreglia e Massiola furono fusi nel nuovo comune di Valstrona, il cui capoluogo venne collocato sul fondovalle a Strona.[6] Nel dopoguerra Germagno, Loreglia e Massiola riottennero la propria autonomia mentre Luzzogno restò parte di Valstrona.[7]
Il codice ISTAT del comune soppresso era 003862,[8] il codice catastale (valido fino al 1983) era E774.[9]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Parrocchiale di San Giacomo apostolo: si tratta del più antico edificio di culto della valle, risalente al 1455. Al suo interno un dipinto del 1641 di Luigi Reali raffigura lo sposalizio della Vergine.
- Santuario della Madonna della Colletta: collocato su un'altura a circa venti minuti di cammino dal paese, al suo interno ospita una ricca raccolta di ex-voto e alcune icone lignee di scuola tedesca del XVI secolo. Vi si tiene ogni tre anni, l'8 settembre, la festa della Colletta. Per questa festa viene innalzata dalla parrocchiale alla chiesetta di S. Marta una galleria in teli di lino decorata alla veneziana sotto la quale transita la processione con la statua della Madonna delle Grazie.
- Casa Gozzano, lasciata da Bernardo Gozzano nel 1709 all'allora comune indipendente affinché fosse a perpetua disposizione della parrocchia, con atto rogato dal notaio Giovanni Battista Albergante di Omegna.[10][11]
Galleria d'immagini
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Simulacro della Madonna delle Grazie detta della Colletta di Luzzogno
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Panorama del paese di Luzzogno dal belvedere del Santuario della Madonna della Colletta
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Il paese di Luzzogno interamente illuminato per i festeggiamenti triennali in onore della Madonna della Colletta
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Santuario Madonna della Colletta
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007.
- ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it. Nota Bene: il dato si riferisce al centro abitato di Luzzogno, così come definito dall'Istat.
- ^ Statuto comunale di Valstrona, su comune.valstrona.vb.it.
- ^ a b c Benvenuti a Luzzogno!, scheda su www.luzzogno.it Archiviato il 7 maggio 2013 in Internet Archive. (consultato nel luglio 2013).
- ^ Zuccagni Orlandini Attilio, Dizionario topografico dei Comuni compresi entro i confini naturali dell Italia, Societa editrice, 1861, p. 617.
- ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia anno 69 n.8 dell'11 gennaio 1928; pag. 128; on-line in .pdf su [1]
- ^ Nel 1929 anche l'ex-comune di Campello Monti venne unito a Valstrona, comune del quale resta tuttora parte.
- ^ Istat, www3.istat.it Archiviato il 23 ottobre 2013 in Internet Archive. (consultato nel luglio 2013).
- ^ Codice Catastale del Comune di:LUZZOGNO, on-line su www.ilcodicefiscale.it (consultato nel luglio 2013).
- ^ Presentato a Luzzogno il libro sulla famiglia Gozzano, su Cusio 24. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ Il Monferrato > L'antico castello di Cereseto, su www.ilmonferrato.it. URL consultato il 26 dicembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria De Giuli e Cristina Piazza, Madonna della colletta in Luzzogno, Museo del Paesaggio, 1997, p. 266.
- Enrico Lavagno e card. Renato Corti (pref.), La Madonna delle Grazie: fede, arte e tradizione - la processione di Luzzogno, Abracabooks, 2010, p. 94, OCLC 956051122. Ospitato su archive.is.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luzzogno