Legio XV Apollinaris
Legio XV Apollinaris | |
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Posizione dei campi legionari romani nell'80; la XV Apollinaris era a Carnuntum (segno 12). | |
Descrizione generale | |
Attiva | 41/40 a.C.-V secolo |
Tipo | legione romana |
Campi | Illirico-Gallia Cisalpina (Aquileia) (48 a.C. - 6 a.C.); Emona (15 - 43);[1] Siscia (43-50);[2] Carnuntum (50 - 61);[3] Antiochia (61-70); Gerusalemme (70-73); Carnutum (73 circa - 114);[4] contro i Parti (114-117); Satala (117-V secolo);[5] vexillationes a Trapezus (dopo il 117).[6] |
Battaglie/guerre | pannonica, Tiberio (6-9) partica, Corbulone (58-63) giudaica, Vespasiano e Tito (67-71)[7] dacica, Traiano (101-106) partica, Traiano (114-117) partica, Lucio Vero |
Onori di battaglia | Apollinaris, "devota ad Apollo" sotto Augusto Pia Fidelis, "pia e fedele" sotto Marco Aurelio |
Comandanti | |
Degni di nota | Tiberio (campagna) Gneo Domizio Corbulone (campagna) Vespasiano (campagna) Tito (ufficiale) Traiano (campagna) |
Simboli | |
Simbolo | probabilmente Apollo |
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La Legio XV Apollinaris ("devota ad Apollo") fu una legione romana attiva tra il 41 a.C. circa e il V secolo. L'emblema della legione non è noto, ma era verosimilmente una raffigurazione di Apollo o uno dei suoi animali sacri.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tardo periodo repubblicano
[modifica | modifica wikitesto]Legioni con l'ordinale XV sono ricordate al servizio di Gaio Giulio Cesare durante la conquista della Gallia. La XV Apollinaris sembra sia stata formata nel 41/40 a.C. da Ottaviano, il futuro Augusto, allo scopo di combattere Sesto Pompeo, che teneva la Sicilia minacciando la fornitura di grano per la città di Roma.
Successivamente partecipò alle vittoriose campagne di Ottaviano in Illirico del 35-33 a.C.
Riorganizzazione augustea
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la battaglia di Azio (31 a.C.) venne mandata in Illirico, dove rimase fino al 6 a.C., anche se è possibile che abbia partecipato alle guerre cantabriche.
Nel 6 la XV Apollinaris è di quelle legioni che partecipò all'inizio di campagna di Tiberio Claudio Nerone contro Maroboduo muovendo da Carnuntum. La rivolta dalmato-pannonica bloccò l'avanzata romana verso il cuore della Boemia dove si trovava il regno dei Marcomanni.
Alto Impero, fino a Diocleziano
[modifica | modifica wikitesto]In Pannonia, Armenia, Giudea e ritorno (14-114)
[modifica | modifica wikitesto]Al termine della rivolta dalmato-pannonica (14), la legione venne trasferita ad Emona[1] fino al 43 (quando divenne colonia Iulia Claudia) e poi a Siscia.[2] Nel 50 venne trasferita a Carnuntum,[3][8] in seguito alla crisi interna del regno marcomanno di Vannio come ci racconta lo stesso Tacito; qui rimase almeno fino al 63. Venne trasferita per pochi anni in Oriente tra il 63 ed il 70, dove partecipò inizialmente alle campagne contro i Parti di Gneo Domizio Corbulone, soggiornando poi ad Alessandria d'Egitto dal 64-67,[9] ed in seguito combattendo in Giudea nella prima guerra giudaica contro gli Ebrei sotto Vespasiano e Tito (che ne fu comandante). Si ipotizza che i suoi accampamenti siano stati prima Antiochia (67-69) e poi Gerusalemme (nel 70). Vi sarebbero anche iscrizioni di una sua permanenza (almeno di sue vexillationes) in Galatia, ad Ancyra (oggi Ankara).[10] In questi anni di assenza dal fronte danubiano venne rimpiazzata a Carnuntum dalla X Gemina, ma la XV Apollinaris tornò a Carnuntum alla fine della guerra giudaica.[4] Tornò in Pannonia agli inizi del 71.[7]
Sotto Domiziano combatté lungo il confine danubiano nel Bellum Suebicum et Sarmaticum degli anni 89-97. Traiano la impiegò nelle campagne contro i Parti a partire dal 114. Una piccola vexillatio fu inviata anche in Egitto presso le miniere di porfido del Mons Claudianus al tempo di Traiano.[11]
Trasferimento definitivo in Oriente (114-284)
[modifica | modifica wikitesto]Nella nuova riorganizzazione orientale operata da Adriano (117-118) la XV Apollinaris venne posizionata definitivamente a Satala in Cappadocia.[5][12] Partecipò alle campagne partiche di Lucio Vero (161-166); alcune vexillationes della XII Fulminata e della XV Apollinaris furono stanziate come guarnigione di Artaxata, la capitale dell'Armenia appena conquistata.[13] Marco Aurelio utilizzò alcune sue vexillationes lungo il fronte dacico-sarmatico nelle guerre marcomanniche sotto il comando di Marco Claudio Frontone[14] e nelle guerre contro i Mauri che avevano infestato le coste della Spagna romana (170-172).[15] Nel 175, per la fedeltà dimostrata al tentativo di usurpazione di Gaio Avidio Cassio, l'imperatore le attribuì l'appellativo Costans Pia Fidelis.
Tardo impero
[modifica | modifica wikitesto]Nel V secolo era ancora in Cappadocia, secondo la Notitia dignitatum; di base a Satala e Ancyra, era sotto il comando del Dux Armeniae.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b CIL III, 10769.
- ^ a b CIL III, 10853.
- ^ a b AE 2002, 1156; AEA 1982, 22; AE 2002, 1166; AEA 2003, 44; CIL III, 4662a-c.
- ^ a b AE 1995, 1264; CIL III, 11194.
- ^ a b AE 1975, 818; AE 1988, 1044; CIL III, 13647a-d; LegioXVApo 101; AE 1988, 1043; LegioXVApo 143.
- ^ CIL III, 6747; AE 1975, 783.
- ^ a b Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 5.3.
- ^ J.Fitz, Le province danubiane, in Storia dei Greci e dei Romani, vol.16, I principi di Roma. Da Augusto ad Alessandro Severo, Milano 2008, p.495.
- ^ Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, III, 1.3.
- ^ CIL III, 242; CIL III, 260; CIL III, 268; CIL III, 6752.
- ^ CIL III, 25.
- ^ Julian Bennett, op.cit., pp. 305-306.
- ^ AE 1910, 161.
- ^ AE 1998, 1087.
- ^ CIL II, 6150; IRC-4, 41; IRC-4, 45.
- ^ Not.Dign., in partibus Orientibus, XXXVIII.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- Tacito, Annales, XV, 25, 3
- Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 5, 3, riga 117
- CIL V, 891; CIL V, 917; CIL V, 928 (da Aquileia)
- Dessau 2277
- CIL III, 4483
- CIL XIV, 2523
- AE 1998, 1087
Fonti secondarie
[modifica | modifica wikitesto]- J. Bennett, The cappadocian frontier: from the Julio-Claudians to Hadrian, in 18th International Congress of Roman Frontier Studies, a cura di P. Freeman, J. Bennett, Z.T. Fiema e B. Hoffmann, Oxford 2002.
- AAVV, CAH, L'impero romano da Augusto agli Antonini, vol. VIII, Milano 1975.
- J. Fitz, Le province danubiane, in Storia dei Greci e dei Romani, vol. 16, I principi di Roma. Da Augusto ad Alessandro Severo, Milano 2008, p. 497.
- J.R. Gonzales, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003.
- L. Keppie, The Making of the Roman Army from Republic to Empire, Oklahoma 1998.
- A. Liberati ed E. Silverio, Organizzazione militare: esercito, Museo della civiltà romana, Roma 1988.
- H. Parker, Roman Legions, N.Y. 1993.
- Ritterling, "Legio", P-W, Stuttgart 1924-1925, col. 1747-48.
- G. Webster, The Roman Imperial Army in the I-II Centuries AD, Oklahoma 1998.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Rutilio Pudente Crispino, comandante legionario durante il III secolo
- Lista di legioni romane
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Legio XV Apollinaris
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lendering, Jona, "Legio XV Apollinaris" Archiviato il 26 gennaio 2009 in Internet Archive., livius.org
Controllo di autorità | VIAF (EN) 146923477 · LCCN (EN) no2003063666 |
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