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Lancia Appia berlina

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Voce principale: Lancia Appia.
Una immagine scattata a Torino lungo gli argini del Po, che ritrae le tre berlina (prima, seconda e terza serie). Da rilevare che i ripetitori laterali arancione degli indicatori di direzione (lampeggiatori) che appaiono sulla prima e sulla seconda serie sono stati montati in epoca successiva alla prima immatricolazione per il necessario adeguamento alle norme del Nuovo Codice della Strada emanato nel luglio 1959

La Lancia Appia berlina è una autovettura prodotta dalla Lancia dal 1953 al 1963 in tre serie successive.

La prima serie Appia

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Vista laterale della Appia prima serie berlina

La nuova "piccola" di casa Lancia - battezzata Appia in armonia con la serie di modelli individuati con il nome di strade consolari italiane (serie aperta con l'Aurelia) - viene presentata al XXXV Salone dell'automobile di Torino inauguratosi il 22 aprile 1953. Sua più diretta concorrente è la nuova Fiat 1100 modello 103 immessa sul mercato qualche settimana prima: la differenza di prezzo tra le due è però molta, visto che la Fiat viene proposta a 975.000 Lire (addirittura 945.000 Lire nella versione "economica") mentre la nuova Lancia costa la bellezza di 1.331.500 Lire. Giustificano solo in parte tale differenza le soluzioni tecniche piuttosto sofisticate ed una pretesa maggiore accuratezza di costruzione della carrozzeria.

Lo stesso argomento in dettaglio: Lancia Appia berlina/caratteristiche tecniche.
Vista anteriore della Appia prima serie berlina

Il motore dell'Appia è un 4 cilindri a V stretto con misure di alesaggio e corsa dei pistoni identiche a quelle del modello Fiat per una cilindrata totale di cm³ 1089,51.

La disposizione dei gruppi meccanici è quella classica del periodo, con gruppo motore, frizione e cambio (in blocco) in posizione anteriore e trazione sulle ruote posteriori. La frizione è monodisco a secco. Il cambio è di tipo normale (albero secondario ed ingranaggi sempre in presa) e dispone di quattro rapporti avanti più la retromarcia, con le tre marce superiori sincronizzate. La quarta marcia è in "presa diretta". Il comando è mediante leva al volante, ma la posizione delle varie marce è diversa rispetto a quella prevista in tutte le altre più note vetture del periodo. L'albero di trasmissione è unico (non sdoppiato).

L'abitacolo dell'Appia prima serie berlina: da notare le due poltroncine dei posti anteriori

La scocca dell'Appia è del tipo portante, la sospensione anteriore è del tipo classico Lancia a ruote indipendenti; posteriormente, invece, troviamo un più classico assale rigido.

Anche l'impianto frenante non presenta caratteristiche particolari: il sistema presenta freni a tamburo mentre il freno di stazionamento agisce sulle ruote posteriori.

La posizione di guida è a destra (a sinistra solo su richiesta).

Le dimensioni dell'Appia prima serie sono: passo cm 248,00; carreggiata anteriore cm 117,8; carreggiata posteriore cm 118,2; la carrozzeria, a 4 porte, ha una lunghezza di cm 386,5 ed una larghezza di cm 142,0; la vettura, scarica, è alta cm 142,2; il diametro di sterzata è inferiore ai 10 metri (mt 9,70 dichiarati); il peso in ordine di marcia è di kg 820 (quello massimo ammesso è di kg 1160). Il serbatoio del carburante ha una capacità di 38 litri.

Le prestazioni dichiarate dalla Lancia per l'Appia sono di una velocità massima 120 km/h e un consumo secondo norme CUNA di 8 litri 100 chilometri (12,5 chilometri con un litro).

Il successo di questa prima serie Appia - costruita in appena 20.025 esemplari - non è eccezionale: la Fiat 1100-103 è una concorrente davvero forte e, nel 1955, sul mercato si affaccia la berlina Giulietta dell'Alfa Romeo che offre, a parità di prezzo, prestazioni su strada decisamente superiori.

Il bagagliaio dell'Appia prima serie berlina
  • Periodo di produzione: dall'aprile 1953 al gennaio/febbraio 1956
  • Modelli:
tipo C10, berlina 4 porte, 4 posti, con guida a destra
tipo C10S, berlina 4 porte, 4 posti , con guida a sinistra
  • Motore: tipo C10 oppure C10S
  • Numerazione progressiva telai:
tipo C10: da 1001 a 11257
tipo C10S: da 1001 a 10768
  • Numerazione progressiva motori:
tipo C10: tra 1001 a 12500 (include i derivati "commerciali")
tipo C10S: tra 1001 a 12000 (include i derivati "commerciali")
  • Unità prodotte:
tipo C10: 10.257
tipo C10S: 9.768
totale 20.025
  • Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm³, potenza 38 HP a 4400-4600 giri, valvole in testa;
carrozzeria : berlina 4 porte, 4 luci, 4 posti, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;
trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;
dimensioni e peso: passo cm 248 - lunghezza cm 386,5 - larghezza cm 142 - peso in ordine di marcia kg 820;
velocità max: km/h 120

Le concorrenti della prima serie

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Nell'aprile del 1953, quando l'Appia prima serie vede la luce, la sua concorrente per antonomasia - la Fiat 1100 - è appena stata rinnovata ed immessa sul mercato come "modello 103".Anche questo nuovo prodotto Fiat, naturalmente, si presenta con parecchie innovazioni, ed in primo luogo con l'adozione della carrozzeria a struttura portante.

Primavera 1955: parata di Fiat 1100-103 nelle varie versioni; da sinistra, una 103 B berlina, una Familiare - una delle prime Station Wagon italiane costruite in serie - ed una sportiveggiante berlina TV (Turismo Veloce) caratterizzata dalla tinteggiatura bicolore
La Moretti 750 modello "Alger-Le Cap" (qui nella versione 1955-56)

Benché all'Appia possa venir riconosciuta una maggiore raffinatezza tecnica (in particolare per il motore a V stretto) e, sulla carta, un migliore grado di finitura, la Lancia Appia e la Fiat 1100-103 hanno caratteristiche e prestazioni veramente assai simili. Ma ciò che maggiormente differenzia la macchina della Lancia dalla 1100-103 è il prezzo: l'Appia costa quasi il 40% in più. Il primo listino Lancia è infatti fissato in Lire 1.331.500 mentre il prodotto Fiat antagonista è proposto a sole 975.000 Lire (addirittura 945.000 Lire nella versione economica, quella che oggi - nel terzo millennio - definiremmo come "base"). Sul mercato italiano, altre concorrenti vere non esistono: la berlina Giulietta dell'Alfa Romeo giunge in effetti sul mercato quando ormai l'Appia prima serie sta per lasciare il posto alla seconda serie, mentre un'altra vetture con prezzo vicino a quello dell'Appia è la Moretti 750, una piccola quattro posti che, costruita a Torino con metodi artigianali, viene prodotta in piccolissima serie e presenta cilindrata, potenza e prestazioni assai più ridotte e quindi non può impensierire la Fiat o la Lancia. Per la cronaca, nel 1954 il modello "Alger Le Cap" ha un prezzo di 1.160.000 Lire (quindi intermedio rispetto a quello delle due 1100 Fiat e Lancia), ha una potenza di 27 HP ed è accreditata di una velocità massima di 110 km/h. Tornando alla lotta commerciale tra Fiat e Lancia, c'è da dire che nel 1954 la gamma Fiat si amplia e la 1100-103 viene anche proposta nella versione "sportiva" definita con la sigla TV (Turismo Veloce) e per l'Appia la situazione si fa ancora più critica. Questo comunque il quadro della situazione nazionale, fotografata nel 1954:

L'Appia I serie e le sue concorrenti sul mercato Italiano (1954)
Tutte le vetture presenti nella tabella avevano in comune il motore anteriore, la trazione posteriore, le sospensioni anteriori indipendenti e le posteriori ad assale rigido, nonché un cambio a 4 rapporti più retromarcia.
Marca
e modello
Prezzo
Lire Ital.
N° cil
e pos
Cilin-
drata
cm³
Pot.(HP)
regime

posti

porte
Telaio Cam
bio
Passo
cm
Lungh
x Largh
cm
Peso
kg
Vel.
max
km/h
Fiat 1100-103.A 945.000 4 L 1090
36 a 4400 giri 4/5 4 portante 4
RM
234 377,5 x 146 785 (a
secco)
116
Fiat 1100-103.B 975.000 4 L 1090
36 a 4400 giri 4/5 4 portante 4
RM
234 377,5 x 146 790 (a
secco)
116
Fiat 1100-103.TV 1.225.000 4 L 1090
50 a 5200 giri 4/5 4 portante 4
RM
234 377,5 x 146 820 (a
secco)
135
Lancia Appia 1.331.500 4 V 10° 1090
38 a 4600 giri 4 4 portante 4
RM
248 386,5 x 142 820 (in
ord.marcia)
120
Moretti 750 Le Cap 1.160.000 4 L 748
27 a 4250 giri 4 2 piattaforma[a] 4
RM
215 345 x 140 750 (a
secco)
>110

Note:
[a] Telaio con longheroni a "X" e piattaforma

Sul libero mercato svizzero, dove, in assenza di qualsiasi balzello doganale, tutti i costruttori automobilistici sono commercialmente in condizioni di assoluta parità, a causa della elevatezza del prezzo l'Appia si trova a competere con vetture di più grande cilindrata e classe. Non fa meraviglia dunque constatare come l'esportazione del modello Appia si sia limitata a qualche centinaio di esemplari.

Nel 1954, considerando le vetture con cilindrata e prestazioni vicine a quelle dell'Appia troviamo una ventina di teoriche concorrenti.

L'Appia I serie e le sue concorrenti sul mercato Svizzero (1954)
Marca
e modello
Naz. Prezzo
Franchi
Svizzeri
Mot. Traz. N° cil
e pos
Cilin-
drata
cm³
Pot.(HP)
regime

posti

porte
Te-
laio
Sosp
ant
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso
kg
Vel.
max
Austin A40 Somerset
GB 8.450 A P 4 L 1197
43 HP
4300 giri
4/5 4 piatta-
forma[a]
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
235 405
x 160
970 (a
secco)
110
km/h
DKW F91
D 7.300 A A 3 L
(2 T)
903
40 HP
4000 giri
4/5 2 te-
laio
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
235 422
x 160
860 (a
secco)
120
km/
Fiat 1100-103.B
I 7.450 A P 4 L 1090
36 HP
4400 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
234 377,5
x 146
790 (a
secco)
116
km/h
Fiat 1100-103.TV
I 8.700 A P 4 L 1090
50 HP
5200 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
234 377,5
x 146
820 (a
secco)
135
km/h
Ford Prefect
GB 6.750 A P 4 L 1172
36,5 HP
4500 giri
4 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
220 384
x 153
730 (a
secco)
115
km/h
Ford Consul
GB 8.575 A P 4 L 1508
48 HP
4400 giri
5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
254 418
x 162
1030 (a
secco)
120
km/h
Hillman Minx Mark VII
GB 7.995 A P 4 L 1265
37,5 HP
4200 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
236 405
x 161
930 (a
secco)
>110
km/h
Lancia Appia
I 12.850 A P 4 V 10° 1090
38 HP
4600 giri
4 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
248 386,5
x 142
820 (in
ord.marcia)
120
km/h
Morris Oxford
GB 8.985 A P 4 L 1477
41 HP
4200 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
246,4 424
x 165
1040 (a
secco)
115
km/h
Opel Olympia Rekord
D 7.350 A P 4 L 1488
45 HP
4200 giri
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
249 424
x 162
880 (a
secco)
120
km/h
Panhard Dyna'54 850
F 9.980 A A 2 B 851
42 HP
5000 giri
4/5 4 piat-
taforma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
257 457
x 160
730 (a
secco)
130
km/h
Peugeot 203
F 8.500 A P 4 L 1290
45 HP
4500 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
258 435
x 161
960 (a
secco)
>115
km/h
Simca Aronde
F 8.975 A P 4 L 1221
45 HP
4500 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
244,3 407,9
x 156
930 (a
secco)
>120
km/h
Singer SM 1500
GB 8.300 A P 4 L 1497
49 HP
4200 giri
4/5 4 te-
laio
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
273 448
x 160
1180 (a
secco)
>115
km/h
Skoda 1200
CS 7.900 A P 4 L 1221
36 HP
4000 giri
4/5 4 tubo
centrale
indi
pend.
indi
pend.
4
RM
268,5 450
x 168
980 (a
secco)
>105
km/h
Vauxhall Wyvern
GB 8.950 A P 4 L 1508
44 HP
4000 giri
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
262 438
x 170
1050 (a
secco)
115
km/h
Volkswagen 1200
D 6.575 P P 4 B 1192
31 HP
3400 giri
4 2 piatta-
forma
indi
pend.
indi
pend.
4
RM
240 407
x 154
705 (a
secco)
110
km/h
Wolseley 4/44
GB 11.300 A P 4 L 1250
47 HP
4800 giri
4 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
259 439
x 155
1100 (a
secco)
>115
km/h
Note

Le Ford Prefect e la Hillman Minx e la Morris Oxford presentano un motore con valvole laterali, tutte le altre presentano valvole in testa.

Prove su strada della prima serie

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Oltre alla celebre testata italiana Quattroruote, che pubblica il rendiconto della prova su strada completa nel suo fascicolo numero 2 del 1956, l'Appia prima serie berlina risulta sottoposta a test dalla rivista inglese The Motor (il relativo resoconto appare nel fascicolo recante la data del 27 giugno 1954). Analizzando i dati rilevati (che appaiono nelle sottostanti tabelle e che sono posti a raffronto con quelli misurati in test effettuati su altre vetture della medesima categoria o classe) si può osservare che le prestazioni dell'Appia non paiono particolarmente brillanti (anche i consumi non sono contenuti): a favore della macchina della Lancia rimangono le migliori finiture ed una maggiore raffinatezza tecnica d'insieme. Ma queste due pur allettanti qualità sono in un certo qual modo vanificate dalla elevatezza del prezzo d'acquisto, per cui non meraviglia lo scarso successo di vendita incontrato anche sul mercato nazionale dall'Appia prima serie.

Rilevamenti prove su strada Lancia Appia I serie e vetture concorrenti (1954-56)
Rivista Marca
e modello
Velocità
max
Accelerazione da fermo Ripresa in IV marcia Consumo
km per 1 litro
km/h 0-50 0-80 0-100 1/4 di
miglio
1 km da
fermo
da 32
a 64 km/h
da 64
a 97 km/h
1 km da
30 all'ora
a 80 km/h
in IV
a 100 km/h
in IV
medio
riscontrato
Quattroruote Lancia Appia I serie 123,3 8,0" 20,0" 34,5" N.D. 44,8" 18,0" 19,0" 49,8" N.D. N.D. 9,7
The Motor Lancia Appia I serie 122,5 8,4" 19,5" 36,0" 25,2" N.D. 15,4" 21,2" N.D. 12,9 11,5 10,3
Quattroruote Alfa Romeo Giulietta 139,5 6,0" 14,7" 25,0" N.D. 38,6" 11,0" 13,0" 44,2" N.D. N.D. 8,2
Quattroruote Fiat 1100-103 B 120,8 8,0" 19,0" 33,0" N.D. 40,4" 19,0" 23,0" 48,2" N.D. N.D. 10,5
The Motor Ford Anglia 113,0 7,3" 18,5" 33,0" 23,8" N.D. 12,6"
in III
18,8"
in III
N.D. 12,5
in III
10,5
in III
10,7
The Motor Hillman Mink VII 111,2 8,3" 21,3" 40,0" 25,3" N.D. 14,2" 24,6" N.D. 11,7 10,0 11,4
The Motor Panhard Dyna'54-850 121,8 7,2" 17,2" 30,0" 23,4" N.D. 20,2" 24,0" N.D. 16,1 13,7 14,4
The Motor Simca Aronde 118,3 7,3" 18,3" 32,0" 23,6" N.D. 14,4" 18,4" N.D. 13,3 11,6 10,8
The Motor Volkswagen mod'54 106,4 7,8" 20,4" >50,0" 24,2" N.D. 20,2" 39,1" N.D. 14,3 11,8 11,9
Quattroruote Volkswagen mod'56 112,5 8,5" 20,0" 40,0" N.D. 45,6" 15,0" 33,0" 49,0" N.D. N.D. tra 8,7
e 10,4

La seconda serie

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Appia seconda serie berlina

La prima realizzazione del professor Antonio Fessia, entrato in servizio presso la casa torinese nei primi mesi del 1955, è una edizione aggiornata e migliorata del modello Appia: la seconda serie. Questa nuova serie viene presentata a sorpresa al Salone dell'automobile di Ginevra nel marzo del 1956.

Nessuna notizia trapela prima del debutto ufficiale grazie al fatto che i dirigenti Lancia dislocano i tecnici in locali distaccati riuscendo così ad evitare il filtrare di indiscrezioni, sempre controproducenti ai fini commerciali. Per realizzare il prototipo ci si rivolge ad una piccola carrozzeria i cui tre operai mai immaginano di star lavorando alla creazione di una nuova Lancia. Anche per i pezzi e le parti staccate, si ricorre a carrozzieri amici esterni, chiedendo loro di inoltrare le ordinazioni senza far apparire il nome Lancia.

Vista laterale dell'Appia seconda serie berlina

Tenendo conto delle richieste e lamentele della clientela e delle esperienze maturate nei primi tre anni, la nuova Appia presenta modifiche di non poco conto, tanto all'estetica quanto alla meccanica.

Il motore – di cilindrata immutata – eroga una potenza di 43,5 HP a 4800 giri/minuto (contro i 38 precedenti) e dispone di una coppia massima di kgm 7,8 a 3000 giri/minuto (anziché 7,2) malgrado una lieve riduzione del rapporto di compressione (da 7,4:1 a 7,2:1) grazie ad una nuova fusione della testata e ad una diversa disposizione del cinematismo della distribuzione (con steli valvole tutti di uguale lunghezza e con nuove molle). Nell'alimentazione, troviamo un nuovo carburatore con pompetta di ripresa.

Il cambio presenta nuove fusioni esterne e nuovi rapporti ma, soprattutto, la posizione dell'inserimento delle marce è ora modificata e resa conforme a quella utilizzata da tutte le principali case europee. La frizione è rafforzata. Il rapporto finale di riduzione passa da 4,556:1 (9/41) a 4,222:1 (9/38) . Lo sterzo (che ora ha la guida a sinistra mentre quella a destra è disponibile solo su richiesta), presenta migliorie alla tiranteria. Modificati anche i freni, che hanno tamburi anteriori in alluminio con fascia interna riportata in ghisa.

La nuova "coda" dell'Appia, con il bagagliaio di maggiori dimensioni, la ruota di scorta fissata verticalmente sulla sinistra; da notare anche il nuovo sportello per l'accesso al bocchettone del serbatoio del carburante, sistemato sulla fiancata destra, dietro al passaruota

Le variazioni più “evidenti” riguardano però naturalmente la carrozzeria, dove si nota immediatamente la nuova coda, caratterizzata da due pinne arrotondate e da un baule-bagagliaio ampliato, che conferiscono alla vettura la fisionomia di una vera “tre volumi”. Tutto il corpo vettura subisce dei miglioramenti: incrementata la capienza del vano bagagli (che ora ha la serratura sul pulsante d'apertura e l'interno foderato), ampliato sensibilmente il lunotto, rinnovata tutta la fanaleria, montati nuovi paraurti in acciaio inossidabile (muniti di rostri) e nuovi cerchi e coppe ruote in acciaio inossidabile, aggiunti profili lucidi agli sgocciolatoi, alle cornici del parabrezza e del lunotto ed alla base della fiancata, montate nuove maniglie esterne alle portiere, in ottone cromato. Il serbatoio del carburante, spostato sulla fiancata destra, ha un bocchettone protetto da un piccolo sportello con serratura.

L'abitacolo dell'Appia seconda serie berlina

Passando all'esame dell'abitacolo, si osserva che plancia, volante, strumentazione e selleria sono state rinnovate e decisamente migliorate anche in virtù dell'impiego di materiali di qualità più elevata. La strumentazione (ora a due strumenti circolari affiancati) è molto più elegante, il volante è in plastica nera ed è dotato di avvisatore acustico a settore semicircolare inferiore, l'avviamento del motore avviene ora con la stessa chiave quadro, il comando degli indicatori di direzione avviene ora tramite la levetta a sinistra del volante (che comanda comunque anche le luci).

Tra gli accessori, si notano: l'illuminazione interna automatica all'apertura della portiera del guidatore, l'aggiunta dello spruzzatore lava-parabrezza e la modifica dello specchietto retrovisore interno, che ora ha due posizioni. Per finire, una variazione non da tutti apprezzata: l'adozione del sedile anteriore a panchina unica in luogo delle due poltroncine. Le dimensioni d'ingombro sono leggermente maggiori, il passo aumenta di cm 3 (da cm 248 a cm 251) la lunghezza è ora di cm 401 anziché 387,7 mentre la larghezza passa da cm 142 a cm 148,5. L'altezza della vettura scende invece da cm 142,2 a cm 140 anche perché diminuisce il valore dell'altezza minima da terra (da cm 16 a cm 14). Il peso della vettura sale a 900 kg anche perché l'impiego dell'alluminio è ora limitato al cofano motore ed alle porte. Migliorano infine le prestazioni: l'accelerazione è più vivace, la velocità massima passa da 120 a 128 km all'ora ed il consumo è invariato. Anche iI prezzo di listino rimane immutato, ed è, al momento del lancio, di lire 1.328.600.

Finiture tali da accontentare anche il più severo tra i “lancisti” e affidabilità da primato (la prova di resistenza su oltre 160.000 chilometri cui la già diffusissima, celebre e quotata rivista “Quattroruote” sottopone una normale berlina di serie, ne è la conferma migliore, ma di questo tratteremo più diffusamente alla voce “prove su strada”) sono i punti di forza su cui poggia il successo di questa Appia: un successo che non trova riscontro nel numero di unità vendute (poco più di 22.000) anche a causa del fatto che la fabbrica – alle prese con problemi finanziari ed organizzativi – non riesce a far fronte agli ordini con la necessaria tempestività.

La berlina seconda serie viene anche allestita, sia pure in quantità estremamente limitata, nella versione per l'esportazione negli Stati Uniti, riconoscibile per una fanaleria lievemente modificata e per il montaggio di paraurti più robusti e con rostri di foggia diversa.

Lo stesso argomento in dettaglio: Lancia Appia berlina/caratteristiche tecniche.
L'Appia II serie berlina (1956-59)
  • Periodo di produzione: dal marzo 1956 al febbraio 1959
  • Modelli:
tipo C10, berlina 4 porte, 4/5 posti, con guida a destra
tipo C10S, berlina 4 porte, 4/5 posti , con guida a sinistra
  • Motore: tipo C10 oppure C10S
  • Numerazione progressiva telai:
tipo C10: da 11258 a 14437
tipo C10S: da 10769 a 30013 (secondo alcune fonti l'ultima numerazione sarebbe 30437)
  • Numerazione progressiva motori:
tipo C10: tra 12501 a 16000 (include i derivati "commerciali")
tipo C10S: da 12001 in avanti (include i derivati "commerciali")
  • Unità prodotte:
tipo C10: 3.180
tipo C10S: 19.245
totale 22.425
  • Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm³, potenza 43,5 HP a 4800 giri, valvole in testa; :carrozzeria : berlina 4 porte, 4 luci, 4/5 posti, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;
trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia ;
dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 401 - larghezza cm 148,5 - peso in ordine di marcia kg 900;
velocità max: km/h 128
Vista frontale dell'Appia seconda serie berlina

Come già la “prima serie”, anche questa “seconda serie” è oggetto, nel triennio di vita (1956/1959) di innumerevoli aggiornamenti: tra i tanti, si segnalano quelli, numerosi, apportati nell'estate del 1957 ad alcuni particolari più visibili: aggiunta del termometro acqua alla strumentazione (strumento di sinistra), di braccioli alle portiere posteriori e di vani portaoggetti ai fianchi pedane, sostituzione dell'unico portacenere centrale con due piccoli circolari ai due lati della plancia (al posto del precedente portacenere c'è un coperchio con la scritta “Lancia” che copre il vano per l'eventuale autoradio). Altre modifiche: miglioramenti all'impianto di aerazione e riscaldamento dell'abitacolo, aggiunta di un giunto elastico alla scatola dello sterzo e di guarnizioni in gomma allo snodo della leva del cambio, onde evitare colamenti di grasso. Vengono anche adottati cerchi ruota con tallone senza risvolto e viene modificata la pompa dell'acqua. Esteriormente, la sola modifica riguarda la eliminazione della luce rossa sotto la scritta “Appia” sopra la targa posteriore, sostituita da un pannello cromato di identica forma e con la scritta “Appia” in ottone.

Alla fine del 1958 la Lancia introduce la possibilità di applicare la frizione automatica Saxomat ai modelli Flaminia ed Appia: è però da escludere che siano state vendute Appia seconda serie equipaggiate con questo automatismo, poiché il montaggio è previsto per l'aprile 1959, quando sul mercato è già stata immessa la “terza serie”.

Malgrado le vendite di questa seconda serie non mostrino alcun sintomo di rallentamento, al Salone di Ginevra del marzo 1959 – a tre anni esatti dalla nascita – la seconda serie lascia il posto alla nuova terza serie, una berlina la cui linea farà discutere.

Le concorrenti della seconda serie

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Nel marzo del 1956, quando sul mercato si affaccia la seconda serie Appia, la sua concorrente per antonomasia è e rimane la Fiat 1100, che sarà oggetto di rinnovamenti nell'estate del 1956 (serie "E") e alla fine del 1957 (serie "D"). Ma in questa seconda metà degli anni'50 il mercato nazionale annovera anche la nuovissima Giulietta berlina dell'Alfa Romeo (lanciata nel'55) che, venduta ad un prezzo quasi identico a quello dell'Appia, offre prestazioni assai più brillanti e, dal 1958, la nuova 1200 berlina Granluce della Fiat, dotata di una carrozzeria molto più moderna ed elegante: tanto questa nuova 1200 Fiat quanto la Giulietta si annunciano come una pericolosissime rivali dell'Appia. Il listino italiano include anche la Moretti 750 - munita ora di una nuova carrozzeria a tre volumi più tradizionale e denominata "Tour de Monde" - una vetturetta che, se pure dal 1960, dopo essere stata ribattezzata Superpanoramica, potrà montare motori di maggior cilindrata (820 e 1000 cm³), non può impensierire Fiat, Lancia ed Alfa Romeo per via dei volumi produttivi assolutamente artigianali, quindi davvero minimi. Da notare che, a partire dall'autunno-inverno 1957, la Giulietta Alfa Romeo viene anche venduta nella versione TI (Turismo Internazionale): esteticamente quasi identica alla berlina normale (a parte le "codine" posteriori più pronunciate) consente però prestazioni davvero eccezionali a fronte di un prezzo superiore di appena l'11% (150.000 Lire).

Questo dunque il quadro della situazione nazionale, così come si presenta nella primavera del 1958:

L'Appia II serie e le sue concorrenti sul mercato Italiano (1958)
Tutte le vetture presenti nella tabella avevano in comune il motore anteriore dotato di valvole in testa, la trazione posteriore, le sospensioni anteriori indipendenti e le posteriori ad assale rigido, nonché un cambio a 4 rapporti più retromarcia.
Marca
e modello
Prezzo
Lire Ital.
N° cil
e pos
Cilin-
drata
cm³
Pot.(HP)
regime

posti

porte
Telaio Cam
bio
Passo
cm
Lungh
x Largh
cm
Peso
kg
Vel.
max
km/h
Alfa Romeo Giulietta 1.375.000 4 in
linea
1290 53 a 5200 giri 4/5 4 portante 4
RM
238 399
x 155
885 (a
secco)
140
Alfa Romeo Giulietta T.I. 1.525.000 4 in
linea
1290 65 a 5500 giri 4/5 4 portante 4
RM
238 399
x 155
920 (a
secco)
155
Fiat 1100-103 D 1.000.000 4 in
linea
1090 43 a 4800 giri 4/5 4 portante 4
RM
234 392
x 146
855 (a
secco)
>120
Fiat 1200 Granluce 1.250.000 4 in
linea
1221 55 a 5300 giri 4/5 4 portante 4
RM
234 392
x 146
870 (a
secco)
>135
Lancia Appia II serie 1.348.600 4
a V 10°
1090 43,5 a 4800 giri 4/5 4 portante 4
RM
251 401
x 148,5
900 (in
ord.marcia)
128
Moretti 750 Tour de Monde 1.058.000 4 in
linea
748 30 a 4800 giri 4 4 piattaforma
[a]
4
RM
215 375
x 143
760 (a
secco)
115
Note::[a] Telaio con longheroni a "X" e piattaforma

Grazie ad un opportuno ribasso di prezzo, l'Appia seconda serie si affaccia al mercato svizzero con qualche maggiore possibilità di penetrazione: mentre la "prima serie" aveva un costo d'acquisto veramente proibitivo, questa nuova Appia, pur mantenendo il poco invidiabile record di "1100 più cara del mercato", troverà alcune centinaia di acquirenti, disposti a sborsare qualche migliaio di franchi in più pur di possedere un gioiellino di casa Lancia.

L'Appia II serie e le sue concorrenti sul mercato Svizzero (1958)
Tutte le vetture presenti nella tabella, in configurazione berlina, ad eccezione della Volkswagen 1200 De Luxe avevano in comune il motore anteriore e le sospensioni anteriori indipendenti.
Marca
e modello
Naz.
(sigla)
Prezzo
Franchi
Svizzeri
Traz. N° cil
e pos
Cilin-
drata
cm³
Pot.(HP)
regime
Val-
vole

posti

porte
Te-
laio
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso
kg
Vel.
max
km/h
Alfa Romeo Giulietta
I 12.500 P 4 in
linea
1290 53 a 5200 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
238 399
x 155
885 (a
secco)
140
Austin A55 Cambridge
GB 9.990 P 4 in
linea
1489 52 a 4250 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
251 424
x 155
1015 (a
secco)
125
Borgward Isabella
D 9.900 P 4 in
linea
1493 60 a 4700 giri in
testa
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
4
RM
260 439
x 170
1020 (a
secco)
135
DKW Auto Union 1000
D 8.450 A 3 in
linea
(2
tempi)
981 44 a 4500 giri in
testa
4/5 2 te-
laio
asse
rigido
4
RM
235 422,5
x 170
870 (a
secco)
135
Fiat 1100-103 D
I 7.650 P 4 in
linea
1090 43 a 4800 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
234 392
x 146
855 (a
secco)
>120
Fiat 1200 Granluce
I 9.950 P 4 in
linea
1221 55 a 5300 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
234 392
x 146
870 (a
secco)
>135
Ford Taunus 15M
D 7.880 P 4 in
linea
1498 55 a 4250 giri in
testa
4/5 2 por-
tante
asse
rigido
4
RM
249 406
x 158
880 (a
secco)
>120
Ford Prefect
GB 6.990 P 4 in
linea
1172 36 a 4500 giri late-
rali
4 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
221 380
x 154
770 (a
secco)
115
Goliath 1100
D 9.150 A 4 in
linea
1101 40 a 4250 giri in
testa
4/5 2 piat-
taforma
asse
rigido
4
RM
227 402
x 163
820 (a
secco)
125
Hillman Minx
GB 8.450 P 4 in
linea
1390 47,5 a 4400 giri in
testa
4 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
244 411
x 154
970 (a
secco)
125
Lancia Appia
I 10.950 P 4
a V 10°
1090 43,5 a 4800 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
251 401
x 148,5
900 (in
ord.marcia)
128
Morris Oxford Serie III
GB 9.850 P 4 in
linea
1489 56 a 4400 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
246,4 429
x 165
1080 (a
secco)
125
Opel Rekord
D 8.150 P 4 in
linea
1488 45 a 4200 giri in-
testa
4/5 2 por-
tante
asse
rigido
3
RM
254 443
x 162
870 (a
secco)
125
Panhard Dyna 850
F 8.450 A 2 orizz
opposti
851 42 a 5000 giri in-
testa
4/5 4 piat-
taforma
asse
rigido
4
RM
257 458
x 166
850 (a
secco)
130
Peugeot 203
F 7.980 P 4 in
linea
1290 45 a 4500 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
258 435
x 161
910 (a
secco)
>115
Simca Aronde Montlhéry
F 8.650 P 4 in
linea
1290 52 a 5000 giri in
testa
4/5 4 por-
tante
asse
rigido
4
RM
244,3 411,5
x 155,8
900 (a
secco)
135
Skoda 445
CS 7.590 P 4 in
linea
1221 45 a 4200 giri in
testa
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
4
RM
240 406,5
x 160
900 (a
secco)
125
Volkswagen 1200 De Luxe
D 6.425 P 4 orizz
opposti
1192 31 a 3400 giri in
testa
4 2 piatta-
forma
indi
pend.
4
RM
240 407
x 154
710 (a
secco)
110

Prove su strada della seconda serie

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La seconda serie Appia viene sottoposta ad approfonditi "test" da un nutrito numero di riviste specializzate, italiane e non. Resoconti di prove su strada appaiono infatti su almeno cinque testate, tre nazionali (Auto Italiana, Motor Italia e Quattroruote) e due americane (Road and Track e Sport Cars Illustrated).
Alla fine dell'importante test (su quasi 4.800 km di percorso), Quattroruote emette la sua "pagella", in base alla quale definisce lodevoli la finitura, la tenuta di strada, il comfort, buoni l'estetica, l'accessibilità, la velocità massima, il consumo ed il cambio. Discreti o mediocri vengono invece giudicati l'assetto di guida, la strumentazione, la capacità del bagagliaio, la dotazione di accessori, la ripresa, lo sterzo, le sospensioni, la frizione ed i freni. Insufficiente viene infine valutata la visibilità.
Per completezza d'informazione, va ancora riferito che "Ruoteclassiche" (la rivista "sorella" di Quattroruote nata alla fine degli anni'80 e dedicata alle auto d'epoca) "testa" due volte (nel 1989 e nel 1994) un'Appia seconda serie con oltre trent'anni sul groppone: malgrado la veneranda età, in entrambe le occasioni l'Appia si comporta in maniera eccezionale, tanto che nel corso della prova effettuata nel 1989 ottiene prestazioni ancora migliori rispetto a quelle rilevate nel 1956, segnando un eccellente 41,3" nella prova sul chilometro da fermo (44" nel 1956) e raggiungendo una velocità massima di 132 chilometri all'ora.

Oltre a ciò, non può essere sottaciuta la grande prova di resistenza organizzata e realizzata dalla già celebre rivista "Quattroruote" nell'estate del 1957 col dichiarato fine di verificare il comportamento di una vettura media italiana, guidata con giudizio ma brillantemente e con uso quotidiano continuo per un chilometraggio notevole.
Acquistata un'Appia berlina seconda serie, ad iniziare dal 1º luglio 1957, la si sottopone ad un test massacrante lungo un tracciato che non prevede tratti autostradali (all'epoca ancora rari) e che - includendo parecchi attraversamenti urbani - tocca Milano, Piacenza, Bologna, Ancona, Pescara, Rieti, Roma, Grosseto, Firenze, ancora Bologna, Padova, Verona, Milano.

Per poter esporre la macchina al Salone di Torino, la prova viene fermata alla fine di ottobre, quando la macchina ha percorso la bellezza di 161.512 chilometri in 2.805 ore lorde (2.292 ore nette, media oraria corrispondente km 70,468) senza accusare alcuna avaria. Bisogna rimarcare che, al termine della prova, l'Appia è ancora in piena efficienza, tanto che viene cronometrata sul chilometro lanciato a più di 128 chilometri all'ora. Per portare a compimento i 161.512 chilometri, vengono consumati 13.646 litri di carburante (consumo medio: km. 11,836 con 1 litro).

Nella tabella sottoesposta sono raggruppati, oltre a quelli dell'Appia, i dati dei principali rilevamenti di vetture simili per prezzo e/o classe a quelli della piccola Lancia che, nella seconda parte degli anni'50, vennero pubblicati dalle più note riviste specializzate (Auto Italian, Motor Italia, The Motor, Quattroruote, Revue Automobile, Road and Track, S.C.I.)

Rilevamenti prove su strada Lancia Appia II serie e vetture concorrenti (1956-59)
Rivista Marca
e modello
Velocità
max
Accelerazione da fermo Ripresa in IV marcia Consumo
km per 1 litro
km/h 0-50 0-80 0-100 1/4 di
miglio
1 km da
fermo
da 32
a 64 km/h
da 64
a 97 km/h
1 km da
30 all'ora
a 80 km/h
in IV
a 100 km/h
in IV
medio
riscontrato
Auto Italiana Lancia Appia II serie 137,4 7,5" 15,0" 25,0" N.D. 42,0" N.D. N.D. N.D. 13,3 11,5 N.D.
Motor Italia Lancia Appia II serie 132,3 9,0" 19,0" 27,5" N.D. 41,2" N.D. N.D. N.D. 13,3 11,5 N.D.
Quattroruote Lancia Appia II serie 130,4 8,0" 17,0" 27,5" N.D. 44,0" 17,0" 17,5" 48,8" N.D. N.D. tra 8,3
e 10,5
Road and Track Lancia Appia II serie 131,6 7,0" 15,0" 25,0" 22,5" N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.
Sport Cars Illustrated Lancia Appia II serie 128,7 6,5" 14,2" 24,0" 22,2" N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Alfa Romeo Giulietta 139,5 6,0" 14,7" 25,0" N.D. 38,6" 11,0" 13,0" 44,2" N.D. N.D. 8,2
Revue Automobile Alfa Romeo Giulietta 141,0 6,5" 14,0" 23,7" N.D. N.D. 12,5" 13,5" N.D. N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Alfa Romeo Giulietta T.I. 153,9 N.D. N.D. N.D. N.D. 38,3" N.D. N.D. 41,3" 12,5 10,5 N.D.
Revue Automobile Alfa Romeo Giulietta T.I. 155,0 5,5" 11,5" 18,0" N.D. N.D. 13,5" 13,5" N.D. N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Dkw Auto Union 1000 128,1 7,0" 14,8" 23,0" N.D. 42,3" 18,0" 17,0" 48,0" 14,0 8,7 N.D.
Quattroruote Fiat 1100-103 E mod'56 121,6 8,5" 18,0" 29,0" N.D. 41,0" 18,0" 19,0" 48,6" N.D. N.D. tra 8,5
e 11,2
Quattroruote Fiat 1200 Granluce mod'58 138,5 7,0" 15,0" 25,0" N.D. N.D. 16,0" 18,0" N.D. 15,0 12,5 N.D.
The Motor Hillman Mink mod'56 126,5 6,5" 16,0" 27,0" 23,4" N.D. 12,5" 16,0" N.D. 12,0 10,3 10,5
The Motor Simca Aronde Elysée 132,9 5,7" 14,8" 26,5" 22,2" N.D. 13,5" 15,3" N.D. 13,3 11,7 9,4
Quattroruote Volkswagen Mod'56 112,5 8,5" 20,0" 40,0" N.D. 45,6" 15,0" 33,0" 49,0" N.D. N.D. tra 8,7
e 10,4

La terza serie

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L'Appia terza serie berlina vista di tre quarti anteriore

Benché le vendite della seconda serie non mostrino sintomi di cedimento, quindi un po' inaspettatamente, la Lancia espone al Salone dell'Automobile di Ginevra del marzo 1959 la terza serie dell'Appia.

La differenza più appariscente – che sconcerta e fa discutere gli addetti ai lavori ed i lancisti – sta nella linea della carrozzeria (sempre dovuta al designer Piero Castagnero, già autore della seconda serie) linea che, alternando parti arrotondate ad altre più tese e squadrate, risulta forse più moderna della serie precedente ma sicuramente è disarmonica.

L'Appia terza serie berlina vista di tre quarti posteriore: da notare i gruppi ottici, i paraurti e la zona della targa, tutti particolari modificati rispetto alla seconda serie

Anzitutto viene abbandonata la maschera a scudetto per una presa d'aria a sviluppo orizzontale di forma trapezoidale (somigliante a quella della Flaminia e delle “sorelle” Appia Coupé Pininfarina e Convertibile Vignale). Altre differenze di carrozzeria sono l'abbassamento del profilo del cofano motore, la modifica dei parafanghi posteriori (ora con rilievo più accentuato), la rinnovata forma dei paraurti (a lama squadrata) ed i nuovi gruppi ottici (di dimensioni più generose e, posteriormente, di forma più squadrata). Anche la zona della targa posteriore è oggetto di variazioni: la luce per l'illuminazione della targa è spostata sul paraurti e, di conseguenza, un nuovo profilo - con la ascritta Appia in corsivo - sovrasta la targa stessa. Una piccola “chicca”: la modanatura cromata che corre al centro del cofano motore reca, in punta, una lettera “A” in ottone. La gamma colori comprende ora anche alcune tinte metallizzate. All'interno viene aumentato lo spazio utile per i passeggeri (grazie ad una sistemazione “incassata” dei rivestimenti delle portiere) ed abbassato di 2 centimetri il sedile anteriore. Tra le altre modifiche minori vanno annoverati il potenziamento dell'impianto di riscaldamento, il montaggio del cosiddetto “specchietto di cortesia” sul retro della aletta parasole del passeggero, la nuova imbottitura delle citate alette parasole, e, al cruscotto, un diverso disegno del coperchio del vano per l'inserimento dell'eventuale autoradio.

L'originale autoradio Voxson modello Vanguard incorporato nello specchietto retrovisore

A proposito di autoradio: è anche possibile montare un nuovo ed originale apparecchio radio a transistor (Voxson tipo “Vanguard”) sprovvisto della solita antenna ed incorporato nello specchietto retrovisore. All'elenco degli optionals disponibili si aggiunge la frizione automatica Saxomat (90.000 lire il sovrapprezzo) e l'interno in pelle (già previsto per le ultime “seconda serie”): c'è da rilevare tuttavia che probabilmente la disponibilità della frizione automatica è rimasta a livello teorico in quanto pare non sia mai stata effettivamente montata su esemplari di Appia.

Anche la meccanica subisce a sua volta parecchi interventi: la potenza del motore, grazie anche all'aumento del valore del rapporto di compressione (da 7,2:1 a 7,8:1) sale a 48 HP, mentre la testa, la distribuzione, l'alimentazione ed il sistema di raffreddamento vengono lievemente modificati. Il ponte posteriore ha un nuovo rapporto di 4,182:1 (11/46). Le ruote hanno un diametro inferiore e gli pneumatici hanno nuove misure (155 × 14 in luogo dei 155 × 15 precedenti). L'impianto frenante appare migliorato grazie ai nuovi tamburi anteriori doppio-avvolgenti. Modesto l'incremento delle prestazioni, con la velocità massima che passa da 128 a 132 km orari.

Rinnovata la gamma colori, che comprende anche tre vernici metallizzate (verde medio, celeste e grigio chiaro): altri colori si sono aggiunti successivamente e tra questi va segnalato un originale ma vistoso "oro Longchamps".

Lo stesso argomento in dettaglio: Lancia Appia berlina/caratteristiche tecniche.
Dalla fine del 1960 sull'Appia terza serie è disponibile (come optional) lo schienale unico a inclinazione variabile sino al totale ribaltamento; la regolazione avviene mediante la levetta disposta al lato esterno del sedile (nell’immagine, entro il riquadro rosso)
Appia terza serie berlina: i nuovi interni delle portiere hanno il rivestimento assottigliato per offrire maggior spazio laterale ai passeggeri (nell'immagine, la portiera del guidatore)
  • Periodo di produzione: dal marzo 1959 al 27 aprile 1963
  • Modelli:
tipo 808.07, berlina 4 porte, 4/5 posti, con guida a sinistra
tipo 808.08, berlina 4 porte, 4/5 posti , con guida a destra
  • Motore: 808.07
  • Numerazione progressiva telai:
tipo 808.07 oppure 808.08 : da 50.001 a 105.577
  • Numerazione progressiva motori:
tipo 808.07 (anche per vetture con guida a destra): da 1001 in avanti
  • Unità prodotte:
in totale 55.550 (55.577 secondo alcune fonti) di cui pochissime con guida a destra
  • Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm³, potenza 48 HP a 4900 giri, valvole in testa; :carrozzeria : berlina 4 porte, 4 luci, 4/5 posti, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;
trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia ;
dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 402,2 - larghezza cm 148,0 - peso in ordine di marcia kg 960;
velocità max: km/h 132.

A meno di un anno dall'uscita, agli inizi degli anni '60, la terza serie è oggetto delle prime variazioni di rilievo: l'adozione del circuito frenante sdoppiato tipo “Duplex” (esattamente dalla vettura n° 58778), una modifica ai mozzi delle ruote (le cui guarnizioni difettavano di tenuta provocando perdite d'olio) e la aggiunta dei ripetitori laterali indicatori di direzione (di forma rettangolare) in ossequio alle nuove norme del Codice della strada.

Sul finire del 1960, dalla lista degli optionals sparisce la frizione automatica Saxomat – che, probabilmente mai montata sull'Appia, neppure sulla grossa Flaminia ha avuto la diffusione ipotizzata data anche l'avversione dei guidatori italiani per gli automatismi – ma, per contro, si può avere il sedile anteriore con schienale ribaltabile. Dall'ottobre del 1961 si rileva il montaggio di un nuovo tipo di candele, le Marelli CW 225 L.

Nel 1961 la domanda di Appia inizia ad affievolirsi, nel 1962 la discesa si accentua: gli anni cominciano a pesare, la concorrenza è agguerrita ed ormai - grazie al Mercato Comune Europeo – non è più limitata alle “solite” Fiat ed Alfa Romeo ma proviene anche dalle marche estere, francesi e tedesche soprattutto. L'erede è comunque alle porte: nel mese di aprile del 1963 esce infatti la “Fulvia”, una “tutto-avanti” destinata a far strada, specie nella quasi mitica versione “Coupé”.

Le concorrenti della terza serie

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L'abitacolo dell'Appia terza serie berlina, praticamente invariato rispetto a quello delle ultime Appia della serie precedente

La progressiva liberalizzazione dei mercati europei, con la conseguente diminuzione delle imposizioni doganali, amplia considerevolmente la gamma delle vetture concorrenti della "terza serie" Appia, che ormai non è più costituita da sole vetture di costruzione nazionale (come di fatto era accaduto per le due serie precedenti) ma annovera anche unità provenienti dall'estero.
Se scorriamo i listini dei prezzi praticati in Italia nel 1961 dai più importanti costruttori europei, rileviamo che l'Appia terza serie berlina è posta in vendita a 1.215.000 Lire e che le berline offerte ad un prezzo compreso tra 1.000.000 e 1.400.000 Lire sono ben 23, di 16 Marche diverse (in rigoroso ordine alfabetico: Alfa Romeo Giulietta berlina normale, Alfa Romeo Giulietta berlina T.I., Auto Union 1000, Fiat 1100-103 Special, Fiat 1200 Granluce, Fiat 1300 berlina, Fiat 1500 berlina, Ford Taunus 12M, Ford Taunus 12M Super, Ford Nuova Anglia, Ford Prefect, Goliath Hansa 1100 normale, Hillman Minx, Innocenti-Austin A40, Moretti Superpanoramica (ottenibile con motori da 750, 820 e 1000 cm³), Morris Minor 1000, Opel 1200 berlina, Panhard PL17 ("normale" e "Tigre", con motore potenziato), Peugeot 403-1300, Simca Aronde (in due diversi allestimenti), Simca Ariane, Triumph Herald, Volkswagen De Luxe). Da notare che in tre casi, le menzionate vetture vengono offerte addirittura ad un prezzo lievemente inferiore al milione di Lire (Fiat 1100-103 Speciale a 990.000 Lire, Ford Nuova Anglia a 975.000 Lire, Innocenti A40 a 930.000 Lire)

Questo dunque il quadro della situazione nazionale, così come si presenta nella primavera del 1961:

L'Appia III serie e le sue concorrenti sul mercato Italiano (1961)
Tutte le vetture presenti nella tabella, in configurazione berlina, ad eccezione della Volkswagen avevano in comune il motore anteriore e le sospensioni anteriori indipendenti.
Marca
e modello
Naz. Prezzo
Lire Ital.
x 1000
Traz. N° cil
e pos
Cilin-
drata
cm³
Pot.(HP)
e regime
(vedere
nota[a])
Val-
vole
Tipo
carr.

posti

porte
Te-
laio
Sosp
ant
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso (kg)
(vedere
nota[b])
Vel.
max
km/h
A.R. Giulietta
I 1.250 P 4 in
linea
1290 53 HP
5200 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
238 399
x 155
890 140
A.R. Giulietta T.I.
I 1.370 P 4 in
linea
1290 65 HP
5500 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
238 399
x 155
895 155
DKW A.Union 1000
D 1.395 A 3 in
linea
(2
tempi)
981 50 HP
4500 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 te-
laio
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
235 422,5
x 170
925 135
Fiat 1100-103 Special
I 990 P 4 in
linea
1090 50 HP
5300 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
234 392
x 146
915 130
Fiat 1200 Granluce
I 1150 P 4 in
linea
1221 58 HP
5300 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
234 392
x 146
940 140
Fiat 1300
Fiat 1300-1500
Fiat 1300-1500
I 1190 P 4 in
linea
1295 65 HP
5200 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
242 403
x 155
920 140
Fiat 1500 I 1265 P 4 in
linea
1481 72 HP
5200 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
242 403
x 155
920 150
Ford Taunus 12M
D 1255 P 4 in
linea
1172 38 HP
4250 giri
late-
rali
ber-
lina
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
249 406
x 157
840 115
Ford Taunus
12M Super
D 1285 P 4 in
linea
1498 55 HP
4250 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
249 406
x 157
910 >130
Ford
Nuova Anglia
GB 975 P 4 in
linea
997 39,5 HP (SAE)
5000 giri
in
testa
ber-
lina
4 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
230 390
x 146
740 115
Ford Prefect
GB 1.145 P 4 in
linea
997 39,5 HP (SAE)
5000 giri
in
testa
ber-
lina
4 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
221 380
x 154
780 115
Goliath Hansa 1100
D 1.290 A 4 in
linea
1101 40 HP
4250 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
227 409
x 163
860 125
Hillman Minx
GB 1.397 P 4 in
linea
1494 57,5 HP (SAE)
4600 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
244 412
x 154
980 128
Innocenti A40
I/GB 930 P 4 in
linea
948 36 HP
4750 giri
in
testa
ber-
lina
4 3 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
221 366
x 151
760 120
Appia III serie
I 1.215 P 4
a V 10°
1090 48 HP
4900 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
251 402
x 146
960 132
Moretti 750
Superpanoramica
I 1.145 P 4 in
linea
748 30 HP
4800 giri
in
testa
ber-
lina
4 4 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
215 380
x 143
780 115
Moretti 820
Superpanoramica
I 1.170 P 4 in
linea
814 37 HP
4800 giri
in
testa
ber-
lina
4 4 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
215 380
x 143
780 128
Moretti 1000
Superpanoramica
I 1.195 P 4 in
linea
985 41 HP
5000 giri
in
testa
ber-
lina
4 4 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
215 380
x 143
780 135
Morris Minor 1000
GB 1.230 P 4 in
linea
948 37 HP SAE
4800 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
219 376
x 155
740 115
Opel 1200
D 1.285 P 4 in
linea
1205 40 HP
4400 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
3
RM
254 442
x 162
870 115
Panhard PL17
F 1.140 A 2 orizz
opposti
851 42 HP
5300 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
257 458
x 167
850 130
Panhard PL17 Tigre F 1.285 A 2 orizz
opposti
851 50 HP
6300 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 piatta-
forma
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
257 458
x 167
850 145
Peugeot 403-1300
F 1.295 P 4 in
linea
1290 54 HP SAE
4500 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
266 446
x 167
960 120
Simca Aronde Elysée
F 1.100 P 4 in
linea
1290 52 HP SAE
4900 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
244 419
x 157
950 130
Simca Aronde Montlhéry F 1.150 P 4 in
linea
1290 62 HP SAE
5200 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
244 419
x 157
945 140
Simca Ariane 4 Superluxe
F 1.350 P 4 in
linea
1290 62 HP SAE
5200 giri
in
testa
ber-
lina
6 4 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
RM
269 452
x 176
1050 130
Triumph Herald
GB 1.295 P 4 in
linea
948 35 HP
4500 giri
in
testa
ber-
lina
4 2 piatta-
forma
indi
pend.
indi
pend
4
RM
232 389
x 153
760 115
Volkswagen 113 DeLuxe D 980 P 4 orizz
opposti
1192 34 HP
3600 giri
in
testa
ber-
lina
4/5 2 piatta-
forma
indi
pend.
indi
pend
4
RM
240 407
x 154
730 115

Note
[a]: Le potenze sono quelle misurate secondo le norme CUNA oppure DIN (praticamente equivalenti); in alcuni casi (opportunamente indicati) la potenza è quella misurata secondo le norme SAE, che determinano un valore maggiore perché la misurazione si intende con motore privo di tutti gli organi accessori.
[b]: Il peso indicato si riferisce in genere a vettura "a secco" (vettura vuota e senza carburante, né acqua né olio).

Prove su strada della terza serie

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La berlina Appia terza serie

The Autocar e Quattroruote sono le due principali testate che, all'inizio degli anni'60, provano l'Appia terza serie berlina. Nel caso della celebre rivista italiana, i giudizi espressi possono così sintetizzarsi: lodevoli il grado di finitura, il consumo ed il cambio, buone la strumentazione, la tenuta all'acqua del corpo vettura, la velocità massima, la marcia in salita, il comfort di marcia e il motore. Soltanto discrete la capacità di trasporto di persone e bagagli, l'assetto di guida, i comandi, la visibilità, la dotazione di accessori, la piccola manutenzione, la ripresa, la tenuta di strada, lo sterzo, la frizione ed i freni. Giudicata scarsa la validità estetica.
Nella tabella sottoesposta sono raggruppati, oltre a quelli dell'Appia, i dati dei principali rilevamenti di vetture simili per prezzo e/o classe a quelli della piccola Lancia che, in quei primi anni '60, vennero pubblicati dalle più note riviste specializzate (The Autocar, Auto-Parata, Autorama, The Motor, Quattroruote, Revue Automobile)

Rilevamenti prove su strada Lancia Appia III serie e vetture concorrenti (1959-63)
Rivista Marca
e modello
Velocità
max
Accelerazione da fermo Ripresa in IV marcia Consumo
km per 1 litro
km/h 0-50 0-80 0-100 1/4 di
miglio
1 km da
fermo
da 30
a 60 km/h
da 60
a 90 km/h
1 km da
30 all'ora
a 80 km/h
in IV
a 100 km/h
in IV
medio
riscontrato
The Autocar Lancia Appia III serie 132,0 6,3" 15,2" 26,0" 22,5" N.D. N.D. N.D. N.D. 13,3 11,7 11,5
Quattroruote Lancia Appia III serie 131,6 7,0" 16,6" 32,6 N.D. 44,5" 18,8 18,0" 51,3" 13,5 11,5 N.D.
Quattroruote Alfa Romeo Giulietta 139,5 6,0" 14,7" 25,0" N.D. 38,6" 11,0" 13,0" 44,2" N.D. N.D. 8,2
Revue Automobile Alfa Romeo Giulietta 141,0 6,5" 14,0" 23,7" N.D. N.D. 12,5" 13,5" N.D. N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Alfa Romeo Giulietta T.I. mod'62 149,3 5,5" 12,1" 19,4" N.D. 39,5" 19,5" 16,5" 50,8" 12,3 10,8 N.D.
Quattroruote Dkw Auto Union 1000 128,1 7,0" 14,8" 23,0" N.D. 42,3" 18,0" 17,0" 48,0" 14,0 8,7 N.D.
Quattroruote Fiat 1100 Special 130,7 6,3" 15,5" 29,9" N.D. 44,2" 18,5" 19,0" 51,7" 14,8 11,5 N.D.
Quattroruote Fiat 1100 D (1221 cm³) 131,4 6,3" 16,5" 34,5" N.D. 44,8" 15,0" 21,0" 49,4" 14,0 11,5 N.D.
Autorama Fiat 1100 D (1221 cm³) 130,8 N.D. 15,9" 29,8" N.D. 44,0" N.D. N.D. N.D. N.D. 12,0 N.D.
Auto-Parata Fiat 1200 Granluce'60 N.D. N.D. 15,0" 25,5" N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Fiat 1300 142,6 5,0" 13,7" 22,7" N.D. 41,1" 14,4" 16,0" 47,6" 12,4 10,6 N.D.
Quattroruote Ford Nuova Anglia 118,0 7,5" 21,6" 50,0" N.D. 47,8" 18,7" 24,3" 52,7" 15,9 13,2 N.D.
Quattroruote Ford Taunus 12M mod'63 126,4 7,0" 17,1" 33,6" N.D. 44,8" 15,3" 20,0" 49,6" 13,7 11,4 N.D.
Autorama Ford Taunus 12M mod'63 127,2 N.D. 17,1" 30,9" N.D. 43,4" N.D. N.D. N.D. N.D. 13,8 N.D.
Quattroruote Innocenti-Austin A40 I serie ('61) 116,4 N.D. 22,0" 46,0" N.D. 48,2" N.D. N.D. 49,8" 15,8 12,5 N.D.
Quattroruote Innocenti-Austin A40 II serie ('62) 128,6 8,0" 20,6" 40,0" N.D. 47,2" 14,1" 18,0" 48,0" 16,6 13,6 N.D.
The Motor Morris Minor 1000 117,8 6,8" 16,0" N.D. 23,4" N.D. 15,0" 20,0" N.D. 15,0 12,7 13,4
Quattroruote Panhard PL17 128,8 7,5" 20,2" 30,0" N.D. 46,4" N.D. N.D. 52,6" N.D. N.D. N.D.
Quattroruote Simca Aronde P60 125,0 6,5" 16,0" 28,7" N.D. 44,4" 18,5" 15,5" 50,9" 11,6 10,5 N.D.
The Motor Triumph Herald 114,1 7,6" 19,2" N.D. 24,6" N.D. 13,5" 21,0" N.D. 12,6 11,5 12,2
Quattroruote Volkswagen Mod'61 116,8 7,0" 18,0" 39,0" N.D. 45,9" 16,4" 12,9" 51,0" 15,1 12,0 N.D.

Dati produttivi Appia berlina

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Dati produzione Appia berlina
Berline
Anni Prima serie Seconda serie Terza serie Totale berline
1953 5286 --- --- 5286
1954 10215 --- --- 10215
1955 4497 --- --- 4497
1956 27 5307 --- 5334
1957 --- 8357 --- 8357
1958 --- 7982 --- 7982
1959 --- 779 9322 10101
1960 --- --- 17066 17066
1961 --- --- 13860 13860
1962 --- --- 12250 12250
1963 --- --- 3052 3052
Totale per modello 20025 22425 55550 [a] 98000 [b]

Note:

[a][b] : Secondo alcune fonti il totale di berlina terza serie sarebbe di 55577 (anziché 55550) ed il totale generale di berline 98027 (anziché 98000).

Dati vendite per "serie" e per anno

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Escludendo dal computo i cosiddetti "veicoli commerciali" (Autolettighe, Camioncini e Furgoncini) per i quali non si hanno dati precisi concernenti le vendite in Italia, le "Appia" immatricolate nuove in Italia, dal 1953 al 1963, risultano 97.026.

Poiché le unità costruite sono invece 103.161 (98.000 berline e 5.161 "speciali" ovvero coupé, spider, berlinette Zagato, Giardinette e Lusso), se ne deduce che l'esportazione ha assorbito poco più di 6.000 unità (6135 pezzi) vale a dire un 6% scarso della produzione.

Una stima del dato per ciascuna serie conduce a questi numeri:

  • prima serie: 20.025 costruite (esclusivamente berline), 19.700 vendute in Italia, 325 esportate (1,6%)
  • seconda serie: 24.180 costruite (22.425 berline e 1.755 "speciali"), 22.100 vendute in Italia, 2.080 esportate (8,6%)
  • terza serie: 58.956 costruite (55.550 berline e 3.406 "speciali"), 55.226 vendute in Italia, 3.730 esportate (6,3%)
Dati vendite in Italia vetture Appia
(comprese, oltre alle Berlina, le Coupé, le Berlinette Zagato, le Spider, le Giardinette e le Lusso
ma esclusi i veicoli cosiddetti "commerciali", ovvero Autolettighe, Camioncini e Furgoncini)
Anni Prima serie Seconda serie Terza serie Totale
1953 4547 --- --- 4547
1954 9297 --- --- 9297
1955 5007 --- --- 5007
1956 849 [a] 4401 [a] --- 5250 [a]
1957 --- 8275 --- 8275
1958 --- 7855 --- 7855
1959 --- 1569[b] 7886[b] 9455 [b]
1960 --- --- 16209 16209
1961 --- --- 14656 14656
1962 --- --- 11675 11675
1963 --- --- 4800 4800
Totale 19700 [c] 22100 [c] 55226 [c] 97026 [c]

Note:
[a] Il totale annuo (5250 unità) è un dato certo, mentre la ripartizione tra "I serie" (849) e "II serie" (4401) è un dato stimato anche se certamente prossimo alla realtà;
[b] Il totale annuo (9455 unità) è un dato certo, mentre la ripartizione tra "II serie" (1569) e "III serie" (7886) è un dato stimato anche se certamente prossimo alla realtà;
[c] La ripartizione nelle tre serie è frutto di stima (ved. precedenti note [a] e [b]) anche se i dati dovrebbero essere assai prossimi alla realtà.

Schema periodi commercializzazione Appia berlina

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Le berline Appia
Anno commercializzazione Prima serie Seconda serie Terza serie
1953 da aprile --- ---
1954 anno intero --- ---
1955 anno intero --- ---
1956 sino a febbraio/marzo da marzo ---
1957 --- anno intero ---
1958 --- anno intero ---
1959 --- sino a febbraio/marzo da marzo
1960 --- --- anno intero
1961 --- --- anno intero
1962 --- --- anno intero
1963 --- --- sino a giugno

Voci correlate

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