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Laghi Paniai

Coordinate: 3°54′08″S 136°19′04″E
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Laghi Paniai
StatoIndonesia (bandiera) Indonesia
ProvinciaPapua
ReggenzaReggenza di Paniai
Coordinate3°54′08″S 136°19′04″E
Altitudine1 752 m s.l.m., 1 750 m s.l.m. e 1 766 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie154 km²
Profondità massima44 m
Mappa di localizzazione: Indonesia
Laghi Paniai
Laghi Paniai

I laghi Paniai, originariamente conosciuti anche come laghi Wissel, sono tre laghi situati nella reggenza di Paniai, nella provincia indonesiana di Papua, sull'isola di Nuova Guinea. I laghi prendono il nome di Paniai, Tage e Tigi.[1]

Il maggiore dei tre laghi è il Paniai, che copre un'area di 154 km²; di forma quasi rettangolare, ha una lunghezza massima di 16 km e una larghezza di 9 km. A sud di esso, separato da un'esile striscia di terra, si trova lo specchio d'acqua minore, il Tage, di forma allungata, che misura 8 km per 3 km; la sua profondità arriva a 52 m, contro i 44 m del più grande. Ancora più a sud, ad un'altitudine di 1640 m, si trova il Tigi, di forma quasi triangolare; la massima distanza tra le due sponde misura 8 km.

Pur avendo diversi immissari, i laghi hanno un solo emissario ciascuno; quello del Tage, chiamato Dimija, attraversa il sottile lembo di terra che lo separa dal Paniai per gettarsi nelle sue acque. In alcuni punti le sponde sono circondate da ripide pareti di roccia calcarea, in altri invece le rive sono basse e paludose.[1][2]

Nonostante la loro considerevole ampiezza (il lago Paniai da solo è più esteso del lago di Como), non erano conosciuti al di fuori della Nuova Guinea fino al 1937. Il 31 dicembre 1936, il pilota della marina olandese Frits Julius Wissel e il suo equipaggio volarono sopra i laghi durante una ricognizione aerea per una compagnia petrolifera olandese. Scattò alcune foto e riportò notizia della presenza di molte persone in canoa, scoprendo che l'intera regione montagnosa era popolata.[3][4] Nel corso di un successivo volo da parte di E. L. J. Haak il 15 febbraio 1937, si scoprì la presenza di numerosi insediamenti attorno ai laghi, che indicavano l'esistenza di una società agricola e sedentaria.[3] Nel novembre dello stesso anno il governo coloniale olandese diede ai laghi il nome di Wissel; un piccolo avamposto governativo fu posto sulle rive dello specchio d'acqua più esteso, i cui contatti furono però persi durante la seconda guerra mondiale.[5]

Storia recente

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La regione dei laghi Paniai consiste in una depressione tra le catene montuose di Weyland e di Sudirman, ed è densamente popolata.[6] I popoli indigeni presenti nell'area sono gli Ekari, chiamati anche Ekagi o Me.[4] Nel 2011 il maggiore dei laghi è esondato a causa della sedimentazione dovuta alla distruzione della foresta operata dall'esercito indonesiano per impedire il ricovero ai separatisti papuani; l'acqua ha distrutto case e campi causando lo sgombero di migliaia di famiglie.[7]

Tra la scarsa fauna ittica la specie Oxyeleotris wisselensis è endemica dell'area.[8] Altre specie sono invece state introdotte dall'uomo (Cyprinus carpio,[9] Oreochromis mossambicus[10]).

In contrasto con la limitata ricchezza biologica delle specie ittiche, esiste una grande diversità di crostacei decapodi del genere Cherax. Delle otto specie presenti nei laghi, due (Cherax longipes e Cherax solus) sono endemiche del lago Tigi, cinque (Cherax boschmai, Cherax buitendijkae, Cherax murido, Cherax pallidus e Cherax paniaicus) sono endemiche del lago Paniai, e una sola specie (Cherax Communis) si trova in entrambi i laghi e nell'area circostante.[11]

  1. ^ a b (EN) L. B. Holthuis, Freshwater Crayfish in Netherlands New Guinea Mountains (PDF), su decapoda.nhm.org, South Pacific Commission Quarterly Bulletin. Vol. 8, No. 2, aprile 1958, p. 36-39. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  2. ^ (EN) Naftali Yogi, Edie Rantetasak, Gadis Sri Haryani e Peter E. Hehanussa, A Pristine High-Elevated Ancient Lake Complex, Lake Paniai, Papua, Indonesia (PDF), su wldb.ilec.or.jp, World Lake Database. International Lake Environment Committee Foundation (ILEC). URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
  3. ^ a b (NL) W. C. Klein, Nieuw Guinea, part III (PDF), L'Aia, Staatsdrukkerij, p. 92. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  4. ^ a b (EN) David Pickell e Kal Muller, Between the Tides: A Fascinating Journey Among the Kamoro of New Guinea, Tuttle Publishing, 2002, p. 74, ISBN 0-7946-0072-7.
  5. ^ (EN) David E. Jones, Evil in Our Midst: A Chilling Glimpse of Our Most Feared and Frightening Demons, Square One Publishers, Inc, 2003, ISBN 0-7570-0009-6.
  6. ^ (EN) Ronald G. Petocz, Conservation and development in Irian Jaya: a strategy for rational resource utilization, BRILL, 1989, p. 7, ISBN 90-04-08832-6.
  7. ^ (EN) Banjir Ambarita, Food Crisis After Papua Floods, su thejakartaglobe.com, Jakarta Globe, 17 aprile 2011. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2012).
  8. ^ (EN) Gerald R. Allen e M. Boeseman, A Collection of Freshwater fishes from Western New Guinea with Descriptions of Two New Species (Gobiidae and Eleotridae) (PDF), The Western Australian Museum Records. Vol. 10, N° 2, 1982, p. 90-92. URL consultato il 7 gennaio 2015.
  9. ^ (EN) T. Petr, Papers Contributed to the Workshop on the Use of Cyprinids in the Fisheries Management of Larger Inland Water Bodies of the Indo-Pacific, Kathmandu, Nepal, 8-10 September 1988 ; And, Country Reports Presented at the Fourth Session of the Indo-Pacific Fishery Commission Working Party of Experts, Food & Agriculture Org, 1989, p. 83-84, ISBN 9789251028612.
  10. ^ (EN) Capture fisheries of tilapias, su fao.org, FAO Corporate Document Repository. URL consultato il 7 gennaio 2015.
  11. ^ (EN) L. B. Holthuis, Freshwater Crustacea Decapoda of New Guinea (PDF), L'Aia, Monographiae Biologicae, Vol. 42, J. L. Gressitt. Dr. W. Junk Publishers, 1982. URL consultato il 7 gennaio 2015.

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