Ciceone
Il ciceone (in greco antico: κυκεών?, kykeón) è una bevanda rituale in uso nell'antica Grecia, legata, in particolare, al digiuno osservato durante la celebrazione dei misteri eleusini[1][2].
Uso rituale
[modifica | modifica wikitesto]L'uso rituale del ciceone è associato alla celebrazione dei misteri eleusini, riti religiosi iniziatici dell'antica Grecia relativi al culto di Demetra e Persefone[2]. Questa associazione nasceva dalla tradizione mitologica greca, secondo cui il ciceone sarebbe stata l'unico rifocillamento e ristoro accettato da Demetra durante la ricerca, in Sicilia, della perduta Persefone.[2] Tale tradizione rimanda all'inno omerico, in particolare all'Inno a Demetra, in particolare ai versi 200-201 e 208-211.[1]
Per questo motivo, il ciceone era la bevanda che veniva assunta da chi si sottoponeva al rito di iniziazione nel Telesterion[1]. In tale occasione, infatti, egli pronunciava la frase iniziatica: "Ho digiunato, ho bevuto il ciceone"[2], con cui esprimeva le due condizioni fondamentali e propedeutiche per poter accedere all'iniziazione: il digiuno e l'assunzione del ciceone[1]. Su tale fase preparatoria, appartenente a un percorso iniziatico di un rito misterico[1], non esistono rivelazioni e testimonianze: a giudicare dall'Inno a Demetra, si potrebbe dedurre che l'assunzione esclusiva del ciceone fosse associata a una pratica preparatoria di digiuno stretto, della durata di nove giorni.[1]
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il significato della parola greca κυκεών è quello di "bevanda composita" e, all'occorrenza, "mescolata"[1]. Era, infatti, un miscuglio di ingredienti su una base di acqua: in una coppa riempita venivano aggiunti farina d'orzo e menta (γλήχων)[1]:
Ovidio, nel descrivere la mistura, non nominandola nello spazio dei suoi versi, ne indica la composizione come vino con aggiunta di fiocchi di segale tostati[4].
Poiché gli ingredienti aggiunti non erano in grado di dissolversi nel liquido, vi rimanevano in sospensione, così che era necessario agitare ripetutamente la mistura durante la beva, fino al suo completo consumo[2].
Secondo l'etnologo Gordon Wasson[5], il chimico Albert Hofmann e altri studiosi[6], gli stati mistici e rivelatori ottenuti dai partecipanti ai Misteri Eleusini erano ottenuti tramite il ciceone stesso, nella cui preparazione sarebbe rientrata segale cornuta, cioè segale infestata dal fungo parassita Claviceps purpurea, comunemente detto ergot, di cui sono noti gli effetti psicoattivi (ergotismo) e dalla quale si ricava l'LSD.
Citazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il ciceone è oggetto di numerose citazioni, fin dai testi omerici[2].
Nell'Odissea di Omero, il ciceone è la pozione composta di vino di Pramnio, mescolato a latte rappreso, farina e miele, che viene offerta dalla dea Circe, come dono di ospitalità ai compagni di Ulisse, che vengono trasformati in porci.[7] Ulisse invece, quando beve il miscuglio da una tazza d'oro, resta immune al sortilegio grazie al moli (μῶλυ), la pianta-antidoto fornitagli da Ermes, e può così salvare i compagni.
In un frammento di Eraclito[8], l'esempio del ciceone, con i suoi ingredienti immiscibili inconciliabili, è utilizzato come illustrazione familiare e metaforica della necessità degli opposti[2].
In un frammento di Ipponatte[9], il ciceone è chiamato "rimedio contro la miseria", cioè una bevanda che possa placare la fame o la sete, fatta con farina di orzo.
Nella commedia La pace di Aristofane[10], Hermes raccomanda il ciceone al protagonista eroico dell'opera, il vignaiolo Trigeo, che ha mangiato troppa frutta secca e noci. Per questo è stato congetturato che potesse avere proprietà digestive.
In un passo di Teofrasto[11] si descrive un contadino zotico che, dopo aver bevuto il ciceone, si reca a una seduta dell'ecclesia con un alito insopportabile.
Cognidium
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una congettura formulata da Nino Tamassia, il suono greco del nome può essere accostato a quello latino del cognidium, probabilmente un vino medicato bevuto dal padre della Chiesa Papa Gregorio I[12].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Angelo Tonelli, Eleusis e Orfismo ISBN 9788807901645
- ^ a b c d e f g William Keith Chambers Guthrie, A History of Greek Philosophy Volume I: The Earlier Presocratics and the Pythagoreans, cit., p. 449
- ^ Angelo Tonelli, Eleusis e Orfismo. I misteri e la tradizione iniziatica greca. Testo greco a fronte, Feltrinelli, 2015, ISBN 9788807901645.
- ^ Karl Kerényi, Eleusis: Archetypal Image of Mother and Daughter, p. 178
- ^ "Mixing the Kykeon" Archiviato il 20 luglio 2019 in Internet Archive., ELEUSIS: Journal of Psychoactive Plants and Compounds, New Series 4, 2000
- ^ La segale cornuta o ergot | Giorgio Samorini Network, su samorini.it. URL consultato il 28 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2017).
- ^ Omero, Odissea, traduzione di Ippolito Pindemonte, Verona, Società tipografica editrice, 1822, Libro X (303-310).
- ^ fr. 125
- ^ fr. 44 Dg.2
- ^ Aristofane, La pace, v. 712
- ^ Teofrasto, I Caratteri, IV, 2–3
- ^ Nino Tamassia, Scritti di storia giuridica, Volume 1, 1964 (nota 69 a p. 424)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Karl Kerényi, Eleusis: Archetypal Image of Mother and Daughter, Princeton University Press, 1991.
- William Keith Chambers Guthrie, A History of Greek Philosophy Volume I: The Earlier Presocratics and the Pythagoreans, Cambridge University Press, 1962.
- Nino Tamassia, Scritti di storia giuridica, pubblicati a cura della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Padova, Volume 1, CEDAM, 1964.
Altre fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Peter Webster, A Review of Archiviato il 7 febbraio 2012 in Internet Archive. R. Gordon Wasson, Albert Hofmann, Carl A. P. Ruck; The Road to Eleusis: Unveiling the Secret of the Mysteries, 20th anniversary edition, Hermes Press, 1998 ISBN 0-915148-20-X (in The International Journal of Drug Policies)
- Peter Webster, Daniel M. Perrine, Mixing the Kykeon Archiviato il 20 luglio 2019 in Internet Archive., in ELEUSIS. Journal of Psychoactive Plants and Compounds, n.s. 4, 2000
- Ivan Valencic, Has the mystery of the Eleusinian Mysteries been solved?
- Giorgio Samorini, Un ciceone africano?, "Eleusis", n. 4, Aprile 1996, pp. 40–41 (dal sito web del Museo civico di Rovereto)
- Brian C. Muraresku, The Immortality Key: The Secret History of the Religion with No Name, Macmillan USA, 2020
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Kykeon, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.