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Kokochu

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Alakhai Bekhi (o Teb-Tengri; 1150 circa – 1206) fu uno sciamano al servizio di Gengis Khan, del quale fu fratellastro.

Nacque intorno allo stesso periodo della nascita di Temujin, il futuro Genghis Khan, ma sua madre morì nel darlo alla luce; suo padre si chiamava Munglik (ebbe in tutto sette figli), il quale fu un fedele servitore di Yesugei Baghatur, padre di Temujin e capo dei Borjigin. Dopo la morte di Yesugei, Kokochu, insieme a padre e fratelli, seguì Taigutei, dei Tai-giuti, ma dopo che Temujin iniziò a ricostruire il clan dei Borjigin a cui apparteneva, Munglik tornò e si sposò con Hoelun, la madre di Temujin, rendendo quest'ultimo un fratellastro del figlio Kokochu. Fin dalla nascita, Kokochu fu destinato a diventare uno sciamano; fu lui stesso a proclamare Temujin come Gran Khan di tutti i Mongoli nel 1206.

Poco dopo quella nomina, però, Kokochu, da tempo divenuto Teb-Tengri, cospirò per poter dominare il neonato impero mongolo: tentò in primo luogo di sbarazzarsi di Khasar, il fratello biologico di Genghis, che mise in guardia dal suo (falso) tradimento; Genghis lo imprigionò e lo privò dei suoi onori, che però gli furono restituiti per intercessione della regina madre Hoelun. Successivamente, toccò a un altro fratello di Genghis, Temüge, che venne fatto umiliare in pubblico; stavolta, Genghis fu assai più comprensivo e si fece mettere in guardia dalla moglie Börte. Il Gran Khan invitò Munglik e i suoi sette figli alla sua corte il giorno dopo; quando essi arrivarono, Temuge sfidò Teb-Tengri a un incontro di lotta e, dato che erano proibiti gli scontri nelle tende, lo attirò fuori dalla tenda, dove tre uomini forzuti presero lo sciamano e gli spezzarono la spina dorsale (una fine priva di spargimento di sangue e relativamente dignitosa per una persona di alto ceto da quelle parti). Morto Teb-Tengri, il suo posto fu preso dal vecchio Usub dei Ba'arin.

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