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Khasekhemui

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Khasekhemui
Statua di Khasekhemui in scisto verde. Il Cairo, Museo Egizio
Re dell'Alto e Basso Egitto
In carica18 anni circa
Incoronazionetra il 2875 a.C. ed il 2780 a.C.[1]
PredecessoreHudjefa (secondo lista di Saqqara e Canone Reale)
Sened (secondo la lista di Abido)
Peribsen (secondo i dati archeologici)
SuccessoreNeferkara (secondo la lista di Saqqara)
Sanakht (secondo il Canone Reale)
Djoser (secondo i dati archeologici)[2]
Mortetra il 2875 a.C. ed il 2780 a.C.[1], 2686 a.C.
SepolturaTomba V
Luogo di sepolturaUmm el-Qa'ab
DinastiaII dinastia egizia
ConsorteNimaathap
FigliDjoser
ReligioneReligione egizia

Khasekhemui (... – 2690 a.C.) è stato un faraone egizio, l'ultimo della II dinastia.

Benché meglio conosciuto dei suoi immediati predecessori anche nel suo caso vi sono dubbi sul fatto che il nome indichi un solo sovrano oppure due.

Dai ritrovamenti avvenuti soprattutto ad Abido provengono alcuni serekht dell'Horo Khasekhem ed altri dell'Horo-Seth Kashekhemui.

Serekht di Khasekhemui. Falsa porta. Egyptian Museum Cairo

La collocazione di questo sovrano nella sequenza non è chiara in quanto il Canone reale lo pone dopo Aaka, Neferkaseker, e Hudjefa mentre altre liste sono ordinate in modo diverso.[3] Tenendo presente che l'ultimo sovrano della II dinastia è ricordato per le sue campagne militari soprattutto nel nord dell'Egitto e che l'unione del nebwy Hotepimef con il nome ufficiale può essere reso come L'Horo e Seth Khasekhemui, i Due Signori sono in pace con lui è possibile ipotizzare che questo sovrano abbia nuovamente riunito le due corone del Basso ed Alto Egitto dopo un periodo di divisione.

Si suppone che Peribsen e Khasekhem avessero regnato nello stesso tempo sulle due parti dell'Egitto e che Khasekhem (o il suo successore) unificasse nuovamente il paese e cambiasse nome aggiungendo il nome di Seth alla titolatura in segno di pacificazione.

Ulteriore segno di questa volontà di pacificazione è che la tomba di Peribsen non venisse distrutta o il suo nome cancellato dalle iscrizioni.

Durante il suo regno si assistette ad un notevole sviluppo tecnologico. La Pietra di Palermo ricorda che nel quindicesimo anno del suo regno venne realizzata una statua in rame e che due anni prima il sovrano aveva fatto costruire un tempio, detto La dea rimane, completamente in pietra, notizia questa che conferma che la padronanza della costruzione in pietra venne acquisita già prima della III dinastia. Khasekhemwy costruì un forte a Nekhen, e uno ad Abido (ora noto come Shunet ez Zebib). Forse avrebbe costruito Gisr el-Mudir a Saqqara.

Khasekemui venne sepolto nella necropoli reale di Umm el-Qa'ab, presso Abido, nella tomba V.

Lista di Abido Lista di Saqqara Canone Reale Anni di regno
(Canone reale)
Sesto Africano Anni di regno
(Sesto Africano)
Eusebio di Cesarea Anni di regno
(Eusebio di Cesarea)
14
U28U28D1ii

d3 d3 y - Djadjay

11
bbN21ii

b b y - Beby

3.3
HASHbt
Z4

... b t y - ...bety

27 non citato Cheneres(?) 30
Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
N28S42S42
ḫˁ sḫmwy Khasekhemui L'Uno è manifestato
G16
nbty (nebti) Le due Signore
N28S42S42nbw
F32
sn
ḫˁ sḫmwy nbw ẖ.t=sn Khasekhemui nebu khetsen I Due Potenti si sono manifestati, i loro corpi sono d'oro
G8
ḥr nbw Horo d'oro
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
U28U28D1ii
ḏ3ḏ3y Djadjay
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
Non ancora in uso

Altre forme di serekht e di nebty

Titolo Traslitterazione Significato Nome traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5E20
ḥr stḫ Horo e Seth
N28S42S42G7G7HtpZ11
f
ḫˁ sḫmwy
nbwy ḥtp jm=f
Khasekhemui Nebuihotepimef I Due Potenti si sono manifestati ed in essi i due dèi sono in pace
G16
nb.ty nebti
N28S42S42G7G7R4
Z11
I9
ḫˁ sḫmwy
nbwy ḥtp jm=f
Khasekemui Nebuihotepimef Le Due Signore si sono manifestate -
in esse i due dèi sono in pace

Galleria d'immagini

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Altre datazioni

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Autore Anni di regno
Redford 2714 a.C.-2687 a.C.[4]
von Beckerath 2709 a.C. - 2682 a.C.[5]
Málek 2674 a.C.- 2647 a.C.[6]

Predecessore Signore dell'Alto e del Basso Egitto Successore
Hudjefa (secondo lista di Saqqara e Canone Reale)
Sened (secondo la lista di Abido)
Peribsen (secondo i dati archeologici)
III millennio a.C. Neferkara I (secondo la lista di Saqqara)
Nebka (secondo il Canone Reale)
Djoser (secondo i dati archeologici)[2]
  1. ^ a b Cimmino, Franco - dizionario delle dinastie faraoniche, p 467
  2. ^ a b Aidan Dodson & Dyan Hilton, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Thames & Hudson (2004) ISBN 0-500-05128-3, p.45.
  3. ^ La confusione è generata dalla mancanza di un riscontro archeologico tra il nome Horo ed i nomi utilizzati nelle liste reali la cui redazione fu di alcuni secoli posteriore
  4. ^ History and Chronology of the 18th dynasty of Egypt: Seven studies. Toronto: University Press, 1967
  5. ^ Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs), Mainz am Rhein: Verlag Philipp von Zabern. (1997)
  6. ^ (con John Baines), Atlante dell'antico Egitto, ed. italiana a cura di Alessandro Roccati, Istituto geografico De Agostini, 1980 (ed. orig.: Atlas of Ancient Egypt, Facts on File, 1980)
  • Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, Milano, 2003, ISBN 88-452-5531-X
  • I.E.S. Edwards, "Il dinastico antico in Egitto", in Storia antica del Medio Oriente, 1 III, parte seconda, Il Saggiatore, Milano, 1972
  • Alan Gardiner, La civiltà egizia, Einaudi, Torino, 1997, ISBN 88-06-13913-4
  • John A. Wilson, Egitto, in I Propilei - Grande storia universale Mondadori, volume I, Arnoldo Mondadori, Milano, 1967
  • Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, Laterza, Bari, 1990, ISBN 8842036013

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Collegamenti esterni

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