Jack Garfein
Jakob Garfein, detto Jack (Mukačevo, 2 luglio 1930 – New York, 30 dicembre 2019), è stato un regista, sceneggiatore e insegnante statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]L'Olocausto
[modifica | modifica wikitesto]Nato da una famiglia ebrea a Mukačevo, durante l'ascesa del nazismo, il padre di Garfein organizzò un movimento di resistenza, ma nel 1942 fu sorpreso mentre cercava di fuggire in Palestina e deportato ad Auschwitz. Nel 1943, Garfein fu portato di nascosto in Ungheria con sua madre e sua sorella minore, Hadi, dove si nascosero con i parenti fino alla loro deportazione ad Auschwitz nel 1944. Tutta la sua famiglia fu uccisa durante l'Olocausto, mentre lui riuscì a sopravvivere a 11 campi di concentramento. Finita la guerra, fu liberato dall'esercito britannico nel campo di Bergen-Belsen e mandato in un orfanotrofio a Malmö.[1] Nel 1946, un funzionario dell'ambasciata americana in visita all'orfanotrofio, offrì a Garfein la possibilità di immigrare negli Stati Uniti, dove si unì a suo zio che viveva a New York: una volta lì, ottenne una borsa di studio nel 1947 per studiare al Dramatic Workshop presso la New School.[2]
Carriera professionale
[modifica | modifica wikitesto]Garfein ha preso lezioni di recitazione con l'influente regista tedesco Erwin Piscator, e tra i suoi compagni di classe c'erano Walter Matthau, Tony Curtis e Rod Steiger. Incoraggiato da Piscator e Lee Strasberg, si unì all'American Theatre Wing per studiare regia con Strasberg, studiando anche all'Actors Studio. Dopo la laurea all'età di 20 anni, è stato assunto dalla NBC per dirigere segmenti drammatici di 15 minuti in televisione.
Garfein è diventato il primo regista teatrale a ottenere l'appartenenza all'Actors Studio, ampliando l'influenza del Method Acting a Hollywood con la fondazione nel 1966 di Actors Studio West, insieme a Paul Newman. È stato insegnante di attori come Sissy Spacek, Ron Perlman, Irène Jacob, e Laetitia Casta.[3]
Da sopravvissuto all'Olocausto, rimase scioccato dalla segregazione al suo arrivo negli Stati Uniti e ha combattuto per il diritto che gli attori afroamericani fossero presenti nei suoi film, comportamento che compromise la sua carriera artistica, rendendolo inviso a personalità influenti di Hollywood come il produttore Sam Spiegel.[1][4]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]All'Actors Studio conobbe Carroll Baker, protagonista del suo film più celebre Momento selvaggio e madre dei suoi due figli: Blanche, attrice, e Herschel, compositore.[1]
Garfein è morto il 30 dicembre 2019 in un ospedale di Manhattan dopo una lunga battaglia contro una leucemia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Honoring a Spirit of Survival and Artistry, su nytimes.com, The New York Times, 17 marzo 2011. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ L'ultimo dei precetti, su moked.it, 1º gennaio 2020. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ Remembering Jack Garfein, su criterion.com, The Criterion Collection, 7 gennaio 2020. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ a b Jack Garfein, Director From Actors Studio’s Heyday, Dies at 89, su nytimes.com, The New York Times, 7 gennaio 2020. URL consultato il 5 maggio 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jack Garfein
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jack Garfein, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Jack Garfein, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Jack Garfein, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Jack Garfein, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Jack Garfein, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50813144 · ISNI (EN) 0000 0000 2916 1538 · LCCN (EN) n89104416 · GND (DE) 116439505 · BNE (ES) XX5421210 (data) · J9U (EN, HE) 987011288736805171 |
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