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Irvine Welsh

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Irvine Welsh legge una delle sue storie all'Edinburgh International Book Festival

Irvine Welsh (Leith, 27 settembre 1958) è uno scrittore e drammaturgo britannico.

Figlio di un commerciante di tappeti e di una cameriera, cresciuto in un quartiere di case popolari, Irvine Welsh abbandona presto la scuola, per intraprendere vari lavori, tra cui lo spazzino (e proprio nel ruolo di uno spazzino comparirà in un cameo nel film The Acid House), finché nel 1976 si trasferisce a Londra e aderisce al movimento punk. In quel periodo, comincia a sperimentare diverse sostanze stupefacenti.

Testa rasata da ex punk, ormai ex-tossicodipendente, Irvine Welsh ha cominciato a scrivere mentre era ai servizi sociali, dopo aver letto il romanzo Docherty (1975) di William McIlvanney. Scrive Trainspotting ripensando ai disastrati anni '80 edimburghesi[1] , ma immagina di farlo solo per se stesso, cercando di ricreare l'eccitazione che si prova andando a un rave o in un club house e utilizzando il dialetto scozzese, perché più funky rispetto all'inglese. Solo successivamente una sua amica legge il romanzo e lo propone alla rivista Rebel Inc., sulla quale ne verranno pubblicati alcuni brani, che attireranno su di lui l'attenzione degli editori. Il direttore della rivista, Kevin Williamson, diventa suo amico personale e mentore e pubblica un'intervista a Welsh, scritta mentre ambedue erano sotto l'effetto di MDMA. Trainspotting sarà un grande successo e il primo di una lunga serie di romanzi, in Italia tutti pubblicati da Guanda.

Risiede prevalentemente a Dublino per motivi fiscali (in Irlanda gli scrittori non pagano le tasse) e trascorre i mesi invernali a Miami, dopo aver vissuto e lavorato a Edimburgo, Amsterdam e Londra. Tiene corsi di scrittura creativa a Chicago, dove ha conosciuto la sua seconda moglie. Ciò nonostante, tutta la sua opera è indelebilmente legata a Leith, il sobborgo portuale di Edimburgo dov'è nato e ha trascorso infanzia e giovinezza in un complesso di case popolari.

Irvine Welsh è un sostenitore dell'indipendentismo scozzese e si è dichiarato contrario alla Brexit.[2]

Stile letterario

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La narrativa di Welsh si segnala sulle altre composizioni degli anni novanta per il suo stile nel tratteggiare i personaggi e gli ambienti, prediligendo quasi sempre situazioni "al limite".

Diventato ben presto noto grazie all'immediato successo del suo primo romanzo, Trainspotting e della relativa versione cinematografica ad opera di Danny Boyle, in questi anni Welsh ha raccolto consensi sia da parte della critica che del pubblico, per la sua capacità di descrivere atmosfere, situazioni, spaccati di vita reale, caratteri e sentimenti dei suoi personaggi in modo crudo, ma sfacciatamente reale, mettendo anche a nudo le debolezze e le virtù dei suoi contemporanei[senza fonte]. Il suo è un realismo esasperato e viscerale, che ricorda per certi versi autori come Balzac o Zola, ma allo stesso tempo visionario e beffardo, in questo ricollegandosi alla tradizione novecentesca della transgressional fiction di scrittori come Louis-Ferdinand Céline, Henry Miller, William S. Burroughs, Hubert Selby o Bret Easton Ellis. Irvine Welsh d'altra parte si considera un appartenente alla tradizionale letteratura proletaria anglosassone[senza fonte], di cui avrebbe solo aggiornato forma e sostanza.

Anche in un romanzo come Il Lercio, apparentemente narrato tutto in prima persona dall'investigatore Bruce Robertson, è presente in realtà il contraltare della voce narrante del verme solitario che alloggia nell'intestino del protagonista. Lo stesso Trainspotting nasce in origine come una serie di racconti in prima persona di personaggi allo sbando, tossici, alcolizzati, disadattati, e solo in seguito viene agglomerato come opera unitaria.

Caratteristica delle opere di Welsh è la presenza ricorrente degli stessi personaggi da un racconto o romanzo all'altro, in un complicato intrecciarsi di vicende che ripercorre la storia del sottoproletariato di Leith negli anni ottanta e novanta. Contestualmente, vengono ricostruite le sottoculture giovanili scozzesi post-punk come quella dell'eroina, gli hooligan, l'acid house e il movimento dei raver, con la prospettiva interna e partecipata del protagonista-testimone di una stagione ormai irrimediabilmente chiusa e spesso rimpianta nostalgicamente, in quanto - sia pure spesso violenta e autodistruttiva - più vera e vitale della successiva Cool Britannia di Tony Blair, tutta orientata verso il culto dell'apparire, il business e la gentrificazione dei quartieri popolari.

I suoi personaggi condividono spesso la passione calcistica per gli Hibs e viceversa l'odio per gli Hearts (la squadra di Edimburgo tradizionalmente legata ai protestanti, ai lealisti della corona inglese e ai massoni), il disprezzo per gli abitanti della protestante e industriale Glasgow (apostrofati con epiteti sprezzanti come Lavapoco e Schivasapone) opposta alla più cattolica e colta Edimburgo, le origini cattoliche (autoctone o di discendenza irlandese o italiana), l'orgoglio di essere leithiani e di appartenere alla classe operaia, il disincanto verso il patriottismo scozzese giudicato superficiale e inconsistente, un rapporto di amore-odio verso Sean Connery, il rimpianto per il vecchio Partito Laburista (socialista e vicino ai sindacati), la simpatia per gli indipendentisti irlandesi e la loro causa. Fa eccezione Bruce 'Robbo' Robertson, il protagonista negativo del Lercio, cattivo poliziotto, anti-papista, orangista, massone e tifoso degli Hearts.

Opere letterarie

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Irvine Welsh, nel marzo 2006

Raccolte di racconti

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Trasposizioni cinematografiche

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Filmografia parziale

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  1. ^ Irvine Welsh (intervista) [intervista uscita sulla “Lettura” del “Corriere della Sera” del 16 aprile 2017], su kaliyuga.wordpress.com, 22 dicembre 2023.
  2. ^ (EN) Silvia Pingitore, Exclusive interview with Trainspotting author Irvine Welsh, su the-shortlisted.co.uk, 19 novembre 2021. URL consultato il 27 giugno 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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