Incendio a Dervio del 1883
Incendio di Dervio | |
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Primi tentativi di salvataggio (disegno di Eduardo Ximenes) | |
Tipo | incendio |
Data | 24 giugno 1883 |
Luogo | Dervio |
Stato | Italia |
Coordinate | 46°04′40.33″N 9°18′29.88″E |
Conseguenze | |
Morti | 51 |
L'incendio di Dervio del 1883 fu un tragico evento avvenuto a Dervio la sera del 24 giugno 1883, che provocò la morte di 51 persone per intossicazione da fumi e per ustioni.
All'interno di uno studio sulla sicurezza dei teatri pubblicato nel 1888, l'incendio di Dervio venne inserito nell'elenco dei 30 casi con il maggior numero di vittime tra il 1772 e il 1887.[1]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Per la sera di domenica 24 giugno, festività di san Giovanni Battista, venne organizzata una rappresentazione con marionette de Il martirio di santa Filomena. Il luogo della rappresentazione era uno stanzone di circa 40 metri quadrati, posto al piano superiore di una cascina di fronte alla trattoria Sollievo (oggi via Armando Diaz); al piano inferiore c'era una stalla con fieno.[2]
Il pubblico era formato da circa cento persone, soprattutto donne e bambini.
Dinamica degli eventi
[modifica | modifica wikitesto]Al culmine della rappresentazione, con l'apoteosi della santa, il marionettista utilizzò bengala che provocarono alcune fiamme. Il Sartirana gridò «Al fuoco!», ma gli spettatori inizialmente pensarono che fosse parte dello spettacolo. Pochi ebbero la prontezza di utilizzare le finestre per salvarsi; molti si diressero alla porta d'uscita, in parte ostruita da un tavolino.
Vittime
[modifica | modifica wikitesto]Si contarono 51 morti su 940 abitanti.
- Antonio Alippi (11), scolaro
- Corinna Andreani (6), scolara
- Ottorina Andreani (14), casalinga
- Alessio Balbiani (56), assessore comunale
- Anselmina Balbiani (10), scolara
- Caterina Buzzi (46), giornaliera
- Paola Buzzi (68)
- Quirico Buzzi (52)
- Augusto Carrera (1)
- Teresa Carrera (7), scolara
- Caterina Cassinoni (11), scolara
- Giacomo Cassinoni (17), cartaio
- Olfrida Cassinoni (18), filatrice
- Elisabetta Castelli (34), filatrice
- Rachele Castelli (25), giornaliera
- Giovanni Cattaneo (62), sarto
- Rosina Cattaneo (7), scolara
- Maria Cereda (21), cucitrice
- Carlo Dettamanti (47), calzolaio
- Cecilia Dettamanti (19), filatrice
- Federico Dettamanti (11), scolaro
- Giuseppe Dettamanti (12)
- Olimpia Dettamanti (19), filatrice
- Luigia Ganzinelli (33), casalinga
- Pierina Gottardi (8), scolara
- Luigia Locatelli (55), cucitrice
- Emilio Lorice (32), fabbro ferraio
- Pierina Lorice (5), scolara
- Luigi Magnoni (10), scolaro
- Carlo Manzi (13), giornaliero
- Maria Orio (44), casalinga
- Giovanni Paruzzi (13)
- Martina Paruzzi (60), casalinga
- Angela Raimondi (35), casalinga
- Angiola Ravellia (22), filatrice di seta
- Carlo Ravellia (29), calzolaio
- Eufrasia Ravellia (15), filatrice di seta
- Gerolamo Ravellia (63), messo
- Maria Ravellia (35), casalinga
- Virginia Ravellia (18), filatrice di seta
- Giulia Ronzoni (52), moglie del Sartirana
- Giuseppe Rusconi (12), scolaro
- Maddalena Tagliaferri (37)
- Celeste Torri (15), bracciante
- Geremia Torri (57)
- Edvige Vasti (36), casalinga
- Fulvia Vasti (55), giornaliera
- Anacleto Venini (5)
- Rosa Venini (22), operaia giornaliera
- Domitilla Viglienghi (15)
- Virginio Vitali (24), cartaio
Nel cimitero di Dervio è presente un monumento a ricordo delle vittime dell'incendio.
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I cadaveri deposti per il riconoscimento
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Funerali
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Luogo di sepoltura delle vittime
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 giugno ci fu un'interrogazione del deputato Giuseppe Merzario ad Agostino Depretis, presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'interno.[3] Lo stesso giorno, per ordine della prefettura di Como, il sindaco Antonio Porta fu sospeso dalle sue funzioni.[4]
La tragedia acuì le tensioni tra le fazioni politiche. Già nei giorni precedenti all'incendio alcuni quotidiani segnalarono come il parroco don Fogliani durante la predica avesse accusato i membri della giunta di essere «ubriachi, massoni, ignoranti, ladri» per aver utilizzato l'oratorio di San Quirico per le elezioni politiche e per il passaggio di truppe.[5]
Il 15 dicembre 1883 si concluse il processo contro l'ex sindaco Antonio Porta, accusato di negligenza e imprevidenza, e contro il marionettista Sartirana. Per l'ex sindaco fu stabilito il non luogo a procedere, mentre il Sartirana fu condannato a una multa.[6] Il marionettista, che aveva perso tutto nell'incendio, fu poi graziato dal re Umberto I.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ D. Donghi, Sulla sicurezza dei teatri in caso d'incendio: notizie ed osservazioni, Torino, 1888, p. 9.
- ^ La catastorefe di Dervio, in Corriere della Sera, 25-26 giugno 1883, p. 2.
- ^ 2a tornata di martedì 26 giugno 1883 (PDF), su storia.camera.it, p. 4385.
- ^ Echi del Disastro di Dervio, in La Provincia di Como, 28 giugno 1883, p. 2.
- ^ Un predicatore furioso, in Corriere della Sera, 23-24 giugno 1883, p. 2.
- ^ Corriere delle Provincie, in Corriere della Sera, 16-17 dicembre 1883, p. 2.
- ^ Il disastro di Dervio, in Corriere della Sera, 15-16 luglio 1884, p. 2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comune di Dervio, 100 anni fa una tragedia a Dervio. 24 giugno 1883, 1983, SBN LO10658115.
Altri progetti
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