In the street
In the street | |
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In the Street (edizione del 1948) | |
Titolo originale | In the Street |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1948 |
Durata | 14 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1.37 film muto |
Genere | documentario |
Regia | Helen Levitt |
Sceneggiatura | Helen Levitt, Janice Loeb e James Agee |
Produttore | Janice Loeb |
Casa di produzione | Film Documents, Inc |
Fotografia | Helen Levitt Janice Loeb James Agee |
Montaggio | Helen Levitt |
Musiche | Arthur Kleiner |
In the street è un cortometraggio statunitense del 1948 diretto da Helen Levitt, Janice Loeb e James Agee.
Il cortometraggio, autoprodotto, fu girato nel 1945-46 nelle strade della Spanish Harlem con una cinepresa 16 mm nascosta, diffuso una prima volta nel 1948 e in una nuova versione nel 1951. Definito "la quintessenza del documentario", ma giudicato da altri un film surrealista d'avanguardia, fu scelto nel 2006 per essere conservato nel National Film Registry.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Non esiste una vera trama. I quattordici minuti del film descrivono scene spontanee (sul modello della street photography) girate principalmente nell'East Harlem (Spanish Harlem) e nel Lower East Side, due quartieri di New York. Si apre con una breve prefazione scritta da Agee[1]: «Le strade dei quartieri poveri delle grandi città sono, soprattutto, un teatro e un campo di battaglia. Là, inconsapevole e inosservato, ogni essere umano è un poeta, un mascheratore, un guerriero e un ballerino, e nella sua arte innocente proietta, contro il tumulto della strada, un'immagine dell'esistenza umana». Sono presentate sequenze di breve durata e apparentemente non legate fra di loro: un gatto alla finestra, un cane sul marciapiede, bambini spesso mascherati come a Carnevale o nel giorno di Halloween, per esempio con bambine vestite da zingare e bambini mascherati da pirati provvisti di baffi disegnati a matita, con costumi scadenti. Le sequenze sono spesso organizzate tematicamente, raggruppando insieme riprese di argomenti specifici, per esempio inquadrature di anziani che parlano, escono o portano a spasso i loro cani sono seguite da riprese di coppie e poi da immagini di bambini. Quando due o più scene sono collegate fra di loro, per esempio un alterco fra bambini e conseguenze, queste sono state mantenute in sequenza.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film, autoprodotto, fu girato a intermittenza fra il 1945 e il 1946[1]. Lo scrittore e critico cinematografico James Agee era entrato in contatto con la fotografa Helen Levitt, pioniera della Street photography, attraverso il fotografo Walker Evans il quale a sua volta condivideva con la Lewitt una camera oscura [2] e aveva collaborato con Agee alla realizzazione del libro fotografico Sia lode ora a uomini di fama. Helen Levitt era nota come fotografa i cui soggetti preferiti erano i bambini di Harlem ritratti in immagini che ricordavano quelle di Henri Cartier-Bresson[3]. Agee era affascinato da queste foto che raccolse in un libro fotografico che tuttavia poté essere pubblicato solo nel 1965 col titolo A Way of Seeing[4]. Agee, che a differenza di Helen Lewitt aveva dimestichezza con il cinema, suggerì che i bambini di Harlem, oggetto delle fotografie, avrebbero potuto essere il soggetto di un film sperimentale. Le riprese vennero effettuate, oltre che da Helen Levitt, da Janice Loeb e da James Agee per mezzo di una cinepresa Kodak 16 mm a carica manuale che permetteva le riprese dall'altezza della vita senza che i soggetti si accorgessero di essere ripresi[5]. Le riprese avvennero principalmente sulla East 133rd Street della Spanish Harlem. Janice Loeb, l'unica benestante dei tre autori, può essere considerata la produttrice; Helen Levitt aveva lavorato come montatrice durante la seconda guerra mondiale in alcuni film di propaganda diretti da Luis Buñuel[6]. Nel 1951 uscì una nuova versione del film, arricchita del commento musicale di Arthur Kleiner[7].
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene In the street sia stato definito "la quintessenza del documentario", alcuni critici giudicano questo cortometraggio non un "documentario", ma un film "surrealista", un film "d'avanguardia"[8]. Il cortometraggio suscitò l'entusiasmo del pubblico in una rassegna del 1996 al Whitney Museum of American Art dedicata alle immagini di New York[9]. Testimonia Martin Scorsese: «C'è anche un cortometraggio molto sottovalutato che mi piace, realizzato negli anni Cinquanta: In the Street, di James Agee, Janice Loeb e Helen Levin, una grande direttrice della fotografia. Richard Price mi ha regalato una cassetta di questo film: è un documentario di un quarto d’ora sulla vita in un rione di Harlem; il montaggio è magnifico, e l'atmosfera d’insieme risulta davvero angosciante grazie a un senso acuto dell'improvvisazione e del dettaglio»[10]. Nel 2006 In the street è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry in quanto "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo"[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b J.A. Suárez Sánchez, 1996, p. 392.
- ^ Associated Press, 1993.
- ^ Sarah Boxer, Capturing Little Dramas With a Click; Helen Levitt's Pictures Speak for Themselves, in The New York Times, 8 aprile 2004.
- ^ L. Bergreen, 1985, p. 292.
- ^ R. Arden, 2002, pp. 100-102.
- ^ Levitt, Helen, su Encyclopedia.com.
- ^ D. Eagan, 2010, p. 423.
- ^ J.A. Suárez Sánchez, 1996, pp. 397-400.
- ^ Mauro Calamandrei, New York, la città che sale, in Il Sole 24 Ore, 18 agosto 1996.
- ^ M. Scorsese, 2013, p. 28,
- ^ Librarian of Congress Adds Home Movie, Silent Films and Hollywood Classics to Film Preservation List, su loc.gov, 27 dicembre 2006. URL consultato il 2 maggio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Roy Arden, Useless Reportage - Notes on Helen Levitt's In the Street, in Afterall: A Journal of Art, Context and Enquiry, vol. 6, The University of Chicago Press, 2002, pp. 100-106.
- (EN) Laurence Bergreen, James Agee: a life, New York, Penguin Books, 1985, ISBN 0-14-00-8064-3.
- (EN) Daniel Eagan, In the Street, in America's film legacy : the authoritative guide to the landmark movies in the National Film Registry, New York, Continuum, 2010, pp. 423-24, ISBN 9780826429773.
- (EN) Manny Farber, “Best Films” of 1951, in Robert Polito (a cura di), Farber on film: The Complete Film Writings of Manny Farber, New York, Library of America, 26 aprile 1952, pp. 382-83, ISBN 9781598530506.
- (EN) Arden Roy, Useless Reportage — Notes on Helen Levitt's In the Street (PDF), in Afterall A Journal of Art Context and Enquiry, vol. 6, gennaio 2002.
- Martin Scorsese, Filmare New York, in Il bello del mio mestiere: Scritti sul cinema, collana Minimum Fax Cinema n.s; 2, traduzione di Andreina Lombardi Bom, Roma, minimum fax, 2013, p. 28, ISBN 978-88-7521-561-3.
- (EN) Juan Antonio Suárez Sánchez, Avant-Garde cinema and cultural negotiation: documentary expression, surrealism and cold war politics in James Agee and Helen Levitt's "In the Street", in Atlantis, vol. 18, n. 1/2, Murcia, Asociación Española de Estudios Anglo-Norteamericanos, Junio-Diciembre 1996, pp. 390-406, ISSN 0210-6124 .
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) In the street, su IMDb, IMDb.com.
- (EN, ES) In the street, su FilmAffinity.
- (EN) In the street, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) In the Street, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Associated Press, Street has changed, but images live on, su Deseret News Publishing Company. URL consultato il 26 aprile 2024.
- In the Street, su International Film Festival Rotterdam. URL consultato l'8 giugno 2024.