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Il bugiardo

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Disambiguazione – Se stai cercando la commedia di Pierre Corneille, vedi Il bugiardo (Corneille).
Il bugiardo
Commedia in tre atti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originale
GenereCommedia
AmbientazioneNapoli, Venezia
Prima assoluta23 maggio 1750
Mantova
Personaggi
  • Dottor Balanzoni, bolognese, Medico in Venezia
  • Rosaura, sua figlia
  • Beatrice, sua figlia
  • Colombina, loro cameriera
  • Ottavio, Cavaliere padovano, amante di Beatrice
  • Florindo, bolognese, studente di medicina che abita in casa del Dottore; amante timido di Rosaura
  • Brighella, suo confidente
  • Pantalone, mercante veneziano
  • Lelio, il bugiardo, figlio di Pantalone
  • Arlecchino, servitore di Lelio
  • Un Vetturino napoletano
  • Un Giovane mercante
  • Un Portalettere
  • Una Donna che canta
  • Suonatori
  • Barcaioli di peota
  • Gondolieri
 

Il bugiardo è un'opera teatrale in tre atti in prosa di Carlo Goldoni, andata in scena con successo per la prima volta a Mantova nella primavera del 1750.

Pur sviluppando la vicenda in modo del tutto originale, l'autore trasse ispirazione[1], dopo averlo visto a teatro nel 1742 a Firenze in una traduzione poco felice, da Il bugiardo di Corneille, che a sua volta si era rifatto a La verdad sospechosa del messicano Juan Ruiz de Alarcón[2].

Rimasta nel repertorio teatrale durante tutto l’Ottocento, la commedia viene riproposta anche ai giorni nostri[3].

Venezia. Lelio, figlio di Pantalone, è un ribaldo mentitore compulsivo che fa delle bugie, da lui definite spiritose invenzioni, una specie di missione. Cerca di conquistare Rosaura, ma alla fine rimarrà vittima delle sue stesse menzogne.

Per Giuseppe Ortolani, si tratta, nel rifacimento, di un'opera inconfondibilmente goldoniana, è nell'insieme riuscita[3]. Ha scritto l'autore nella prefazione per l'edizione a stampa: Io ho dato un giro assai più brillante ad una tale Commedia. Ho posto al confronto dell'uomo franco un timido, che lo fa risaltare. Ho posto il mentitore in impegni molto ardui e difficili da superare, per maggiormente intralciarlo nelle bugie medesime, le quali sono per natura così feconde, che una ne suol produr più di cento, e l'une han bisogno dell'altre per sostenersi[4].

  1. ^ C. Goldoni, prefazione all'edizione a stampa
  2. ^ Canonica (2001)
  3. ^ a b G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Mondadori Editore, 1940
  4. ^ Carlo Goldoni, prefazione a Il bugiardo
  • Elvezio Canonica, «Cara y cruz de la verdad en el teatro europeo de los siglos XVII y XVIII: desde La verdad sospechosa de Ruiz de Alarcón hasta Il bugiardo de Goldoni, pasando por Le menteur de Corneille», Voz y Letra, XXII/2, 2001, pp. 75–97.

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