Han Song
Han Song[1] (韩松S; Chongqing, 1965) è uno scrittore di fantascienza e giornalista cinese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1965 a Chongqing, Han lavora come giornalista per l'agenzia di stampa statale Agenzia Nuova Cina. [2] La sua prima raccolta di racconti, Gravestone of the Universe (宇宙墓碑) è stata pubblicata nel 1981 sulla rivista taiwanese Huanxiang. L'opera fu pubblicata nella Repubblica popolare cinese ben dieci anni dopo, perché gli editori trovarono il suo tono troppo cupo. [3] Han ha ricevuto sei volte il Premio Yinhe. Il Los Angeles Times lo ha descritto come il maggiore esponente della fantascienza cinese. [4]
Attività letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il China Daily, Han si descrive come un "convinto nazionalista" e il suo lavoro critica il desiderio della Cina di occidentalizzarsi il più velocemente possibile: ritiene che "uno sviluppo accelerato non sia in accordo con i valori asiatici", e che l’adozione delle “entità aliene” della scienza, della tecnologia e della modernizzazione da parte dei cinesi li trasformerà in mostri. [5]
Uno degli argomenti principali delle opere di Han è il conflitto tra Cina e Stati Uniti, oltre alla satira riguardante lo stato cinese. La maggior parte delle sue opere sono vietate nella Cina continentale. [4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]I romanzi di Han includono tra molti altri: [2]
- My Homeland Does Not Dream, il cui tema è lo stato che droga le persone affinché lavorino mentre dormono. [4]
- 2066: Red Star Over America (2000), che descrive il collasso degli Stati Uniti in un mondo dominato dalla Cina. [4]
- Oceano Rosso (2004), l'unico romanzo tradotto in italiano.[6] [7]
- Subway (2010), un romanzo di viaggiatori spaziali cinesi che ritornano in una metropolitana post-apocalittica di Pechino. [5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Han" è il cognome.
- ^ a b (EN) Han Song Interview, in Time Out, marzo 2011. URL consultato il 22 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (FR) Loïc Aloisio, Ma Patrie ne rêve pas, Une nouvelle politiquement incorrecte de Han Song, in OpenEdition Journals.
- ^ a b c d (EN) Cultural Exchange: Chinese science fiction’s subversive politics, in Los Angeles Times, Clarissa Sebag-Montefiore, 25 marzo 2012.
- ^ a b (EN) The future is now, in China Daily, Chitralekha Basu, 18 marzo 2011.
- ^ (EN) A Martian In Tibet, in Gizmodo, Annalee Newitz, 7 gennaio 2010.
- ^ Han Song, su addeditore.it.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (ZH) Blog ufficiale, su blog.sina.com.cn.
- (EN) Bibliografia di Han Song, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Han Song, su Goodreads.
- (EN) John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), Han Song, in The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45145602348801361311 · ISNI (EN) 0000 0003 8253 4817 · LCCN (EN) no2012095589 · GND (DE) 1140808079 · BNF (FR) cb178532402 (data) · J9U (EN, HE) 987007407317305171 |
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