Halhul
Halhul comune | |
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(AR) حلحول | |
Localizzazione | |
Stato | Palestina |
Regione | Cisgiordania |
Governatorato | Hebron |
Amministrazione | |
Sindaco | Ziad Abu Yousef |
Territorio | |
Coordinate | 31°34′44″N 35°05′57″E |
Altitudine | 1 020 m s.l.m. |
Superficie | 37,3 km² |
Abitanti | 27 031 (2017) |
Densità | 724,69 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC 2 |
Cartografia | |
Halhul (in arabo حلحول?) è una città palestinese del Governatorato di Hebron, 5 km a nord della città di Hebron.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Antichità
[modifica | modifica wikitesto]Il nome arabo conserva il toponimo biblico del sito (ebraico: חַלְחוּל; greco: Αἰλουά/Άλοόλ; latino Alula),[1] che si ritiene rifletta una parola cananea che significa "tremare (dal freddo)".[2] Secondo la Bibbia, Halhul era una città situata nel territorio tribale di Giuda, sulle colline vicino a Beth-zur.[3] Lo studioso biblico Edward Robinson identificò la città moderna con "Halhul" menzionata nel Libro di Giosuè.[4] John Kitto osservò che il nome moderno è identico all'ebraico dato nella Bibbia, pertanto "il nome è rimasto invariato per più di 3.300 anni".[5]
La Bibbia menziona una tradizione secondo cui Rovoamo rafforzò nuovamente la città. Intorno al 1000 a.C., la città fu abbandonata e poi lentamente reinsediata fino a quando, intorno al 650 a.C., emerse nuovamente come un centro abitato. Secondo la tradizione ebraica, Halhul era il luogo di sepoltura di Gad il Veggente.[6]
Halhul fu distrutta, insieme a Gerusalemme e al Primo Tempio, da Nabucodonosor II durante la sua invasione del Regno di Giuda nel 587 a.C. La città è nuovamente menzionata nelle cronache delle battaglie tra l'Impero seleucide e il regno tolemaico. Fu fortificata da Giuda Maccabeo dopo la sua vittoria nella Battaglia di Beth Zur nelle vicinanze.[senza fonte]
Durante il tardo periodo del Secondo Tempio, Halhul (greco: Alurus) e i suoi immediati dintorni erano considerati parte dell'Idumea, presumibilmente a causa dei suoi abitanti idumei che si erano convertiti all'ebraismo sotto Giovanni Ircano. Durante la prima guerra giudaica, il villaggio divenne luogo di incontro per le diverse fazioni ebraiche.[7] Durante la rivolta di Bar Kokhba, le difese della città furono potenziate.[8]
È stata rinvenuta una notevole quantità di ceramica con iscrizioni in antico ebraico, la maggior parte delle quali recita "Al re" (LMLK) e menziona nomi di località vicine. Sono stati trovati anche manici di ceramica con nomi ebraici incisi in greco risalenti al periodo ellenistico.[8]
Fondazioni di case romane e islamiche sono state scoperte in profondità nei vecchi strati di abitazione.[8] Resti di edifici con pavimenti a mosaico e scritte in greco sono stati rinvenuti sul sito ('Aqd al-Qin) di una ex chiesa. Sono stati trovati anche manufatti bizantini.[9]
Demografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1922, Halhul contava una popolazione di 1.927 abitanti, che salì a 2.523 nel censimento del 1931 durante il Mandato britannico.[10][11] Secondo il survey del 1945 di Sami Hadawi sulla terra e la popolazione, Halhul aveva una popolazione registrata di 3.380 arabi. Durante il periodo in cui faceva parte della Giordania, nel 1961, la popolazione raggiunse i 5.387 residenti. Sotto l'amministrazione israeliana, nei censimenti del 1982 e del 1987, Halhul aveva rispettivamente una popolazione di 6.040 e 9.800 abitanti.[12]
Secondo il primo censimento del Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS) del 1997, su un totale di 15.663 residenti, 1.686 (il 10,8%) erano rifugiati palestinesi.[13] La composizione per genere era del 51,4% maschile e del 48,6% femminile. Circa il 54,7% degli abitanti aveva meno di 20 anni, il 41,2% era compreso tra i 20 e i 64 anni, e lo 0,4% aveva più di 64 anni.[14]
La popolazione di base di Halhul è formata da quattro tribù locali: Al Saadeh, Karjah, Al Zma'ra e Al Doudah, oltre ai rifugiati palestinesi che si sono insediati a Halhul a seguito della dislocazione forzata nel 1948 e nel 1967, provenienti da villaggi e città circostanti.[senza fonte] Secondo le tradizioni locali, il clan Sawarah (da Beit Sur) ha origini ebraiche. È stato anche riportato che la famiglia locale Shatrit ha origini ebraiche che risalgono alle comunità ebraiche del Nord Africa. Il nome Shitrit è comune tra gli ebrei marocchini.[15]
La salute dei residenti della città e dei villaggi locali è garantita da numerosi ospedali e cliniche.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guérin, 1869, pp. 284 -p.285.
- ^ a b 'Halhul', ARIJ, 2000.
- ^ Eerdmans Dictionary of the Bible, Amsterdam University Press, 31 dicembre 2000, p. 542, ISBN 978-90-5356-503-2. URL consultato il 5 giugno 2011.
- ^ Robinson, 1841, vol. 1, p. 319.
- ^ William Lindsay Alexander e John Kitto, A cyclopædia of biblical literature, ed. by J. Kitto, 1864, pp. 199–200. URL consultato il 5 giugno 2011.
- ^ Burial Places of the Fathers, published by Yehuda Levi Nahum in book: Ṣohar la-ḥasifat ginzei teiman (Heb. צהר לחשיפת גנזי תימן), Tel-Aviv 1986, p. 253
- ^ Flavio Giuseppe, The Jewish War (Book IV, chapter IX, verse 6).
- ^ a b c Lexicon of Eretz Israel – Halhul (Hebrew)
- ^ Dauphin, 1998, p. 937.
- ^ Barron, 1923, Table V, Sub-district of Hebron, p. 10.
- ^ Mills, 1932, p. 32.
- ^ Welcome to Halhul Palestine Remembered.
- ^ Palestinian Population by Locality and Refugee Status Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS).
- ^ Palestinian Population by Locality, Sex and Age Groups in Years Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS).
- ^ (HE) המוה־קנ' האחרון בלתי מסי | שערים | 11 ינואר 1952 | אוסף העיתונות | הספרייה הלאומית, su nli.org.il. URL consultato il 5 marzo 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Barron, J.B. (a cura di), Palestine: Report and General Abstracts of the Census of 1922, Government of Palestine, 1923.
- (FR) Claudine Dauphin, La Palestine byzantine, Peuplement et Populations, BAR International Series 726, III : Catalogue, Oxford, Archeopress, 1998, ISBN 0-860549-05-4.
- Government of Jordan, Department of Statistics, First Census of Population and Housing. Volume I: Final Tables; General Characteristics of the Population (PDF), 1964.
- Government of Palestine, Department of Statistics, Village Statistics, April, 1945, 1945.
- (FR) Victor Guérin, Description Géographique Historique et Archéologique de la Palestine, 1: Judee, pt. 3, Paris, L'Imprimerie Nationale, 1869.
- Martin Hartmann, Die Ortschaftenliste des Liwa Jerusalem in dem türkischen Staatskalender für Syrien auf das Jahr 1288 der Flucht (1871), in Zeitschrift des Deutschen Palästina-Vereins, vol. 6, 1883, pp. 102.–149.
- Wolf-Dieter Hütteroth e Kamal Abdulfattah, Historical Geography of Palestine, Transjordan and Southern Syria in the Late 16th Century, Erlanger Geographische Arbeiten, Sonderband 5. Erlangen, Germany: Vorstand der Fränkischen Geographischen Gesellschaft, 1977, ISBN 3-920405-41-2.
- Mills, E. (a cura di), Census of Palestine 1931. Population of Villages, Towns and Administrative Areas, Jerusalem, Government of Palestine, 1932.
- Edward Henry Palmer, The Survey of Western Palestine: Arabic and English Name Lists Collected During the Survey by Lieutenants Conder and Kitchener, R. E. Transliterated and Explained by E.H. Palmer, 1881.
- Edward Robinson e Eli Smith, Biblical Researches in Palestine, Mount Sinai and Arabia Petraea: A Journal of Travels in the year 1838, vol. 1, Boston, Crocker & Brewster, 1841.
- (DE) Albert Socin, Alphabetisches Verzeichniss von Ortschaften des Paschalik Jerusalem, in Zeitschrift des Deutschen Palästina-Vereins, vol. 2, 1879, pp. 135.–163.
- Phillip C. Winslow, Victory for Us is to See You Suffer: In the West Bank with the Palestinians and the Israelis, Beacon Press, 2007, ISBN 978-0-8070-6906-6.
Altri progetti
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