Hárbarðzljóð
Lo Hárbarðzljóð (Poema di Hárbarðr)[1] è uno dei poemi che compongono l'Edda poetica.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Odino, sotto le mentite spoglie del traghettatore Hárbarðr, incontra Thor presso un fiordo.[2] Quest'ultimo vorrebbe attraversare in barca lo specchio d'acqua, ma Odino, sull'altra sponda del fiordo, si rifiuta di trasportarlo, ingaggiando con lui un flyting, uno scambio rituale di insulti comune nella letteratura germanica.[2] Il litigio viene scatenato da Thor stesso, che ironicamente nomina Hárbarðr "giovane tra i giovani",[3] nonostante l'apparente età avanzata dell'uomo.
Þórr kallaði:
Hverr er sá sveinn sveina,
er stendr fyr sundit handan?
Thor lo chiamò:
Chi è quel giovane tra i giovani,
che se ne sta al di là del fiume?[4]
Hárbarðr risponde con scherno alle richieste di passaggio di Thor, affermando di avere l'ordine, impartitogli dal padrone della barca, di concedere l'attraversata solamente a uomini buoni e a quelli ch'egli conosce bene.[5] Il dialogo continua tra le provocazioni che provengono da ambo le parti. Ricorrente è la domanda "Intanto tu che facevi?",[4] che le due divinità si scambiano con tono di sfida, vantando da entrambi i lati le corrispettive gesta.
Hárbarðr kvað:
Þaf efr eik, er af annarri skefr,
of sik er hverr í slíku.
Hvat vanntu þá meðan, Þórr ?
Disse Hárbarðr:
Una quercia guadagna ciò che un'altra perde,
ognuno pensa a sé quand'è così.
Intanto tu che facevi, Thor?[6]
Þórr kvað:
Ek var austr ok jǫtna barðak
brúðir bǫlvísar , er til bjargs gengu;
mikil myndi lífði vætr myndi manna
undir Miðgarði.
Hvat vanntu þá meðan, Hárbarðr?
Disse Thor:
Ero ad oriente e uccidevo giganti
e spose del male, mentre andavo verso i monti;
la razza dei giganti avrebbe potuto essere grande,
ma non ci sarebbero stati più uomini viventi
in tutta Midgard.
Intanto tu che facevi, Hárbarðr?[7]
Il dialogo termina presto con la vittoria di Odino, grazie al sapiente uso di strategia e retorica, in contrasto con la scarsa arguzia di Thor.[2] A quest'ultimo viene infatti negato il passaggio, cosa che lo porterà a superare il fiordo via terra, come indicato da Odino stesso.
Simbologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome con cui viene identificato Odino, Hárbarðr, cioè "barba grigia",[8] non è che un'indicazione della sua vera identità. Egli è infatti immaginato come un uomo anziano e canuto, ironicamente Thor lo chiamerà "giovane tra i giovani", dando il via al dialogo.[3][8]
La vittoria di Odino su Thor rimarca la superiorità del primo sul secondo. Odino è infatti, come egli stesso afferma, "colui a cui spettano i nobili, quando cadono in battaglia"[7], mentre a Thor spettano gli schiavi e i miserabili (þræll in nordico antico).
Sitografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eldri Edda - Edda Antica (PDF), su glispiritidimorgana.files.wordpress.com, traduzione di Daniele Pisano alias Bjǫrn Mánagoði. URL consultato il 26 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2021).
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- The Poetic Edda, traduzione di Carolyne Larrington, Oxford World's Classics, 2014, ISBN 978-0-19-967534-0.
Altri progetti
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