Vai al contenuto

Guido Guidi (meteorologo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Guido Guidi (Marino, 19 agosto 1968) è un meteorologo e militare italiano, nel grado di tenente colonnello dell'Aeronautica Militare assegnato al Servizio Meteorologico.

Nel 1989, dopo il diploma,[1] ha avviato la carriera militare in Aeronautica, prendendo parte a varie missioni in operazioni di peacekeeping per ONU e NATO.[2] In qualità di membro del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMA), si è occupato di assistenza meteorologica alla navigazione aerea e, nel 1996, ha partecipato alla 13ª Spedizione Italiana in Antartide.[1] Dal 2002 è addetto alla sezione "Previsioni a breve e medio termine" del Servizio Meteorologico.[1]

Guidi è noto soprattutto come volto abituale delle previsioni meteorologiche[3] per diverse trasmissioni televisive Rai, che conduce dal 1995[1] in alternanza con i colleghi dell'Aeronautica Militare. Dal 2011 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio come pubblicista[4]

Negli anni 2000 ha contribuito alla nascita del sito web Climate Monitor sui mutamenti climatici attraverso il quale[5] veicola posizioni scettiche sull'origine antropica del riscaldamento globale.[1] Tali opinioni sul cambiamento climatico sono sostenute da Guidi anche nei diversi eventi pubblici cui prende parte in qualità di meteorologo[6] e nei frequenti interventi per la stampa.[7]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 la European Meteorological Society gli ha assegnato il Broadcast Meteorologist Award[8] nel corso dell'assemblea annuale tenutasi a Trieste.

  1. ^ a b c d e Luca Angelini, I grandi della meteo: Guido Guidi, su meteobook.it, 10 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2023.
  2. ^ Maggiore Guido Guidi, su festivalvillabasilica.it, 2008. URL consultato il 1º ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  3. ^ ilgiornaledirieti.it. URL consultato il 4 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
  4. ^ Elenco iscritti, su odg.it. URL consultato il 30 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
  5. ^ Michele Carducci, n.58: “Climate monitor” è un sito italiano, con contenuti “paranegazionisti” sui cambiamenti climatici, su Emergenza Climatica, 21 settembre 2019. URL consultato il 23 agosto 2023.
  6. ^ camera.it;[collegamento interrotto] meteo.ing.unibo.it Archiviato il 30 settembre 2010 in Internet Archive.
  7. ^ avvenire.it: Archiviato il 19 aprile 2010 in Internet Archive. ilfoglio.it Archiviato il 6 aprile 2010 in Internet Archive.
  8. ^ (EN) Guido Guidi - 2016 EMS Broadcast Meteorologist Award, su European Meteorological Society. URL consultato il 1º ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2019).

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]