Vai al contenuto

Guerra della Lega di Cognac

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Guerra della Lega di Cognac
parte delle Guerre d'Italia
Il sacco di Roma del 1527, di Martin van Heemskerck (1555)
Data1526 - 1530
LuogoItalia
Casus belliLega di Cognac contro Carlo V
EsitoVittoria imperiale-spagnola. Trattato di Barcellona e Pace di Cambrai
Schieramenti
Comandanti
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La guerra della lega di Cognac fu una delle otto guerre d'Italia e fu combattuta tra il 1526 e il 1530 tra Carlo V e Francesco I.

La prima fase del conflitto tra i sovrani di Francia e gli Asburgo, durata fino al 1526, si era chiusa in maniera favorevole ai secondi. Carlo V infatti, dopo aver sconfitto e fatto prigioniero Francesco I di Francia nella battaglia di Pavia nel 1525, conquistò la Lombardia. Il re francese, per ottenere la propria liberazione fu costretto a firmare una pace molto onerosa, il Trattato di Madrid del 1526, che comportava la rinuncia a tutti i possedimenti francesi in Italia e in Borgogna, dando in ostaggio i propri figli finché non avesse adempiuto alle condizioni del trattato (gennaio del 1526).

Rilasciato ad aprile, Francesco mirava a riprendersi i figli e il ducato di Borgogna.

La Lega di Cognac

[modifica | modifica wikitesto]

Gli stati italiani, nel timore di un'eccessiva egemonia asburgica in seguito alla sconfitta dei francesi, si avvicinano a Francesco I che, ottenuta la libertà dopo la cattività di Madrid, dichiarò nulla la pace stipulata con Carlo V. Nel 1526 il papa Clemente VII della famiglia de Medici, anch'egli allarmato per la grande ascesa della potenza di Carlo V, si fa dunque promotore della Lega di Cognac, assieme a Francesco I di Francia, alla Repubblica di Venezia, alla Repubblica di Firenze e ad altri stati italiani minori. Per la presenza del papa tra gli accordati fu chiamata anche Seconda Lega Santa (la prima era la Lega di Cambrai), chiamata più semplicemente Lega antiasburgica.

La lega fu concordata il 22 maggio 1526 e fu completata l'anno successivo da Enrico VIII d'Inghilterra, che si impegnò alla neutralità.

Questa coalizione vedeva come maggiori interessati il Doge di Venezia e il Papa, che sollecitavano spesso il re di Francia a inviare rinforzi bellici.

Questa lega andò a inserirsi nel contesto delle Guerre d'Italia del XVI secolo, cominciate nel 1494 e terminate nel 1559 con la pace di Cateau Cambrésis che segnò l'inizio della dominazione spagnola in Italia, durata fino al 1713.

Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Monopoli.

Prima però che la guerra entri nel vivo, si verifica un episodio clamoroso, destinato a scuotere tutta l'Europa. Nel maggio del 1527 i Lanzichenecchi, soldati imperiali, per la maggior parte mercenari tedeschi di fede luterana, rimasti senza paga e poi senza il comandante Georg von Frundsberg, riescono ad aggirare le truppe della Lega, nell'Italia del nord, e decidono di attaccare Roma.

Circa dodicimila Lanzichenecchi riescono a penetrare nell'Italia centrale, attaccano la città santa, penetrano nelle mura, compiendo il terribile Sacco di Roma del 1527, nel corso del quale il papa stesso è costretto a rifugiarsi in Castel Sant'Angelo e infine a fare pace con Carlo V. Di fronte a una tale disfatta il papa ottiene perlomeno dall'imperatore il restauro del dominio dei Medici a Firenze (dove nel frattempo si era formata una repubblica antimedicea nel 1527-1530).

Contemporaneamente l'esercito francese apre le ostilità vere e proprie, sotto la guida del generale Odet de Foix, conte di Lautrec. Il Lautrec prende Genova nel mese di agosto 1527, poi Alessandria, e saccheggia Pavia il 4 ottobre. Poi si dirige verso Bologna che lascia il 10 gennaio 1528 per entrare nel regno di Napoli evitando Roma. Cinge d'assedio Napoli nell'estate del 1528 ma vi trova la morte a causa di un'epidemia di peste da lui stesso provocata[1].

In questo frangente però, le comuni difficoltà finanziarie dei contendenti e il minaccioso incalzare dei turchi, giunti vittoriosi fino in Ungheria e ormai prossimi ad attaccare i possedimenti asburgici nel centro Europa, costringono Carlo V a firmare un accordo che per i francesi è meno svantaggioso del precedente.

Lo stesso argomento in dettaglio: Pace di Cambrai.

Mentre papa Clemente VII già aveva firmato l'Accordo di Barcellona con Carlo V, a Cambrai, il 5 agosto 1529, viene stabilito che la Francia, pur rinunciando alle pretese sull'Italia, può rientrare in possesso della Borgogna. La pace di Cambrai è detta anche pace delle due dame, poiché non viene negoziata direttamente dai due sovrani, ma da Luisa di Savoia, madre di Francesco I, e da Margherita d'Asburgo, zia di Carlo V. Con questo patto l'Impero asburgico ribadisce definitivamente il suo dominio sull'Italia, delle cui sorti Carlo V diviene unico e incontrastato arbitro.

  • (EN) Michael Mallet e Christine Shaw, The Italian Wars, 1494–1559. War, State and Society in early modern Europe, Harlow et al., Pearson, 2012, ISBN 978-0-582-05758-6.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]