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Guerra birmano-siamese (1662-1664)

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Guerra birmano-siamese del 1662–64
parte guerre birmano-siamesi
Data1662 - 1664
LuogoBirmania
EsitoVittoria siamese
Modifiche territorialiAnnessione di Lan Na e della Birmania meridionale ad Ayutthaya
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
90.000sconosciuto
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La guerra birmano-siamese del 1662–64 fu un conflitto militare combattuto tra la Dinastia di Toungoo della Birmania e il Regno di Ayutthaya.

Nel 1660, truppe cinesi della dinastia Qing penetrarono nel nord della Birmania per neutralizzare Yongli, l'ultimo imperatore della agonizzante dinastia Ming del Sud, che si era rifugiato tra i birmani dopo essere stato espulso dalla sua ultima roccaforte in Yunnan. Il governatore di Chiang Mai, temendo l'arrivo dei cinesi e non potendo contare sull'aiuto dei birmani in difficoltà, chiese aiuto al re siamese Narai e questi inviò un esercito alla fine del 1660. Nel frattempo giunse la notizia del ritiro cinese e il governatore di Chiang Mai ordinò di combattere contro i siamesi, i quali si ritirarono all'inizio del 1661 dopo aver occupato Lampang.[1]

Prima battaglia tra birmani e siamesi

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Alla fine del 1661 Narai inviò a nord un esercito ben più numeroso che fu in grado di occupare Chiang Mai e Lampang e di depredarle di inestimabili tesori. Dopo qualche tempo giunsero i birmani che costrinsero al ritiro i siamesi, ripresero il controllo dei territori tai yuan, shan e tai lü e imposero il governatorato di Lanna da parte di principi birmani nonché tasse particolarmente gravose.[1] In marzo l'esercito siamese invase il sud della Birmania occupando Martaban e una parte della costa del Tenasserim ma i birmani furono in grado di espellere i siamesi dal sud. Li inseguirono quindi fino alla zona di Kanchanaburi, dove furono respinti dalle truppe di Narai.[2][3]

Nuova invasione siamese

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Nel 1663 i siamesi rinnovarono l'attacco nei territori Lanna a nord prendendo di sorpresa i birmani e entrando in Chiang Mai il 10 febbraio 1663. I birmani reagirono tentando di riprendersi i territori perduti ma Narai riuscì a respingere l'offensiva. In novembre un esercito di 60.000 thai intraprese una campagna di invasione della Birmania meridionale prendendo Martaban, Syriam, Rangoon e Hanthawaddy, l'odierna Pegu. Fu quindi cinta d'assedio Pagan. La resistenza birmana si organizzò e si registrarono violenti scontri fino a quando, nel maggio del 1664, Narai interruppe la campagna e le truppe rientrarono in patria dopo aver sofferto ingenti perdite nell'assedio di Pagan.[4]

Secondo fonti birmane, la guarnigione siamese di stanza a Chiang Mai venne a trovarsi isolata e i suoi uomini caddero spesso vittime di imboscate quando si allontanavano dalla città. Nel novembre del 1664, le truppe di occupazione siamesi abbandonarono il nord e tornarono ad Ayutthaya.[5]

Fu l'ultimo conflitto tra i due regni prima delle grandi invasioni birmane che caratterizzarono gli anni sessanta del XVIII secolo e che portarono alla caduta di Ayutthaya. Vi furono invece scontri di minore importanza nei periodi 1675–1676 e 1700–1701.

  1. ^ a b (EN) Wyatt, David K., Thailand: A Short History, Yale University Press, 1984, pp. 121-122, ISBN 0-300-03054-1.
  2. ^ Phayre, Sir Arthur P., 1967,  p. 139.
  3. ^ Harvey, G. E., 1925, p. 198.
  4. ^ Damrong Rajanubhab, 2001, pp. 220-239.
  5. ^ Hmannan Yazawin, 1832, p. 277.
  • (MY) Regia commissione storica della dinastia Konbaung di Birmania, Hmannan Yazawin, vol. 3, 2003ª ed., Yangon, Ministero dell'Informazione birmano, 1832.
  • (EN) Phayre, Sir Arthur P., History of Burma, Londra, Susil Gupta, 1967 [1883].
  • (EN) Damrong Rajanubhab, Our Wars With the Burmese, a cura di Christopher John Baker, Bangkok, White Lotus, 2001 [1917], ISBN 9747534584.
  • (EN) Harvey, G. E., History of Burma: From the Earliest Times to 10 March 1824, Londra, Frank Cass & Co. Ltd, 1925.