Guanoxabenz
Guanoxabenz | |
---|---|
Nome IUPAC | |
2-{[(2,6-diclorofenil)metilidene]ammino}-1-idrossiguanidina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C8H8Cl2N4O |
Massa molecolare (u) | 247,08 g/mol |
Numero CAS | |
PubChem | 71379, 5464269 e 88606371 |
DrugBank | DBDB13410 |
SMILES | C1=CC(=C(C(=C1)Cl)C=NN=C(N)NO)Cl |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Indicazioni di sicurezza | |
Il guanoxabenz è un composto antiipertensivo, un derivato della aminoguanidina, dotato di attività alfa agonista, che a livello del sistema nervoso centrale si lega al recettore α2 adrenergico.[1] La molecola è un metabolita derivante dalla N-ossidazione di guanabenz.[2][3]
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]L'azione antiipertensiva di guanoxabenz sembra essere mediata da una stimolazione dei recettori adrenergici alfa del sistema nervoso centrale (SNC), con una conseguente diminuzione del tono simpatico centrale, per inibizione a livello presinaptico di neuroni eccitatori la via simpatica. Il farmaco comporta un abbassamento della pressione arteriosa sistolica e diastolica ed una riduzione della frequenza cardiaca.[4] La massima attività antiipertensiva si manifesta già 3 ore dopo la somministrazione del farmaco. L'effetto della molecola si protrae per 7-15 ore e si stabilizza generalmente con la terza giornata di terapia.
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]A seguito di somministrazione per via orale l'assorbimento del farmaco da parte del tratto gastrointestinale è rapido. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) viene raggiunta circa 50 minuti (Tmax)dopo la somministrazione. Il farmaco oltrepassa la barriera ematoencefalica e si diffonde nel tessuto cerebrale e nel sistema nervoso centrale. Il metabolismo e la eliminazione non sono conosciuti.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Il composto trova indicazione nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Generalmente la molecola presenta una bassa incidenza di ipotensione posturale pertanto guanoxabenz può essere un buon sostituto di altri bloccanti adrenergici centrali gravati da questo effetto collaterale.[5][6]
Effetti collaterali e indesiderati
[modifica | modifica wikitesto]Durante terapia con guanoxabenz sono stati segnalati diversi effetti collaterali. I disturbi gastrointestinali più frequenti sono xerostomia, nausea, vomito, stipsi o diarrea, dolore addominale in particolare epigastrico. Un numero elevato di pazienti riferisce un effetto sedativo caratterizzato da apatia, debolezza e sonnolenza, più raramente da cefalea, depressione e disturbi del sonno. Con minore frequenza si possono osservare ipotensione ortostatica e turbe delle funzioni sessuali. In generale gli effetti collaterali più rilevanti si manifestano in seguito alla assunzione di dosi superiori a 50–75 mg/die.
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità individuale nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmacologica. È inoltre controindicato in caso di psicosi depressiva e deve essere somministrato con cautela in caso di pazienti affetti da sindrome di Raynaud.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]Il guanoxabenz esiste in commercio in compresse da 25 mg a cessione protratta. L'usuale posologia iniziale nel soggetto adulto prevede la somministrazione di 12,5 mg 2 volte al giorno.
La terapia di mantenimento è generalmente di 25–75 mg al giorno. In casi eccezionali sono stati somministrati fino a 150 mg/die.
Nel paziente vasculopatico ed aterosclerotico la posologia standard deve essere ridotta.
Non è possibile interrompere bruscamente la somministrazione del farmaco. Qualora l'interruzione della terapia si renda necessaria, la stessa si deve realizzare gradualmente ricorrendo ad una posologia decrescente suddivisa nell'arco di più giorni.
Sovradosaggio
[modifica | modifica wikitesto]In caso di intossicazione volontaria od accidentale il paziente manifesta i segni tipici di un generale depressione del simpatico, in particolare grave ipotensione, sonnolenza e letargia che possono tendere al coma, irritabilità, miosi, bradicardia e depressione respiratoria che giunge fino all'apnea. Il trattamento d'emergenza deve essere istituito prima possibile e consiste nello svuotamento gastrico mediante aspirazione e lavanda gastrica, nella istituzione delle normali procedure di supporto alle funzioni vitali e nella somministrazione di fluidi e di farmaci analettici respiratori e vasopressori (α-simpaticolitici). Il ricorso ad emetici, quali lo sciroppo di ipecacuana è da proscrivere.
Interazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Reserpina e barbiturici (fenobarbital, amobarbital ed altri): il trattamento di associazione con guanoxabenz può portare ad un potenziamento dell'effetto sedativo.
- Atropina, neurolettici e a-adrenolitici: la co-somministrazione con guanoxabenz è controindicata per il rischio di un effetto ipertensivo o di una riduzione dell'azione antiipertensiva.
- Antiipertensivi (guanetidina e ganglioplegici (trimetafano, esametonio, mecamilamina, pempidina,) la terapia di associazione con guanoxabenz può portare ad un aumento del rischio di ipotensione ortostatica.
- β-bloccanti (propranololo, metoprololo, bisoprololo ed altri): il trattamento di associazione con guanoxabenz può portare ad un aumento dell'effetto bradicardizzante.
- Antidepressivi ed inibitori della monoaminossidasi: è necessario usare prudenza nella terapia di associazione per il rischio di ipotensione ortostatica.
Avvertenze
[modifica | modifica wikitesto]La sostituzione del guanoxabenz con altro agente antiipertensivo, con l'unica eccezione della clonidina, non può essere immediata ma deve essere effettuata attraverso una progressiva e graduale riduzione delle dosi.
Per il rischio che si possa manifestare sonnolenza, è opportuno evitare l'assunzione del farmaco prima di porsi alla conduzione di un autoveicolo o di un macchinario.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ M. Sastre, JA. García-Sevilla, Alpha 2-adrenoceptor subtypes identified by [3H]RX821002 binding in the human brain: the agonist guanoxabenz does not discriminate different forms of the predominant alpha 2A subtype., in J Neurochem, vol. 63, n. 3, Set 1994, pp. 1077-85, PMID 7914222.
- ^ B. Clement, M. Demesmaeker, Formation of guanoxabenz from guanabenz in human liver. A new metabolic marker for CYP1A2., in Drug Metab Dispos, vol. 25, n. 11, Nov 1997, pp. 1266-71, PMID 9351903.
- ^ B. Clement, M. Demesmaeker; S. Linne, Microsomal catalyzed N-hydroxylation of guanabenz and reduction of the N-hydroxylated metabolite: characterization of the two reactions and genotoxic potential of guanoxabenz., in Chem Res Toxicol, vol. 9, n. 4, Giu 1996, pp. 682-8, DOI:10.1021/tx9502047, PMID 8831810.
- ^ JC. Doxey, LW. Frank; AS. Hersom, Studies on the pre- and postjunctional activities of alpha-adrenoreceptor agonists and their cardiovascular effects in the anaesthetized rat., in J Auton Pharmacol, vol. 1, n. 2, Mar 1981, pp. 157-69, PMID 6121811.
- ^ F. Ledoux, M. Welsch; C. Steimer; J. Schwartz, [A clinical trial of guanoxabenz: a hypotensive agent with central and hypertensive action (author's transl)]., in Therapie, vol. 36, n. 2, pp. 187-91, PMID 7027519.
- ^ C. Tardy, J. Savelli; J. Errera; P. Puech, [Treatment of acute pulmonary edema with injectable guanoxabenz. Apropos of 26 cases]., in Ann Cardiol Angeiol (Paris), vol. 32, n. 1, pp. 69-72, PMID 6870157.