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Gneo Domizio Afro

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Gneo Domizio Afro
Console dell'Impero romano
Nome originaleGnaeus Domitius Afer
NascitaNemausus
Morte59
GensDomizia
Consolatosuffetto nel 39

Gneo Domizio Afro (in latino Gnaeus Domitius Afer; Nemausus, ... – 59[1]) è stato un oratore e avvocato romano, console suffetto nel 39.

Afro diventò pretore nel 25 e si guadagnò il favore di Tiberio accusando Claudia Pulcra, una cugina di Agrippina maggiore, di adulterio e stregoneria nel 26.[2] Da allora diventò un oratore di spicco dell'impero ed usò la sua figura per perseguire gli scopi dei politici. Nel 27 accusò Quintilio Varo, il figlio di Claudia Pulcra.[3] Durante questo processo fece della accuse anche a Caligola, e l'imperatore lo accusò in Senato. Afro riuscì però a sfuggire alla condanna lusingando l'imperatore e si fece anche nominare console suffetto nel 39.[4]

In età avanzata continuò a fare discorsi pubblici ma perse molta della sua fama.[5] Durante il regno di Nerone diventò soprintendente per il rifornimento idrico della città, ma morì poco dopo nel 59.[1]

  1. ^ a b Tacito, Annales, XIV, 19.
  2. ^ Tacito, Annales, IV, 52.
  3. ^ Tacito, Annales, IV, 66.
  4. ^ Cassio Dione, LIX, 19-20.
  5. ^ Quintiliano, Institutio oratoria, XII, 11.

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Predecessore Console romano Successore
39
Quinto Sanquinio Massimo (suffectus da febbraio a settembre),
Gneo Domizio Corbulone (suffectus fino a settembre)
39
(suffecti da settembre a dicembre)
con Aulo Didio Gallo
40
Gaio Cesare Augusto Germanico III[1]
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