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Giustino de Jacobis

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Giustino de Jacobis, C.M.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato9 ottobre 1800 a San Fele
Ordinato presbitero12 giugno 1824 dall'arcivescovo Giuseppe Maria Tedeschi, O.P.
Nominato vescovo6 luglio 1847 da papa Pio IX
Consacrato vescovo7 gennaio 1849 dal vescovo Guglielmo Massaia, O.F.M.Cap. (poi arcivescovo e cardinale)
Deceduto31 luglio 1860 (59 anni) ad Eidale
 
San Giustino de Jacobis
Statua del santo nella chiesa di San Vincenzo de' Paoli a Quezon City, nelle Filippine.
 

Vescovo e missionario

 
Nascita9 ottobre 1800 a San Fele
Morte31 luglio 1860 (59 anni) ad Eidale
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione25 luglio 1939 da papa Pio XII
Canonizzazione26 ottobre 1975 da papa Paolo VI
Ricorrenza31 luglio
Attributibastone pastorale
Patrono diSan Fele

San Giustino Sebastiano Pasquale de Jacobis (San Fele, 9 ottobre 1800Eidale, 31 luglio 1860) è stato un missionario lazzarista, divenuto vicario apostolico in Etiopia e vescovo titolare di Nilopoli. Le popolazioni locali lo chiamavano "Abuna Jacob".

Figlio di Giovanni Battista de Jacobis e di Maria Giuseppina Muccia, il 17 ottobre 1818 egli entrò nella Congregazione della missione (lazzaristi) a Napoli e prese i voti esattamente due anni dopo. Venne ordinato sacerdote a Brindisi il 12 giugno 1824. Dopo aver trascorso un certo tempo nella cura delle anime ad Oria ed a Monopoli[1], divenne padre superiore prima a Lecce e poi a Napoli, presso la Casa dei Vergini.

Nel 1836 Giustino si trovava a Napoli, proprio mentre un'epidemia di colera colpì la città[2]. In questa occasione Giustino dimostrò di avere particolari qualità caritatevoli verso i poveri e i malati.

Nel 1839 fu nominato prefetto apostolico dell'Etiopia e gli fu affidata la fondazione delle missioni cattoliche in quel paese. Dopo aver lavorato con gran successo in Etiopia per otto anni fu nominato vescovo titolare di Nilopoli nel 1847 e poco dopo vicario apostolico dell'Abissinia, ma egli rifiutò la dignità episcopale finché fu obbligato ad accettarla nel 1849. Nonostante la prigionia, l'esilio ed ogni altro genere di persecuzioni da parte della Chiesa ortodossa etiopica, egli riuscì a fondare numerose missioni, a costruire scuole nell'Agame e nell'Akele Guzay in Eritrea[3] per la formazione del clero locale ed a porre le fondamenta della Chiesa cattolica etiope.

Morì sulla strada per Halai, nella moderna Eritrea, dove sperava di poter ristabilire la propria salute. Le sue spoglie sono conservate nella città di Hebo[4].

Il processo di beatificazione iniziò il 13 luglio 1904, sotto il pontificato di papa Pio X e si concluse il 25 luglio 1939, essendo papa Pio XII. Fu canonizzato nel 1975 da papa Paolo VI. La sua tomba è visitata sia dai cristiani che dai musulmani.[senza fonte] A San Fele, città natale, il 30 e 31 luglio si svolge la festa in Suo onore.[3]

Genealogia episcopale e successione apostolica

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La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  1. ^ Pierdamiano M. Mazza, Giustino De Jacobis: la missione, la santità e gli anni in Oria in "Cultura e prospettive", n. 17 ottobre-dicembre 2012.
  2. ^ L'epidemia del colera del 1836 - 1837, su bicentenario.provincia.napoli.it.
  3. ^ a b Tom Killion, Historical Dictionary of Eritrea, The Scarecrow Press, 1998, ISBN 0-8108-3437-5
  4. ^ Agenzia Fides, Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927, su fides.org.
  • (EN) Blessed Justin de Jacobis, su newadvent.org.
  • (EN) A. Devin, (Traduzione inglese di Lady Elizabeth Herbert of Lea), Abyssinia and its Apostle (biografia), London, Burns and Oates, 1867
  • Rosa di San Marco (contessa), La storia del beato Giustino de Jacobis, della Congregazione della Missione di S. Vincenzo De' Paoli, Vescovo di Nilopoli, primo vicario apostolico dell'Abissinia, Roma, Postulazione generale della Missione, 1939.
  • Antonio Furioli, L'eucaristia, epifania di dialogo e di comunione. Sua esemplarità in San Giustino de Jacobis in Rivista di ascetica e mistica, 75 (aprile-giugno 2006) 2, 213-228.
  • Antonio Furioli, Il frutto più prezioso dell'apostolato di San Giustino de Jacobis. Il Beato Gabra Mikā'ēl (1791-1855), martire per la fede in Abissinia in Rivista di ascetica e mistica, 75 (luglio-settembre 2006) 3, 385-403.
  • Antonio Furioli, Vangelo e testimonianza. L'esperienza di San Giustino de Jacobis in Abissinia (1839-1860), Milano, San Paolo, 2008.
  • Antonio Furioli, San Giustino de Jacobis, testimone delle Beatitudini, in Carità e Missione. Rivista di studi e formazione Vincenziana, XIV (2014) 1, 32-53.
  • Antonio Furioli, Etiope tra gli Etiopi. San Giustino de Jacobis (1800-1860), Milano, San Paolo, 2015.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Vicario apostolico d'Abissinia Successore
- 10 marzo 1839 – 6 luglio 1847 -

Predecessore Vescovo titolare di Nilopoli Successore
Étienne Jérôme Rouchouze, SS.CC. 6 luglio 1847 – 31 luglio 1860 Walter Herman Jacobus Steins, S.I.

Predecessore Vicario apostolico d'Abissinia Successore
- 6 luglio 1847 – 31 luglio 1860 Lorenzo Biancheri, C.M.
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