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Gisela Elsner

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Gisela Irmgard Elsner (Norimberga, 2 maggio 1937Monaco di Baviera, 13 maggio 1992) è stata una scrittrice tedesca.

Studiò letteratura, filosofia e teatro all'Università di Vienna, e in seguito lavorò come scrittrice freelance.[1] Fece parte del Gruppo 61 e del Gruppo 47.[1] Ottenne notorietà internazionale con il romanzo d'esordio, I nani giganti (Der Riesenzwerge, 1964), una satira radicale e corrosiva della classe borghese; il libro fu tradotto in 14 lingue[2] e vinse il prestigioso Premio Formentor.[1] Fu anche autrice di drammi radiofonici e librettista per un'opera di Christof Herzog.[1]

Gli ultimi anni di vita furono contraddistinti da forti delusioni professionali e personali: rimasta senza casa editrice dal 1988 e sostanzialmente dimenticata, a causa delle sue idee leniniste visse con forte travaglio interiore la riunificazione tedesca e la conseguente dissoluzione ideologica. Si suicidò nel maggio 1992, a soli 55 anni.[3]

Nel 2000 la sua figura ritornò al centro dell'attenzione come protagonista del film Hanna Flanders, diretto dal figlio Oskar Roehler.[3]

  1. ^ a b c d John Sandford, Elsner, Gisela, in Encyclopedia of Contemporary German Culture, Routledge, 2013, ISBN 1136816100.
  2. ^ A. Leslie Willson, Contemporary German Stories: Peter Handke, Friederike Mayröcker, Uwe Timm, and Others, A&C Black, 1998, pp. 274-5, ISBN 978-0-8264-0969-0.
  3. ^ a b Sabrina Monno, Gisela Elsner: una voce femminile, critica, dimenticata dalla letteratura, in La voce delle lotte, 4 aprile 2020. URL consultato il 28 aprile 2020.

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